L'Arena 27/08/2013: Stop alla pista Ciclabile



La pista ciclabile di Montorio di nuovo a pezzi

 

L’Arena di Verona 27/08/2013

La pista ciclabile di Montorio di nuovo a pezzi

 

PONTE FLORIO. Cedono le assi in legno di un altro pezzo del percorso

L’anno scorso s’erano rotte le assi sul Fiumicello Per i lavori di sistemazione servirono 109 giorni, ora la circoscrizione assicura che si farà in fretta

 

 

Non c’è pace per la pista ciclabile di Montorio.
Lo scorso anno, sempre in agosto, l’arteria era stata chiusa a causa di cedimenti strutturali delle assi di legno che ne compongono il fondo, nel tratto che passa sopra al Fiumicello, all’altezza di Ponte Florio. Ora, dopo un anno esatto, il problema si ripropone, a pochissimi metri di distanza. Da venerdì scorso, infatti, un breve tratto è nuovamente interdetto, sempre per via delle assi di legno così sconnesse da diventare un pericolo per pedoni e ciclisti. La segnalazione è arrivata da parte dei cittadini, che hanno allertato la polizia municipale, denunciando la situazione di degrado in cui versava il tratto. Le assi sollevate e deteriorate erano diventate un pericolo per l’incolumità dei tanti che ogni giorno utilizzano la ciclabile, che consente di arrivare in sicurezza da Montorio alla città, rappresentando una vera alternativa all’uso dell’automobile.
Lo scorso anno ci vollero esattamente 109 giorni prima che la ciclabile venisse riaperta, con un cartello contatore, messo all’inizio della via dal Comitato Fossi di Montorio, a scandire il tempo. Il costo totale fu di 40mila euro. Questa volta però il tratto è molto più breve e dalla circoscrizione assicurano che anche l’intervento sarà rapido. «Sono circa 8 metri», dice il presidente dell’ottava, Dino Andreoli, «dal settore Strade del Comune si stanno già muovendo e i lavori inizieranno il prima possibile. La ciclabile sarà presto riaperta».
Vista la lunga durata dell’intervento di dodici mesi fa, viene spontaneo chiedersi se non sarebbe stato il caso di rifare l’intero tratto in legno, e non solo una parte, evitando una chiusura ogni anno. «Intanto ricordo che in quel punto il fondo deve essere obbligatoriamente fatto di assi, e non di cemento, su richiesta del Consorzio di Bonifica, in modo da poter agevolmente intervenire in caso di pulizia del fosso», precisa Andreoli. «Con le piogge e l’umidità però il legno si usura. Lo scorso anno si ritenne che nel punto oggi chiuso il fondo fosse soddisfacente, mentre ora è da rifare».
Intanto il Comitato Fossi rispolvera il cartello contatore. «Per ora aspettiamo, la chiusura risale a pochi giorni fa, capiamo che ci siano dei tempi tecnici da rispettare, ma se si andasse troppo per le lunghe siamo pronti a tornare a contare i giorni», promette Claudio Ferrari, presidente del comitato. «Il problema però è che già si sapeva che anche quel punto si stava deteriorando. Non si fa mai una manutenzione costante, quando basterebbero piccoli interventi a sistemare il fondo, ma si aspetta sempre che la situazione degeneri. Forse perché le ciclabili non vengono considerate vie di comunicazione sfruttabili, ma come un qualcosa di superfluo, legato all’aspetto ludico, che quindi si può trascurare».

Elisa Innocenti

 

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