Firmato accordo per trasferimento di proprietà delle mura della cinta magistrale e dei forti al Comune di Verona
E’ stato firmato oggi a palazzo Barbieri l’Accordo di Valorizzazione previsto dalla normativa sul “Federalismo demaniale” per il trasferimento in proprietà al Comune di Verona di importanti compendi demaniali dello Stato.
Il testo dell’Accordo è stato sottoscritto dal Sindaco Flavio Tosi, dal Direttore regionale per i Beni culturali e paesaggistici del Veneto Ugo Soragni e dal Direttore regionale dell’Agenzia del Demanio Pier Giorgio Allegroni. Presenti gli assessori al Patrimonio Pierluigi Paloschi e ai Rapporti con le associazioni Stefano Casali, il precedente assessore al Patrimonio Daniele Polato e l’onorevole Pieralfonso Fratta Pasini.
Questi i beni che saranno trasferiti al Comune, per una superficie totale di 1 milione e 200 mila metri quadri.
Cinta Magistrale. Si sviluppa su oltre 9 chilometri e occupa quasi 100 ettari con le sue torri, rondelle, bastioni, fossati e terrapieni, per una superficie totale di 695.229 metri quadri (479 mila per la cinta alla destra dell’Adige e 216.150 alla sinistra del fiume).
Ex forti militari. Forti austriaci situati in diversi punti del territorio per un totale di 405.845 metri quadri: Santa Caterina mq 92.233; John o Preare mq 19.276; Lugagnano mq 275.748; Santa Sofia 18.558.
Compendio Castelvecchio. La parte conferita al Comune è di circa 9.342 metri quadri e non comprende il Circolo Ufficiali dell’esercito, che rimarrà sotto il ramo demaniale del Ministero della Difesa, e ponte Castelvecchio.
Vasca natatoria Arsenale. Area pubblica urbana risalente al periodo tra il 1923 e il 1930, quando vennero realizzate anche le sponde dell’Adige, i giardini e il quartiere residenziale Borgo Trento. La superficie trasferita al comune è di 7.637 metri quadri.
1^ Torricella Massimiliana. Una tre le ultime opere di Scholl, oggi in stato di degrado.
“Una procedura iniziata con l’introduzione del federalismo demaniale da parte del precedente Governo –ha detto il Sindaco Tosi- che Verona ha portato a compimento, prima città del Veneto ad arrivare ad un traguardo di queste dimensioni. Ringrazio Daniele Polato e Pieralfonso Fratta Pasini, che hanno seguito in precedenza il percorso e gli assessori attuali che l’hanno portato a termine. Si tratta di un traguardo storico per la città di Verona, che finalmente apre la possibilità di valorizzare la nostra cinta muraria, una fra le più belle d’Europa, con un programma di riqualificazione che servirà a promuovere ulteriormente il turismo, oltre che andare a beneficio dei cittadini veronesi. Fra qualche mese saranno perfezionati tutti gli atti notarili, dopo di che si potrà iniziare concretamente a studiare un possibile percorso, in accordo con la Soprintendenza, per stabilire come utilizzare al meglio i beni”.
“Un percorso lungo –ha commentato l’architetto Soragni- che il Comune di Verona ha improntato con una grande chiarezza di propositi, che ha agevolato le procedure e i tempi burocratici. Gli obiettivi proposti dall’Amministrazione comunale sono risultati seri e sostenibili nel tempo, così come è risultato chiaro l’impegno alla manutenzione e l’intenzione di varare programmi di intervento straordinari per la valorizzazione dei beni”.
“Un iter complicato –ha spiegato l’ingegner Allegroni- il primo in Veneto e il più complesso a livello nazionale, sia per le dimensioni dei beni ceduti, che per le condizioni amministrative degli immobili, alcuni dei quali con utilizzo in atto. Il Comune di Verona ha dimostrato grande volontà e impegno, che ha permesso di arrivare nel giro di due anni alla conclusione del percorso”.
In base all’Accordo di Valorizzazione il Comune di Verona provvederà alla gestione dei beni sia direttamente, attraverso i propri uffici e le proprie aziende di servizio, che indirettamente, attraverso la concessione amministrativa a terzi, ad enti e associazioni no-profit ed onlus. Il Comune si impegna a garantire la conservazione dei beni, facendosi carico di assicurare le attività di apertura e chiusura al pubblico degli accessi esistenti in orari controllati e in sicurezza per i visitatori, presidio e sorveglianza, pulizia periodica, sfalcio e diserbo della vegetazione, interventi di manutenzione ordinaria per contrastare il degrado del tempo, interventi di manutenzione straordinaria e di riqualificazione, previa approvazione della competente Soprintendenza.
Il Comune si impegna ad effettuare interventi di manutenzione straordinaria e di primo ripristino ritenuti urgenti per un importo annuo di 200 mila euro; per quanto riguarda la Cinta Magistrale, il Comune conferma gli stanziamenti annualmente previsti in bilancio per la manutenzione delle aree verdi pari a 300 mila euro, oltre al reperimento di ulteriori contributi pubblici o privati. Quanto al compendio di Castelvecchio, nell’ultimo decennio si sono completati il ripristino dei camminamenti di vedetta, lo spostamento della statua di Cangrande, la realizzazione di una scala di sicurezza esterna per complessivi 1.200.000 euro, mentre è in corso il restauro della Torre sud est per un importo di 656.600 euro. L’area esterna all’ex Arsenale ha visto l’intervento di restauro e riqualificazione della vasca natatoria , nonché la sistemazione delle aree verdi circostanti, per un importo complessivo di 1.400.000 euro
Fonte informazioni: www.comune.verona.it