L’Arena 18/05/2013 – Esondazione: paura e rabbia


L’Arena di Verona – Lunedì 18 Maggio 2013

 

Montorio, paura e rabbia. Territorio non rispettato

 

Le strade e la piazza principale ancora invase dal fango. Gli abitanti fanno la conta dei danni. Il negoziante: «L'acqua arrivava quasi al ginocchio». I residenti: «Bisogna ripulire dai detriti i progni che scendono dai monti»

 

Si respirava un aria irreale ieri a Montorio, con gli abitanti che contavano i danni fatti dall'esondazione del torrente Squaranto, proprio al centro del paese, a causa dei violentissimi scrosci di pioggia che si sono abbattuti in sequenza, quasi ininterrottamente, per tutta la giornata di giovedì. Alla fine il progno non ce l'ha fatta più, saturo d'acqua piovana e dei detriti portati verso valle dalle colline della Valsquaranto. Nel punto in cui si restringe, all'altezza del ponte, a causa di numerosi tronchi di legno, portati dalla corrente, si è formata una sorta di diga e il corso d'acqua, che scorreva con grande violenza, ha straripato, coprendo il centro del paese, da piazza delle Penne Nere fino quasi alla rotonda d'ingresso, di uno spesso strato limaccioso, con piccoli torrenti che scorrevano lungo il bordo delle strade, mentre piazza Buccari, anche per la conformazione dello slargo, quasi una conca, si è trasformata in un lago, con oltre mezzo metro d'acqua. Tutto questo è successo verso le 9 di sera, costringendo gli abitanti a precipitarsi fuori dalle case, spinti dalla preoccupazione. Montorio è famoso per le sue risorgive, diventate il simbolo della frazione e l'orgoglio dei suoi abitanti. Ma ieri venivano guardate con timore. I corsi d'acqua diventati sorvegliati speciali, perché anche se il livello si è notevolmente abbassato, l'allerta resta alta, con l'occhio alle previsioni meteo, che però non sembrano incoraggianti. Molti negozi sono rimasti chiusi, tanti i bambini tenuti a casa per sicurezza, poca gente in giro. Tutti a contare i danni, che per fortuna sono stati contenuti. Quasi tutte le cantine e i garage si sono allagati, nella parte centrale e bassa del paese. Alcuni cortili sono stati invasi dall'acqua e i campi circostanti erano ieri ancora ricoperti da alcuni centimetri di acqua piovana. Nonostante il passaggio dei mezzi dell'Amia, piazza Buccari era ancora coperta da uno stato fangoso, a testimonianza del disastro della notte precedente. I danni maggiori li hanno però sofferti i negozi della piazza, con l'esondazione penetrata al loro interno. «Mi sono precipitata subito, verso le 21,30», racconta Luisa Cecchetto, titolare del negozio di abbigliamento per bambini, «I grilli», in piazza Buccari. «L'acqua mi arrivava quasi al ginocchio. L'interno era coperto di fango, ma sono riuscita a salvare la merce. I danni maggiori però li ho trovati nel seminterrato», prosegue mostrando i muri ancora intrisi d'acqua e i vestitini appesi ad asciugare, «e nel garage. Pioveva dalle tubature, che non riuscivano a convogliare via la massa piovana. Gli scatoloni con la merce si sono tutti bagnati, spero di riuscire a salvare tutto, ma ancora non lo so. L'assicurazione poi non copre questo tipo di disastri». La titolare del negozio, con aria rassegnata, conclude: «Dicono che fosse imprevedibile. Ma se era da giorni che si annunciava il maltempo? Davvero nessuno se lo aspettava?». Ieri tutti i negozianti della piazza stavano posizionando davanti all'ingresso grossi sacchi per impedire che l'acqua potesse penetrare di nuovo. Molte abitazioni si sono attrezzate con paratie fatte in casa. Il timore è che una nuova ondata di maltempo, visto che un miglioramento pare non esserci all'orizzonte, possa far esondare nuovamente il torrente. «Sembra di rivivere quello che successe nel 1986», ricorda Graziella Bellè, residente della frazione, «quando il torrente straripò proprio in questo stesso punto. Allora fu ancora peggio, buttò giù un argine, ma certo verrebbe da sperare che in quasi trent'anni le cose fossero migliorate». «Il problema è a monte», le fa eco Monica Partelli. «Il progno è lungo, arriva dalla Lessinia, è nell'alta Valsquaranto che andrebbe fatta pulizia, una migliore manutenzione, in modo che qui non arrivi con una simile quantità di detriti e non si ostruisca». Il torrente, che poi va a confluire nel Fibbio, in genere è in secca, difficile negli ultimi anni vedere il letto del fiume bagnato. Ieri invece, benché il livello fosse calato, la corrente era ancora vorticosa. E l'allerta dei montoriesi costante.

 

Elisa Innocenti

 

piazza Buccari 16mag13

 

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