L'Arena 25/07/2013: Esondazione. Raccolta firme



Torrenti esondati, a Montorio parte una raccolta di firme

 

L’Arena di Verona 25/07/2013

 

Torrenti esondati, a Montorio parte una raccolta di firme

ALLUVIONE. I residenti chiedono l’intervento delle amministrazioni di Verona e San Martino. Il Comitato fossi: «Occorre agire con tempestività per evitare guai»

 

 

Le forti piogge che hanno portato, lo scorso maggio, all’esondazione del torrente Squaranto e del Fibbio e agli allagamenti di Montorio, Ferrazze e di gran parte dell’est veronese sembrano essere ormai un ricordo. I giorni in cui i progni che attraversano la Valsquaranto erano in piena sono lontani e gli alvei dei torrenti sono di nuovo in secca. Ma i residenti non hanno dimenticato, in tanti hanno avuto l’acqua in casa, in particolare in cantine e garage, a lungo, anche dopo che l’emergenza era passata. Ed è per questo che il Comitato Fossi di Montorio, insieme a Legambiente, non sta facendo fatica a raccogliere firme per sollecitare le autorità competenti a mettere in sicurezza il torrente Squaranto e i vari progni.
«Stiamo raccogliendo firme tra i cittadini di Pigozzo, Mizzole, Montorio, Ferrazze e San Martino Buon Albergo», spiega il presidente del Comitato, Claudio Ferrari. «L’incuria di questi anni ha deteriorato gli argini e i letti di torrenti e fiumi si sono spaventosamente innalzati, a causa del fango e dei sassi trasportati a valle dalla furia della corrente. Occorre agire con tempestività per prevenire episodi come quello accaduto. I sindaci dei due comuni si devono fare carico delle istanze degli abitanti e sollecitare gli interventi delle autorità competenti: Regione, Servizi forestali, Consorzio alta pianura veneta, a cui spetta finanziare e realizzare le opere e la manutenzione ordinaria». I cittadini, si legge nella petizione, chiedono che i sindaci di Verona e San Martino intervengano tempestivamente con le autorità competenti per la messa in sicurezza di Fibbio, Torrente Squaranto (come previsto dall’Autorità di Bacino del fiume Adige nel Progetto di seconda variante «Aree di pericolosità idraulica per il torrente Squaranto») e di tutti gli altri fossati esondati. La raccolta durerà tutta l’estate e a settembre sarà consegnata. Sempre dopo l’estate verrà anche organizzato un incontro con cittadini e autorità per fare il punto su quanto si è fatto per mettere in sicurezza gli abitanti e il territorio.
Per la verità in questi giorni stanno iniziando dei primi lavori per liberare lo Squaranto dai detriti portati a valle dalla corrente. «Ma si tratta solo di interventi mirati a contenere l’emergenza«, precisa Roberto Rubele, del sito «Montorio veronese», che si sta impegnando nella raccolta firme, organizzando banchetti durante le feste nei vari paesi coinvolti. «Saremo alle Ferrazze il 4 e 5 agosto, poi dal 15 al 18 a Montorio, durante la festa dell’Assunta. Abbiamo anche dei punti di raccolta in alcuni negozi a Montorio, San Martino, Mizzole e Ferrazze. Nonostante la stagione estiva, con tante persone in vacanza, la raccolta procede spedita e miriamo alle 500 firme prima di settembre. I cittadini si sono molto spaventati e non vogliono che succeda di nuovo». I promotori dell’iniziativa stanno anche girando per le case delle varie frazioni per incrementare il numero dei firmatari. «Oltre a ripulire l’alveo dei torrenti, servono interventi strutturali», prosegue Rubele, «come previsto dalla relazione tecnica dell’Autorità di bacino dell’Adige. Briglie di contenimento, bacini di laminazione, tutte opere necessarie, perché, come scritto nella relazione, anche se ripulito, lo Squaranto non è in grado di far transitare piene senza esondazioni. Tutti i fossi sono a rischio, ci vuole una vera e propria sistemazione».

 

Elisa Innocenti

 

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