Una gradita sorpresa
di Gabriele Alloro
Tempo fa una persona mi fece notare che nella galleria dei “personaggi montoriesi” di questo sito mancava un nome importante: Mario Confente.
Lì per lì il nome non mi disse niente, quindi chiesi di chi si trattava e che meriti avesse per essere considerato un montoriese meritevole di biografia. Questa persona, di cui non rivelo il nome per sua esplicita richiesta, mi disse che Mario era il “mago” delle biciclette, uno dei migliori costruttori di telai al mondo.
Incuriosito, cercai di indagare su questo personaggio; scoprii che i miei genitori lo conoscevano abbastanza bene, ma dopo la sua partenza per gli Stati Uniti non hanno più saputo nulla, così iniziai le ricerche su internet.
Mi sono gettato in un lavoro piuttosto faticoso, ma che mi ha appassionato molto; la sua storia mi ha particolarmente colpito. Ho potuto rendermi conto della sua non facile esperienza di vita, delle incredibili vicende di un genio, di un talento naturale che proprio nel momento della realizzazione del suo sogno è stato tradito dal suo cuore.
I documenti che ho trovato sono quasi tutti in lingua inglese, quindi mi sono dovuto cimentare in un lungo lavoro di traduzione al termine del quale ho potuto constatare quanto egli sia ancora tenuto in considerazione negli States e della fama che si è guadagnato nonostante siano passati ben trent’anni dalla sua prematura scomparsa. Le poche biciclette che portano il suo marchio sono descritte come veri e propri capolavori, oggetti di culto per i collezionisti, che hanno raggiunto sul mercato quotazioni a dir poco “stratosferiche”!
Mi mancava però la “ciliegina sulla torta”: intervistare Gianna Confente, la sorella che più delle altre ha portato avanti la memoria di Mario e che ha tenuto i contatti con quelli che sono stati i suoi amici, clienti e collaboratori negli Stati Uniti, compresa la moglie Lisa. Gianna ha lasciato Montorio oltre quarant’anni fa e non ho trovato persone che mi sapessero dare un suo recapito. Ho cercato in tutte le maniere di venire a conoscenza di un suo indirizzo o numero telefonico, ma dopo tante ricerche ho gettato la spugna. Il lavoro era pronto da pubblicare sul sito, così alla fine di ottobre decisi di consegnare il materiale per la pubblicazione. Ma proprio il giorno seguente ricevetti una mail che mi fece letteralmente balzare sulla sedia: Gianna Confente (sì, proprio lei!) chiedeva come mai sul sito di Montorio non fosse presente alcuna notizia di suo fratello Mario, grande costruttore di biciclette.
“Da non credere! – dissi a mia moglie – Sembra quasi che Gianna mi abbia sentito”.
La gioia fu grande: risposi immediatamente spiegandole cosa avevo preparato e che la stavo cercando da tempo; di lì a poco fissammo un appuntamento e qualche sera fa, accompagnato da Roberto Rubele, a sua volta armato di notebook, registratore e scanner, andai ad intervistarla.
E’ stata una piacevole serata: Gianna ci ha accolto come compaesani, ma soprattutto come se ci conoscesse da tanto tempo; una persona genuina, dai modi gentili, ancora notevolmente affranta dalla scomparsa di suo fratello avvenuta nel 1979. Ci ha mostrato vari cimeli, tra i quali la maglietta con il logo “Confente”, articoli di giornale e numerose foto che ci ha gentilmente concesso di pubblicare. Le ho nuovamente fatto notare l’incredibile coincidenza della sua mail che ha fatto sì che ci si potesse incontrare e lei ha commentato così: “Ragazzi, io sono credente. Secondo me queste cose non succedono a caso…”.
Conoscendo lei mi è quasi sembrato di incontrare Mario, quel personaggio di cui tanto ho letto e a cui tanto mi sono appassionato, un uomo dal carattere mite che andava d’accordo con tutti; un autentico genio della meccanica, un gran lavoratore, ma soprattutto una grande e stimata persona.
Per me è stato un onore conoscere Gianna Confente ed aver portato a termine un grosso lavoro che permetterà a molte persone di conoscere la storia di un montoriese che si è guadagnato fama ed onori al di fuori dei confini italiani.
Questa è solo l’introduzione alla pubblicazione della biografia di Mario Confente (la prima in lingua italiana) con fotografie e materiale inedito, che leggerete tra breve su questo sito.