L’Arena 27 Dicembre 2010 – Scuola riciclona


L’Arena – Lunedì 27 Dicembre 2010 pag. n. 15

SCUOLA RICICLONA. Iniziativa di due docenti delle medie contro la crisi e il consumismo

I vecchi computer finiti in cantina
rinascono nelle aule di Montorio

  Elisa Innocenti

Nei pc riassemblati con vari pezzi sarà installato un sistema open

Perché buttare qualcosa quando funziona ancora? Da questa riflessione è partito il progetto di recupero dei vecchi computer, ideato ed organizzato dal professor Stefano Cristiani, docente di matematica e scienze alle scuole medie Simeoni di montorio.
Insieme con il collega di lettere Giuliano Bergamini, ha realizzato un’aula sperimentale, da affiancare al già esistente laboratorio di informatica dell’istituto.
«Abbiamo sparso la voce che cercavamo vecchi pc da smontare, per prelevare le parti ancora funzionanti e assemblarne di nuovi. Sono arrivati interi computer e singoli componenti, donatici dai genitori degli alunni, ma anche dal Comune di Verona e da altri enti. Spesso giacevano inutilizzati in cantina, mentre noi cerchiamo di dar nuova vita a queste macchine, per metterle poi a disposizione dei ragazzi».
Un pomeriggio a settimana i due professori si riuniscono a scuola e, con l’aiuto di tre giovanissimi esperti d’informatica, Nicola Milani, Lorenzo Cordioli e Christopher Petitto, che hanno messo il proprio tempo e le proprie competenze a disposizione della scuola, smontano e rimontano i pc, installano programmi ed armeggiano con il server. E’ la scuola al tempo della crisi.
Ma oltre al risparmio e al recupero intelligente i due docenti perseguono uno scopo didattico. «Su questi computer installeremo come sistema operativo solamente Linux, che si scarica gratuitamente, senza bisogno di licenze e che comporta moltissimi vantaggi. Innanzitutto i soldi risparmiati dall’acquisto delle licenze potranno essere investiti nella manutenzione; inoltre», prosegue il professor Cristiani, «è un sistema completamente al riparo dai virus e che non è chiuso, come quelli che usiamo comunemente tutti a casa, bensì aperto alla manipolazione da parte degli utenti. Ognuno, attraverso pochi comandi, può crearsi il sistema che preferisce. In questo modo i ragazzi, oltre ad acquisire competenze nuove, che potranno sempre esser loro utili, vengono stimolati a dare il proprio contributo, non sono utenti passivi».
Il sistema Linux infatti è realizzato in modo tale che chiunque possa modificarlo e mettere in comune con gli utenti di tutto il mondo le proprie competenze, non si presenta come un pacchetto immutabile, che va utilizzato solo nel modo pensato da programmatore.
Contemporaneamente alla lezione d’informatica, dunque, gli alunni saranno testimoni di un messaggio ecologista, sull’importanza del riutilizzo dei materiali, e di condivisione con gli altri.
«Crediamo che la cultura sia un valore in sé, al di là del denaro», precisa il professor Bergamini, «ci piace l’idea che dai soldi, usati per comprare, si passi al lavoro, fatto da ognuno di noi, per ottenere il risultato che si desidera». Alla fine il professor Cristani prevede di riuscire ad assemblare una decina di nuovi pc: «I ragazzi ci lavoreranno in gruppi, sviluppando anche un sano spirito di cooperazione. Saremo pronti a partire già dai primi mesi del prossimo anno»

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