L’Arena – 09 Ottobre 2012 – Cronaca pag. 22
IL CASO. La pista fra montorio e Ponte Florio è chiusa da 60 giorni. Qualcuno lo fa notare, ad altri la cosa non piace
Alla ciclabile sparisce il «contagiorni»
Elisa Innocenti
Un comitato aveva installato il cartello per sollecitare il Comune. È stato rimosso due volte
La pista ciclabile di montorio è chiusa per manutenzione da 60 giorni esatti e c´è chi li sta letteralmente contando. È il Comitato Fossi di Montorio, gruppo di cittadini che per richiamare l´attenzione sulla chiusura della ciclabile aveva installato all´inizio della pista un cartello contatore, per misurare i giorni di inagibilità. Ma per ben due volte qualcuno, nottetempo, ha portato via il cartello. «Abbiamo messo il primo il 22 settembre e lo aggiornavamo quotidianamente», dice il presidente del comitato, Claudio Ferrari, «allo scopo di sollecitare l´amministrazione comunale a ripristinare in fretta il percorso ciclabile. Sabato 29, durante la notte, il cartello è sparito. Appena il tempo di farne un altro, messo il 4 ottobre, e due giorni dopo è sparito anche questo. Ma fa così paura evidenziare un fatto già sotto gli occhi di tutti?»
La pista, molto frequentata poiché collega la frazione alla città lungo via Antonio da Legnago e Ponte Florio, è chiusa dall´11 agosto per la sostituzione di alcune tavole di legno, che ne costituiscono il fondo e che col tempo sono divenute sconnesse e pericolose per pedoni e ciclisti. Da circa due mesi quindi le bici sono costrette a percorrere la carreggiata, cosa che preoccupa il comitato. «La strada è molto trafficata ed è un pericolo per chi la deve fare a piedi o in bici, dato l´elevato numero di veicoli leggeri e pesanti», sottolinea Ferrari, «forse si sarebbe potuta prevedere qualche misura alternativa per mettere in sicurezza i ciclisti, per esempio una piccola corsia temporanea riservata alle due ruote. Si pensa spesso che le ciclabili si usino solo la domenica per le gite, invece c´è chi prende la bici ogni giorno per andare al lavoro, lasciando l´auto in garage».
Per quanto riguarda il furto del cartello contatore, i membri del comitato non ritengono possibile che si tratti di un atto vandalico, ma piuttosto di un gesto dimostrativo, di qualcuno contrario alla loro iniziativa.
«Non può essere considerato, come spesso accade, un atto vandalico, chi danneggia le cose normalmente non si porta a casa i cocci. Il cittadino che si è preso la briga di un simile comportamento probabilmente non si rende conto che la pista ciclabile è anche sua», e promettono, «metteremo un altro cartello».
Nel frattempo lunedì sono iniziati i tanto attesi lavori di manutenzione, il giorno della riapertura della ciclabile è quindi più vicino.