Inaugurazione Castello 2005


Il castello si presenta ringiovanito

sabato 12 marzo 2005


Inaugurato il Castello di Montorio dopo gli interventi di restauro conservativo

E’ stato inaugurato questa mattina Sabato 12 marzo 2005 alle ore 11, alla presenza del Sindaco, degli assessori comunali ai Lavori pubblici e ai Quartieri e del Presidente della Circoscrizione VIII, il “nuovo” castello di Montorio, dopo il restauro conservativo delle tre torri principali e di parte della cinta muraria.
L’intervento è stato progettato e diretto dall’architetto Arturo Sandrini, docente di restauro al Politecnico di Milano, con la consulenza dell’ingegner Lorenzo Jurina.
Il complesso scaligero, privo di manutenzione da quasi un secolo, denunciava notevoli problemi di degrado superficiale e, soprattutto, strutturale, particolarmente evidenti nella torre scudata e nel mastio.
L’Architetto Sandrini, presente all’inaugurazione ha descritto i principali interventi di consolidamento strutturale; in particolare la realizzazione di un impianto a micropali ancorato al masso fondale per il ripristino della stabilità della torre scudata, la pulizia e stuccatura delle superfici murarie, la messa in sicurezza dei beccatelli in pietra della torre del mastio.
A breve saranno realizzati altri lavori di sistemazione esterna dell’area del castello, che ne consentiranno la riapertura al pubblico.

Per maggiori informazioni sui lavori eseguiti, per un importo complessivo di circa 860 mila euro, si rimanda alla pagina relativa all’intervento sul Castello di Montorio, presente sul sito dell’Ing. Lorenzo Jurina.

Foto inaugurazione castello

Link galleria

 

Conclusi i lavori, sabato l’inaugurazione e presto l’apertura

E’ pronto il «nuovo» castello di Montorio

L’Arena giovedì 03 marzo 2005 CRONACA, pagina 16

Sarà inaugurato sabato mattina alle 11, alla presenza del sindaco Zanotto e degli assessori comunali Pozzerle (Lavori pubblici) e Zerbato (Quartieri), il «nuovo» castello di Montorio, dopo il restauroconservativo delle tre torri principali e di parte della cinta muraria. L’intervento è stato progettato e diretto dall’architetto Arturo Sandrini, docente di restauro al Politecnico di Milano. 
Il complesso scaligero, utilizzato sino all’inizio del XX secolo per scopi bellici difensivi, era rimasto abbandonato e privo di manutenzione da quasi un secolo e denunciava notevoli problemi di degrado superficiale e, soprattutto, strutturale, particolarmente evidenti nella torre scudata e nel mastio. 
Con la consulenza dell’ingegner Lorenzo Jurina sono stati elaborati gli interventi di consolidamento strutturale, con la realizzazione di un impianto a micropali ancorato al masso fondale per il ripristino della stabilità della torre scudata e la messa in sicurezza dei beccatelli in pietra della torre del mastio. Altri interventi strutturali hanno riguardato la realizzazione di un impianto reticolare metallico per il consolidamento della volta della stessa torre scudata (che presentava i maggiori problemi statici), linserimento di tirantature metalliche per il contenimento delle spinte indotte dalle volte e la reintegrazione delle brecce più evidenti al fine di arrestare l’avanzamento del degrado. 
Per quanto riguarda le superfici murarie, sono state effettuate operazioni di disinfezione, di pulizia, stuccatura, consolidamento, e di restauro dei manti di copertura in lastre di pietra. 
A breve saranno realizzati altri lavori di sistemazione esterna dell’area del castello, che ne consentiranno la riapertura al pubblico.


Concluso dopo tre anni l’intervento conservativo che è costato complessivamente 860 mila euro. Ora torna ai cittadini

Montorio, restaurato il castello

In futuro è prevista la riapertura degli spazi interni. A Pasquetta si usa il prato

L’Arena domenica 13 marzo 2005 CRONACA, pagina 13

 

“Il nostro futuro economico sta nei beni culturali. Questo è senz’altro un modo per contrapporsi al boom economico della Cina, apriamo quindi questi siti e valorizziamoli”. Queste sono in sintesi le parole dell’architetto della sovrintendenza ai beni culturali della provincia di Verona, Mariagrazia Martelletto rivolte al primo cittadino Paolo Zanotto all’inaugurazione del castello di Montorio. Una inaugurazione molto sentita da tutta l’amministrazione comunale e dai cittadini della Valsquaranto e della Valpantena. 
A tagliare il nastro, sotto un vento che rendeva l’intera area ancora più affascinante, sono stati il sindaco Zanotto, il presidente dell’ottava circoscrizione Enrico Corsi e l’assessore comunale alla sicurezza Elio Pernigo che risiede tra l’altro nella circoscrizione. Parole entusiastiche quelle di Zanotto che ha elogiato il settore tecnico del Comune per aver saputo dare “nuova dignità ad un monumento che è un simbolo della città”. 
L’intervento è stato spiegato dall’architetto Arturo Sandrini, docente di restauro architettonico dei monumenti al politecnico di Milano che ha premesso come prima di dare il via ai lavori siano serviti due anni di studi: ” Rimangono solo tre torri a testimoniare la bellezza e l’importanza storica del sito. Pochi gli approfondimenti fatti su questo castello e la trascuratezza del luogo è durata per circa due secoli. Questo ha comportato un intervento attento e minuzioso che ha visto gli operatori intervenire con scrupolo. Credo che oggi questo manufatto possa rientrare in un percorso turistico”. 
Il castello sorge in una posizione strategica. Non a caso qui fin dal neolitico era abitato, pare che questo insediamento sia il primo in assoluto “ancora prima di Castel San Pietro e della stessa Verona”, ha detto Martelletto. Il primo documento scritto su questa fortezza è di Ottone III che nell’anno 995 lo donò al vescovo di Verona Otberto. Successivamente passò alle famiglie Crescenzi, il vescovo Adelardo lo cedette al Comune di Verona nel 1228 che provvide a fortificarlo. E poi ancora nel 1313 i padovani in guerra contro Cangrande lo incendiarono. Gli scaligeri lo rifecero più bello e lo destinarono a luogo di villeggiatura. Si prosegue con i Veneziani, con i Canossa, i Roncalli di Bergamo. Dopo le guerre di indipendenza il castello tornò alle funzioni militari d’origine. Infatti gli austriaci tra il 1859 e il 1866 lo trasformarono in una grande batteria chiusa per artiglieria, lo armarono di venti cannoni – di questo vi è ancora traccia- e abbatterono ben quattro torri. Per arrivare ai giorni nostri il demanio lo mise in vendita, venne acquistato dalle Tamellini e nel 1987 con l’allora assessore al patrimonio Roberto Uboldi il Comune lo riacquistò grazie ad una permuta. Il 18 luglio del 1998 l’ottava circoscrizione su proposta dell’attuale consigliere comunale Marco Burato provvide a illuminarlo. 
Il restauro conservativo del castello ha permesso di rimettere in sicurezza le tre torri e i muri di cinta ( quello che ne è rimasto). La prima torre posizionata in angolo mostrava chiari segni di cedimenti strutturali. Il mastio, ovvero la torre centrale, si presenta oggi con i beccatelli rifatti e sulla facciata porta i segni di quei colori che hanno caratterizzato i diversi domini nella vallata. L’intervento è costato 863 mila euro i lavori sono durati due anni. 
Anna Zegarelli 

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Time limit is exhausted. Please reload CAPTCHA.

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.