L’Arena giovedì 20 marzo 2008 cronaca pag. 11
EDILIZIA POPOLARE. Al traguardo dopo sette anni il provvedimento dell’amministrazione
Case Peep, assegnate
le aree alle cooperative
Passo decisivo per dare il via a costruire circa 500 appartamenti del Piano dell’edilizia economico-popolare. Dopo sette anni di attesa, con ricorsi e controricorsi al Tar e al Consiglio di Stato. Terminato l’esame della commissione tecnica, sono state assegnate le aree Peep alle cooperative che avevano partecipato al bando di gara. Le aree assegnate sono quelle dei Peep del Pestrino, San Michele, San Massimo, Madonna di Dossobuono, MONTORIO, Poiano e Marzana. Le nuove case accoglieranno 1.114 nuovi abitanti, per un totale di 171 mila metri cubi costruiti. Ad annunciarlo è l’assessore comunale alle aree Peep, Alessandro Montagna, con il presidente della commissione consiliare urbanistica, Marco Comencini.
SETTE QUARTIERI. Sono sette i quartieri e le località in cui sono state assegnate le Umi, cioè le Unità minime di intervento, sia alle cooperative sia ai proprietari dei terreni. Come previsto dalla delibera sui Piani quadro approvata dal Consiglio comunale nel giugno 2006, le Unità minime di intervento assegnate sono state suddivise infatti fra cooperative e proprietari privati. Al Pestrino una Umi va alla cooperativa San Martino, una al privato proprietario, totale 42 alloggi.
A San Michele: quattro Umi alle cooperative (Cristallo, Habitat, Casa Insieme, Consorzio Iride-Porto 73), due ai privati, 124 alloggi. Due assegnate a San Massimo, di cui una a un privato e una alla cooperativa Alfa 73, in totale 59 case.
A Madonna di Dossobuono una Umi a un privato e una alla cooperativa Arianna, 53 case; a MONTORIO tre alle cooperative (Idealcasa; Il Poggio; Abitare Solidale e Baldo Garda pari merito), una a un privato, totale 93 alloggi. A Poiano invece una Umi a un privato, due alle cooperative (Idealcasa 2 e Filca Casa), 69 alloggi. Infine Marzana: una Umi a un privato proprietario e una alla cooperativa Santa Barbara, 60 appartamenti.
Ci sono altre tre aree Peep in cui l’attuazione del Piano è sospesa. «Sono al Bassone, dove il Comune deve risolvere un problema legato a un vicino allevamento di suini», spiega Montagna, «e poi Corte Bentivoglio, a Borgo Venezia, e infine a Cadidavid: in quest’ultimo caso stiamo discutendo la quota di appartamenti da destinare all’Agec».
TRE ANNI. Entro tre anni, fanno sapere Montagna e Comencini, le nuove palazzine dovrebbero essere pronte. Al momento, trascorsi i 30 giorni di tempo previsti dalla legge per eventuali ricorsi, le cooperative potranno procedere con i progetti degli edifici. I singoli piani di lottizzazione, ricorda Comencini, dovranno poi essere votati dal Consiglio comunale.
L’OSTACOLO. Nato sotto una cattiva stella, e pur dopo aver risalito la china e aver visto la luce in fondo al tunnel, il Piano Peep, anzi chi dovrà costruirsi la casa, dovrà affrontare però un altro ostacolo. Si aprirà presto infatti la trattativa fra il Comune e i proprietari delle aree per definire il prezzo di cessione dei terreni, che in teoria per le aree Peep dovrebbe aggirarsi sui 1.500 euro al metro quadrato, quindi il 20-30 per cento in meno rispetto ai prezzi di mercato. «L’ultima legge Finanziaria ha stabilito l’obbligo per le amministrazioni pubbliche, anche per i Piani di edilizia economico popolare, di pagare gli espropri a prezzo di mercato», spiega Montagna, «e quindi ora si apre la trattativa con i proprietari, che giustamente vogliono realizzare il più possibile dalla vendita. Mi auguro che si possa resta sotto i 2.000 euro al metro quadro».E.G.