Verona Sera. Esondazione. Serve un bacino



Sicurezza territorio a San Martino: “Alluvione? Serve bacino laminazione a Montorio”

 

Si riporta di seguito il resoconto della serata organizzata dall’Amministrazione di San Martino Buon Albergo relativa all’esondazione del 16 Maggio 2013.

Ricordiamo che venerdì 6 Dicembre 2013 alle ore 20.45 in Piazza delle Penne Nere a Montorio ci sarà un’assemblea pubblica a 6 mesi dall’esondazione del torrente Squaranto con tutte le autorità competenti per fare il punto della situazione e trovare delle soluzioni per mettere in sicurezza il territorio.

 

 

04 dicembre 2013

 

Incontro aperto al pubblico, in Comune, per fare il punto della situazione sugli interventi già attuati e su quelli ancora da realizzare, a cui hanno partecipato i componenti del consorzio “Alta Pianura Veneta””

 

verona sera logoUn bacino di laminazione a monte di Montorio per mettere in totale sicurezza il territorio e fronteggiare altri eventi meteorologici imprevisti, come quello che ha colpito l’Est Veronese il 16 e 17 maggio scorso. Lo chiede il Comune di San Martino Buon Albergo, che martedì sera ha organizzato un incontro aperto al pubblico, in sala consiliare, per fare il punto della situazione sugli interventi già attuati e su quelli ancora da realizzare, a cui hanno partecipato i componenti del consorzio “Alta Pianura Veneta”. La necessità del bacino, su iniziativa del vicesindaco e assessore alla Protezione civile Franco De Santi, è stata segnalata dall’amministrazione comunale anche attraverso una lettera inviata alla Direzione Difesa del suolo della Regione: “L’analisi della situazione fatta dal consorzio Alta Pianura Veneta nella nota del 16 ottobre 2013 evidenzia l’indispensabile esigenza di realizzare un invaso finalizzato alla laminazione delle piene dello Squaranto, in grado di ridurre la piena del Fibbio”, si legge nella comunicazione. “Considerato che non risulta che la Regione Veneto abbia già dato avvio ad una progettazione specifica di questo intervento per il finanziamento e la successiva realizzazione, chiediamo di provvedere urgentemente in questo senso, in modo da garantire la sicurezza delle persone che vivono nelle zone residenziali lungo i corsi d’acqua”.

 

IL PROGETTO – Il progetto relativo al bacino prevede due tipi di interventi alternativi: il primo a valle di Montorio, nelle cave vicino a località Ferrazze, l’altro a monte di Montorio. La preoccupazione dell’amministrazione comunale sanmartinese è che il piano rimanga sulla carta per la mancanza di risorse. Per realizzare il bacino di laminazione occorrerebbero circa 10 milioni di euro. “Si sa come bisogna intervenire, ma lo Stato e la Regione devono metterci a disposizione il capitale per mettere in sicurezza il nostro territorio, facendo prevenzione e non tappando le falle. È assurdo inoltre che gli interventi di manutenzione non siano sganciati dal patto di stabilità: così abbiamo le mani legate. Coinvolgeremo il sindaco di Verona Flavio Tosi, che è molto sensibile su questo tema, per portare avanti il progetto in Regione”, ha spiegato il sindaco Valerio Avesani.

L’incontro con il consorzio Alta Pianura Veneta si è aperto con il video realizzato Valentino Magagnin, che ha ripercorso i momenti di piena del Fibbio e della Rosella. “In quei giorni drammatici la macchina dei soccorsi guidata dal Comune ha fatto evacuare oltre 180 persone, di cui una ventina hanno trovato ospitalità nella palestra delle scuole Barbarani, altri invece a casa di amici o parenti. Sono arrivate circa mille chiamate di richieste di aiuto. Non deve più accadere, per questo la nostra amministrazione comunale insiste sulla prevenzione”, ha sottolineato De Santi, che ha mostrato ai cittadini le immagini relative ai sopralluoghi effettuati nelle zone colpite dall’alluvione. “Il Consorzio – spiega il presidente Antonio Nanniha già effettuato dei lavori con risorse precedentemente stanziate per un totale di oltre 2milioni euro ed è in grado di progettare e realizzare gli interventi, ma la decisione finale spetta sempre alla Regione. È importante che i Comuni facciano sentire la loro voce per esortare la Regione a rivedere la programmazione”, ha aggiunto Nanni.

 

A conclusione dell’incontro si è discusso dei contributi per i cittadini alluvionati. “Vista la situazione economica attuale degli enti la grossa preoccupazione che abbiamo è che non vengano finanziati né gli interventi per la prevenzione, come la realizzazione del bacino di laminazione, né i contributi per i cittadini danneggiati dall’alluvione – ha annotato De Santi -. Sarebbe un ulteriore smacco che andrebbe ad incidere negativamente sulla salvaguardia del territorio e sul congruo risarcimento che spetta ai cittadini”.

 

Fonte informazioni: www.veronasera.it

 

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