Castello in abbandono. Quasi cancellati mille anni di storia


L'Arena 8 settembre 1995.

Il Castello di Montorio. Da oltre un secolo totale abbandono

Un frammento di coccio di un vaso veneto usato nell'età del ferro (secoli VII e VI a.C.), ritrovato anni fa nelle mura di cinta, indica che probabilmente il castello di Montorio sorge sullo stesso luogo di un castelliere preistorico. Quasi certamente, fin dal periodo romano, esisteva qui una rocca a guardia delle strade che attraversavano una striscia di terra di grande importanza strategica fra le colline a nord, l'Adige a sud, San Martino Buon Albergo a est e Verona a ovest. In questa zona si svolse la cruenta battaglia del 489d.C. fra Teodorico , che ne uscì vincitore, e Odoacre. Importanti ritrovamenti di manufatti, iscrizioni, monete consolari e imperiali rinvenuti nell'area del castello testimoniano dell'esistenza della rocca. Non si conoscono, però, i tempi della riconversione della rocca in castello, le cui prime notizie scritte risalgono all'anno 955, quando Ottone di Germania donò ad Audiberto, vescovo di Verona, la terra e il castello di Montorio. In seguito al terremoto del 1117 il castello subì gravi danni.

 

Restaurato in epoca romanica, subì in seguito ulteriori sconvolgimenti.

Con il frammentarsi della potenza feudale si accentuarono le discordie fra le famiglie locali e in seguito alla lotta avvenuta nel 1156 fra i Crescenzi (proprietari a quell'epoca) e i Sanbonifacio ,il castello venne espugnato e fortemente danneggiato da questi ultimi. Nel 1157 la struttura subì un altro assalto da parte di Guido Guerra un generale di Federico Barbarossa, e venne. incendiato per la seconda volta. Nel 1207 il vescovo Adelardo diede il castello al Comune in cambio di Monteforte, feudo del vescovado veronese. Con l'avvento delle signorie il castello passò agli Scaligeri, che compirono importanti lavori di restauro.

Al tramonto della signoria scaligera divenne, come Verona, possesso dei Visconti e dei Carraresi.

Fra le sue mura, il 22 giugno 1405, fu concordato il passaggio di Verona, e quindi del castello, alla Repubblica di Venezia. I Veneziani, in seguito dovendo organizzare la difesa del loro territorio apportarono restauri alle parti esistenti e anche ampliamenti. Verso la fine del XV secolo Venezia diede in premio il castello al fedele generale Roberto Sanseverino; alla sua

morte passò ai Boldier e poi venne ereditato dai Marchesi di Canossa. Durante il dominio austriaco, che iniziò in seguito al trattato di Campoformio (anno1797) le mura di cinta vennero rinforzate e dotate di nuove feritoie. In seguitogli austriaci abbatterono alcune torri e un tratto della cortina per liberare la visuale verso sud-est e costruirono nel 1860 un po' più a nord, su un'altura, il forte Preare, oltre a una serie di galleri e, fortificazioni e sotterranei.

Da allora più niente; oltre un secolo di abbandono ha quasi cancellato un millennio di storia.(e.g.)

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