Montorio – Dalle origini ad oggi
a cura di Gabriele Alloro
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Le origini e la civiltà romana
- Il Medioevo
- La Serenissima, gli Asburgo e l’Italia unita’
- Luci e ombre del XX secolo
Montorio Veronese è un popoloso centro residenziale che conta circa 5800 abitanti, situato a Nord/Est della città di Verona dal cui centro dista in linea d’aria circa 6 km.
Le sue origini, è proprio il caso di dirlo, si perdono nella notte dei tempi. La zona collinare del paese dominata dal pittoresco Castello scaligero è da una quindicina d’anni a questa parte oggetto di continui scavi archeologici curati dal Nucleo Operativo di Verona della Soprintendenza ai Monumenti e pare, da quanto è stato rinvenuto e studiato finora, che proprio intorno al VII – V secolo a. C. Montorio sia stato il centro demico principale dell’area su cui più tardi sorgerà Verona. Le nuove teorie che si sono potute formulare in seguito ai risultati delle campagne di scavi, affermano che i primi due nuclei abitativi della futura città di Verona sono sorti sulla collina di Castel S. Pietro e su quella del colle Preafitta di Montorio.
I numerosi ritrovamenti di materiale archeologico ci permettono di poter affermare con un certa sicurezza che qui l’uomo fosse presente fin dal periodo Paleolitico ed abbia continuamente abitato la collina fino all’arrivo dei Romani. Già dal sec. VIII a.C. sul colle Preafitta, come testimoniano le scoperte di una vasta acropoli fortificata nella zona Sud-orientale della collina e di una necropoli a valle, si insediano i Veneti e, due secoli più tardi, i Reti cui si aggiungono in seguito i Galli Cenomani (Celti) e quindi i Romani. Questi ultimi sono, come sappiamo, i fautori del più grande processo di civilizzazione della storia, i cui effetti nella nostra zona non hanno tardato a farsi sentire.
Nell’età imperiale l’abitato sulla collina entra in fase di rapida decadenza. La pax romana favorisce gli insediamenti verso valle, in quanto i confini dell’Impero vengono spostati di centinaia di chilometri verso Nord, eliminando così il pericolo delle continue scorribande delle popolazioni nordiche nelle nostre zone vallive.
I primi nuclei abitati della valle, insediatisi probabilmente tra il II ed il I sec. a. C., si collocano vicino alle sorgenti settentrionali, prima fra tutte quella del laghetto Squarà, e lungo la zona dell’attuale via delle Logge dove, nel corso di varie campagne di scavi, sono venute alla luce le tracce degli edifici di quella che doveva essere una ricca e florida comunità dell’Età Romana. Numerosi poi sono stati altri ritrovamenti di materiali e fondamenta di costruzioni romane in varie zone del paese nell’area compresa fra la parte terminale di via Olmo (all’altezza del quartiere INA) e la località Rugolana, a testimonianza del fatto che almeno due millenni fa la valle di Montorio era un centro popoloso ed attivo. Sempre in questo periodo si incominciano a bonificare, razionalizzare e coltivare le terre di quella che viene geograficamente indicata come “Campanea Minor”, cioè quella fetta di terre coltivate che, partendo dallo Squadratum (antica denominazione del laghetto Squarà), viene ad essere compresa fra il corso del Fiumicello (ad Ovest) e quello del Fibbio (ad Est) per terminare a Sud in riva all’Adige. I Romani non tardano poi a rendersi conto che le sorgenti di Montorio rappresentano un autentico unicum : le acque cristalline che affiorano in questa zona dopo un lungo percorso sotterraneo (che ancor oggi, nonostante fior di studi eseguiti, presenta molti lati oscuri… quasi misteriosi), vengono in parte incanalate in un ‘acquedotto’ coperto costruito con pietrame, calce e mattoni che parte dall’uscita del laghetto Squarà ed arriva in città fornendo così acqua potabile alla popolazione di Verona.
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