67° Anniversario Liberazione – Mizzole – Le foto



67° ANNIVERSARIO DELLA LIBERAZIONE 1945 – 2012

26 aprile 2012 – L’obice restaurato con l’aiuto della caserma Duca 

25_aprileL’Arena 28 Aprile 2012
INAUGURAZIONE.Festa in piazza a Mizzole
Il vecchio cannone come monito a coltivare la pace
Restaurato con l’aiuto della Duca

Un cannone che non sparerà più. L’ottava circoscrizione ha chiesto alla caserma Duca di restaurare il pezzo di artiglieria, risalente alla Prima guerra mondiale, che giaceva nella piazza di Mizzole, vecchio e arrugginito, dopo anni di piogge ed intemperie. Ieri il cannone è stato restituito alla popolazione, alla presenza dei bambini delle scuole della frazione, e con l’occasione si è celebrata la ricorrenza del 25 aprile.
«Abbiamo posticipato al 26 per consentire ai bambini di essere presenti, dal momento che mercoledì era giornodi festa e le scuole erano chiuse», spiega il presidente dell’ottava circoscrizione, Dino Andreoli, «ma ci tenevamo molto a festeggiare la Liberazione, per onorare quanti hanno contribuito con la vita a porre fine alla dittatura».
obiceIl restauro ha consentitodi ri dare splendore al cannone, un Obice Skoda 100/17, modello impegnato fino al secondo conflitto mondiale. «Per noi è stato un piccolo sforzo,ma significativo», assicura il colonnello Pierpaolo Giacomini Tiveron, comandante della Duca,«è opportuno reservare la testimonianza del passato, in particolare davanti a tanti bambini, che sono il nostro futuro». Ed i piccoli alunni delle elementari di Mizzole hanno risposto con entusiasmo.
«Bello vedere tanti bambini nella giornata in cui si celebra il ricordo dei caduti in battaglia, per portare la libertà al nostroPaese», commental’assessore comunale Enrico Corsi, «ma non dimentichiamo che tante guerre si stanno ancora combattendo, con morti lasciati sul campo. Il nostro auspicio deve essere che tali tragedia possano finire». Parole di pace cui fa eco l’assessore al patrimonio, Daniele Polato: «Senza storia non c’è civiltà.
La bandiera che i bambini tengono inmano deve essere per loro monito dell’importanza della libertà, che non va mai data per scontata». Prima della deposizione della corona in onore dei caduti e della benedizione da parte del parroco di Mizzole, don Fausto De Micheli, c’è stato tempo per ascoltare le parole del presidente onorario dell’associazione reduci combattenti di Verona. «Ricordare i caduti è un dovere», è il monito del colonnello Luigi Ruffo, «alla fine della guerra l’Italia non era più una patria, solo un paese. L’abbiamo ricostruita dalle ceneri, grazie al sacrificio fatto da tanti uominiper la libertà». 

E.IN

 

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