Tecniche per suonare


Le Campane: tecniche di sonata

Distinguiamo innanzitutto le sonate a distesa dove le campane suonano in modo libero e slegato, e le sonate a festa dove le campane suonano secondo un ben preciso schema musicale.

SONATE A DISTESA
Per quello che riguarda le sonate a festa, possiamo in generale distinguere le tecniche di sonata:
– a campana fissa, dove la campana da ferma viene percossa da un battaglio che può essere o meno collegato ad una tastiera;
– a campana mobile, con le campane tenute a bicchiere e chiamate a suonare al momento giusto;
– tecniche miste, a campane mobili e a campane fisse, in uso in Liguria e Toscana.

SONATE A FESTA
Abbiamo quattro tecniche di sonata a campana mobile.

Sistema emiliano
I suonatori operano agendo direttamente sulla ruota della campana. Tutte le campane devono perciò trovarsi sullo stesso piano creando sollecitazioni laterali notevoli al campanile, che dovrà essere perciò costruito tenendo presente questo problema (al contrario ad esempio del sistema veronese dove le campane sono montate su più piani su di un castello di ferro). Occorrono qui notevoli capacità atletiche oltre che musicali.

Sistema lombardo o ambrosiano
La campana è dotata di un contrappeso che ne facilita la manovrabilità, ed inoltre è dotata di un sistema di arresto, rappresentato da una spranga, che ne consente la messa all’impiedi da un solo lato. La campana può conservare la posizione a bicchiere senza che nessuno la trattenga, perchè appoggiata alla spranga, ma per contro può suonare unicamente una doppia battuta prima di potersi rimettere a bicchiere sempre dallo stesso lato. Non si possono così avere delle vere e proprie musiche, ma solo semplici successioni di note.

Sistema veronese
E’ quello che ci riguarda come gruppo campanario. Prevede in sintesi la tenuta della campana a "bicchiere", quindi con la bocca rivolta verso l’alto e il battaglio appoggiato su un fianco, solo attraverso l’uso delle corde, solitamente stando alla base del campanile. E’ una tecnica che si impara e si affina con l’esperienza. Con questa tecnica suonare le campane più grosse richiede più sforzo fisico ma meno sensibilità, la campana grossa tende a perdonare gli errori del suonatore. Viceversa suonare le campane più piccole richiede più abilità e più sensibilità da parte del suonatore, ma è certamente più riposante.
Nel caso di campane particolarmente pesanti può essere richiesta la presenza di un ulteriore suonatore, o altri due nei casi estremi, sulla stessa campana nel periodo di tempo necessario per portarla in posizione capovolta. I "pesi massimi", le campane più grosse, richiedono comunque la presenza di più suonatori anche durante la sonata.
Sistema inglese
E’ senz’altro il più veloce: si arriva ad eseguire 130-160 battute al minuto. Le campane vengono azionate tramite corde ma non vengono mai messe a bicchiere, ed avendo un contrappeso che ne facilita la manovrabilità, richiedono normalmente poco sforzo fisico (molte sono le squadre femminili).

Particolari del sistema veronese
Per quello che riguarda il sistema veronese esistono tutta una serie di problematiche che i suonatori si trovano ad affrontare.

1) La preparazione, l’allenamento e la stessa scuola per imparare a suonare possono essere fatte solo in particolari occasioni: non si può suonare sempre come per molti altri strumenti! La scuola in particolare, partendo da zero, può essere fatta legando saldamente il battaglio su di un lato della campana, in modo che la campana pur ruotando non suoni. Questa tecnica è estremamente limitativa e può essere utile solo per imparare a raddrizzare grossolanamente la campana. E’ estremamente difficile capire così se la campana potrebbe ribattere e se il suonatore è a tempo. Inoltre la campana avendo un peso perennemente su di un lato, ha una manovrabilità diversa il che potrebbe abituare male il futuro suonatore. In generale si può suonare per allenamento o preparazione ad una gara, solo nelle feste principali prima di messa, il che non è molto!

2) Oltre ai problemi già accennati precedentemente di mantenere in piedi la campana senza ribattute (il battaglio che a campana dritta invece di restare appoggiato su di un lato, cade sull’altro) o cadute non volute, di tenere il tempo, di seguire le chiamate del maestro, esiste un’altra tecnica particolare che è problematica di per se: la tecnica dei doppi. Questi altro non sono che accordi di due o più campane che dovrebbero rintoccare contemporaneamente con estrema precisione. Avendo pesi e dimensioni diverse, le campane hanno ruote di grandezze differenti e velocità estremamente diverse. Per fare i doppi quindi parte per prima la campana più grossa, che è più lenta e quando ruota fa scorrere più corda, poi chi ha la campana immediatamente più piccola cerca di prendere il doppio tirando successivamente dopo un intervallo d tempo che solo l’esperienza può insegnare. Un doppio suonato in modo errato è estremamente spiacevole da sentire!

3) La chiamata deve anticipare notevolmente l’esecuzione del rintocco, proprio per il motivo a cui si accennava prima per cui più le campane sono grosse più grosso è l’intervallo di tempo tra la tirata e il rintocco. Il maestro può chiamare anche due o tre campane avanti, quindi è molto pericoloso per il suonatore seguire la musica che si sta eseguendo perchè rischierebbe di distrarsi dalla sequenza che si sta chiamando che è spostata di un delta di tempo in avanti rispetto alla musica.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Time limit is exhausted. Please reload CAPTCHA.

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.