L’Arena di Verona – Martedì 30 Aprile 2013
Pronta la pista della discordia
Andreoli: «Utile e a costo zero»
MONTORIO. L’opera del Consorzio alta pianura veneta era osteggiata dal Comitato dei Fossi. Il percorso realizzato nell’ambito dei lavori di regimazione delle acque
A vederla non si direbbe, ma la nuova pista ciclabile che a Montorio corre lungo il fiume Fibbio, in via del Lanificio, aveva sollevato un vespaio di polemiche. Voluta dalla circoscrizione ottava, all’interno dei lavori di adeguamento dell’alveo e regimazione delle piene del fiume, da parte del Consorzio alta pianura veneta, la realizzazione del nuovo percorso ciclo pedonale aveva incontrato la netta opposizione da parte del Comitato Fossi di Montorio, spalleggiato dagli Amici della bicicletta e dal Partito Democratico. Per il presidente del Comitato, Claudio Ferrari: «I lavori nascono dall’esigenza di regimazione delle piene, ma in quel punto non c’è rischio di esondazioni, siamo all’origine del ramo, non si capisce quindi la necessità dell’intervento, tanto più che il muro andrà a restringere il corso d’acqua, facendone aumentare la velocità e quindi sì il rischio di esondazioni, ma a valle». Inoltre si lamentava la scarsa integrazione del breve tratto con le altre piste ciclabili cittadine, cui manca un piano organico. Ora però il percorso è completato, circa 100 metri, che collegano via del Lanificio con il Circolo Primo Maggio, luogo ricreativo molto frequentato dai montoriesi. Il presidente dell’ottava, Dino Andreoli, ci tiene a difendere il progetto. «I lavori erano stati decisi dal Consorzio, che è l’ente competente per le acque. Noi ne abbiamo solo approfittato, chiedendo che venisse incluso il percorso in sicurezza per pedoni e ciclisti. Abbiamo portato a casa un’opera utile, a costo zero per la circoscrizione, dato che i fondi arrivano dalla Regione, che va a vantaggio dei cittadini. È quello che una buona amministrazione deve fare». L’esigenza, secondo Andreoli, era quella di proteggere la percorrenza per i tanti, in particolare bambini, che ogni giorno raggiungono il circolo. «Al Primo Maggio ci sono i campi da calcetto, da tennis, la pista per le bmx, senza contare le tante feste e manifestazioni. La strada però in quel punto era stretta ed era pericoloso per le bici e i pedoni». Ora a separare la nuova ciclabile dalla carreggiata c’è una staccionata di legno, mentre la base del percorso è in ghiaino stabilizzato. «Tutto per ben inserirsi nell’ambiente circostante. Infatti anche il muro di contenimento è stato realizzato in sasso, non in cemento. Abbiamo inoltre voluto creare un nuovo accesso al fiume, con dei gradini, perché molti cittadini sono soliti attingervi l’acqua per annaffiare piante e giardini, o comunque vivere l’ambiente fluviale, e abbiamo voluto mantenere questa possibilità», conclude.
E.Inn.