Intervento di restauro conservativo per il castello di Montorio.


 

lavori-al-castello-di-montorio-p2020039Montorio. Iniziato l’intervento di conservazione

Stop al degrado restauro al castello


E fra due anni destinazione culturale-turistica

L'Arena di Verona, mercoledì 23 ottobre 2002 CRONACA, pagina 16

 

Fino al 1920 apparteneva ai militari. Quell’anno il Regio Esercito decise che come baluardo difensivo il castello di Montorio aveva fatto il suo tempo e lo lasciò al suo destino. Da allora torreggia sul crinale fra Valpantena e Valsquaranto in preda al degrado, vittima di qualche crollo, immeritatamente abbandonato alla triste pensione di rudere. 
A fermare il declino del castello, e anzi con l’intenzione di riportarlo in auge, è arrivato dopo 82 anni il Comune, che da circa un mese ha dato inizio a un intervento di restauro conservativo. I lavori dureranno due anni e costeranno 867 mila 120 euro. Affidati a un’impresa di Roma su progetto di Arturo Sandrini, docente di Restauro alla facoltà di Architettura del Politecnico di Milano, interesseranno le tre torri principali e parte della cinta muraria. 
Assieme all’assessore ai Lavori pubblici Carlo Pozzerle, è stato proprio Sandrini ieri a Palazzo Barbieri a illustrare il progetto. L’assessore ha sottolineato l’importanza dell’intervento in vista del recupero e di un possibile riutilizzo del castello, che alla fine dei lavori si metterà a raccontare il suo passato ai turisti e a ospitare gite domenicali dei veronesi. L’architetto invece s’è soffermato su particolari tecnici e ha ripercorso un po’ di storia della fortificazione. 
S’è appreso che sono stati elaborati interventi di consolidamento per il ripristino della stabilità della torre scudata e la messa in sicurezza dei beccatelli in pietra della torre del mastio. Altri interventi strutturali riguardano la realizzazione di un impianto reticolare metallico per rafforzare la volta della stessa torre scudata e la reintegrazione delle brecce più evidenti. 
Per quanto riguarda le superfici murarie, si sta già provvedendo con operazioni di pulizia, stuccatura e consolidamento e con il restauro dei manti di copertura in lastre di pietra. 
Il degrado strutturale, reso evidente dalle fessurazioni della torre scudata e nel crollo di alcuni beccatelli del mastio, deriva ovviamente dall’età del castello e dal lungo periodo di incuria. L’esigenza di intervenire, spiegano in Comune, è nata quattro anni fa di fronte al rischio che il degrado si trasformasse in sfacelo e alle segnalazioni di pericolo arrivate da chi frequentava il suggestivo luogo. Dichiarata inagibile la maggior parte dell’area, poco dopo è partito l’iter del restauro, che ha compiuto il suo percorso fino a giungere all’incarico di Sandrini, all’individuazione delle soluzioni progettuali e infine all’appalto e alla consegna dei lavori. Lo scorso 12 settembre è stato inaugurato il cantiere. 
«Il castello di Montorio», ha spiegato l’architetto Sandrini, «è una struttura sottovalutata nel ricco panorama delle fortificazioni veronesi. Ingiustamente, perché il sito è straordinario, un libro aperto sulla storia della città». Il castello infatti è un’opera «stratificata» in cui si riconoscono più mani, medievali, scaligere, viscontee e austriache. «Ma l’interesse è anche archeologico», continua Sandrini. «Con la collina di Castel San Pietro, il sito del castello di Montorio è il più notevole della città per reperti preistorici». 
Nelle due torri principali, che mostrano interventi austriaci, è stata in particolare individuata la tecnica raffinatissima delle maestranze romaniche che lavorarono a torri e chiese della città dopo il tremendo terremoto del 1117. «Fra i dominatori di Verona», racconta Sandrini, «si può dire che solo i veneziani si disinteressarono del castello di Montorio. Gli altri hanno tutti lasciato la loro traccia». 
Tracce che sarà interessante recuperare una volta che l’area sarà restituita all’uso pubblico, nella sua valorizzazione culturale e turistica.(b.pi.)

 

 

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