Il 17 dicembre 1972 veniva inaugurato uno dei simboli di Montorio
La “Penna Nera” di Riccardo Cassini
compie quarant’anni
a cura di Gabriele Alloro
17/12/2012
Altera, perentoria e fiera dei suoi tre metri d’altezza, la “Penna Nera”, opera scultorea in bronzo dell’artista Riccardo Cassini, domina da quarant’anni la piazza, intitolata appunto alle Penne Nere, antistante la nuova chiesa parrocchiale. Questo monumento dalle linee astratte, fortemente voluto dal Gruppo Alpini di Montorio, si inserisce molto bene nel contesto della sua moderna piazza i cui elementi (chiesa, complesso canonicale, giardini, biblioteca ed uffici comunali) furono tutti edificati nella seconda metà degli anni ’60 del secolo scorso.
Di seguito la cronaca giornalistica dell’epoca tratta dal mio archivio ed una scheda dell’artista tratta dal sito dell’Accademia Cignaroli di Verona:
NUOVO ADIGE – 18.12.1972
Inaugurato il monumento agli Alpini
La penna nera di Montorio
Da ieri anche gli alpini di Montorio hanno il loro monumento: una grande penna alta tre metri, in bronzo, opera dello scultore Riccardo Cassini. Una scultura, più che un monumento, anche se la differenza, agli occhi dei più può sembrare eccessiva. L’idea di una penna nera, invece del solito monumento oleografico, ha suscitato il plauso degli alpini, che nel loro simbolo si sono trovati forse più accomunati, veci e bocia, che in quei gruppi marmorei drammatici che sono sempre stati il tema dominante di questi monumenti. Un’idea semplice e originale, sviluppata in una scultura elegante e armoniosamente inserita nei giardini davanti alla chiesa di Montorio Ieri mattina alla cerimonia d’inaugurazione, anche se nebbia e freddo non mancavano, gli alpini erano tanti: giovani freschi di naja e “veci” che ricordavano glorie e momenti tristi della guerra. A messa il cappellano militare ha rievocato lo spirito e l’affiatamento delle penne nere: parole che hanno colto nel segno interpretando il pensiero di tutti. E’ toccato invece al presidente della sezione alpini di Montorio, signor Righetti, il discorso inaugurale. Righetti ha ringraziato tutta la popolazione della frazione che si è accollata la spesa per il monumento, ricordo perenne – ha detto – di tutte le penne nere di Montorio. Quindi, dopo brevissime parole dell’assessore Castagna, gli alpini si sono ritrovati davanti al solito buon bicchiere di vino, compagnia irrinunciabile di ogni buona penna nera.
Riccardo Cassini
Si forma all’Accademia e nei laboratori di fonderia dove si confronta con l’alto magistero di artisti internazionali e sviluppa la ricerca sulla materia riprendendone le origini storico-antropologiche e mistico-alchemiche. Nel 1965 dà inizio al ciclo del Vitello d’Oro. Del 1971 è la prima personale alla Galleria U.G.M. di Mantova, in cui esporrà anche nel 1984 alla Galleria-Libreria Einaudi. Nel 1972 inaugura il monumento agli alpini di Montorio. Negli anni ’70 inizia il ciclo di opere sul tema Ragione-Mito-Genesi-Utopia. È presente alla Biennale del “Bronzetto” di Padova nel 1973, 1979 e 1986. Inaugura una personale alla “Linea 70” di Padova e alla Galleria Fides Arte di Mestre. Nel 1976 vince il concorso nazionale per la porta bronzea della Cittadella dei Musei di Cagliari. Partecipa alla rassegna Bronzi moderni delle fonderia veronesi, al Museo di Castelvecchio. Dal 1982 al ciclo Utopia segue quello degli Eolo e della Grande Fornace. È il periodo delle installazioni quali il Teorema Alchemico (1985), lo Specchio del Narciso (1989), delle rassegne Visages contemporains. La scuplture en Europe a Maubeuge, Réalités nouvelles al Grand Palais di Parigi.Nel 1988 diventa titolare della cattedra di scultura all’Accademia “G.B. Cignaroli”. È del 1996 l’opera del centenario della Società Cattolica di Assicurazioni, preceduta dalla Porta della Regola (Verona, abbazia di San Zeno, 1984) che, insieme alla porta bronzea per la Pieve di Frencenigo (1990)e alla Ianua Coeli (Sossano, Vicenza, tempietto dell’Olmo, 2000), completa un trittico sicuramente innovativo. Risale agli anni Novanta anche Il Grande Ago per ricucire al fondo il Profondo (1995) nato dalla riflessione sulla natura originaria già emersa in opere quali il Moderno Rabdomante (1984) e l’Old Neptune (1989) e ripresa poi nel Nocciolo della Questione (2003) e nel Nocciolo della Questione 2 (in allestimento nel 2009). Nell’anno 2006 crea L’origine, il tempo e la sintesi per gli uffici anagrafici del Comune di Verona. Rilevante inoltre la sua ricercata produzione medaglistica.
(fonte: www.accademiacignaroli.it)
Filmato inaugurazione monumento
Di seguito la foto della “messa in posizione” del monumentto
Le riprese furono effettuate da Renato Bicego e Giorgio Righetti. Ritrovate negli archivi di Achille Righetti, furono successivamente riversate su DVD.