Conferenza stampa: rischio idrogeologico a Montorio.



lavori squaranto ago13Resoconto della conferenza stampa indetta dal Consorzio Alta Pianura Veneta

 

Presenziare ad una conferenza stampa puo’ essere interessante al di là dei contenuti all’ordine del giorno. Talvolta è utile parteciparvi perché molto significative sono anche le dinamiche che precedono, accompagnano e seguono l’evento.

L’evento in questione non è stato assolutamente pubblicizzato e/o annunciato alle Comunità interessate: Montorio, Mizzole, Pigozzo, Ferrazze etc.

Sono venuto a conoscenza dell’evento, per caso, sabato 28 settembre 2013 alle 19.00 circa, navigando in internet. Prontamente ho inserito nel portale www.montorioveronese.it la notizia della conferenza stampa.

L’articolo pubblicato relativo alla conferenza stampa è stato consultato da circa 80 visitatori (numero delle visualizzazioni pre-evento). Molto pochi: vista l’ora della conferenza, fissata nella mattinata del lunedì successivo, e il breve tempo intercorso tra la notifica dell’incontro e l’incontro stesso, era prevedibile una bassa partecipazione di pubblico. E così è stato. Oltre alle Autorità presenti e ai giornalisti, solo 3 i partecipanti.

Il presidente della Circoscrizione VIII Andreoli ha introdotto l’argomento che di seguito è stato sviluppato dal presidente del Consorzio, dott. Nani, e dai tecnici presenti che hanno rilasciato ai giornalisti un fascicolo cartaceo e un DVD.

Il Consorzio ha illustrato gli interventi fatti, quelli ancora da realizzare e ha risposto alle domande dei giornalisti e del pubblico presente.

Nel corso dell’evento ho cercato di prendere appunti e di seguito riporto quanto sono riuscito a comprendere.

Mi scuso anticipatamente per le imprecisioni e gli errori che sono contenuti nella relazione di seguito riportata.

 

Roberto Rubele

 

Conferenza stampa problematiche idrogeologiche a Montorio- Consorzio Alta Pianura Veneta
30 settembre 2013 ore 11.45
Sala Giovanni Paolo II – Piazza delle Penne Nere – Montorio Veronese

 

Autorità Presenti
Consorzio Alta Pianura Veneta Presidente Antonio Nani
Consorzio Alta Pianura Veneta Geom. Imerio Borriero
Consorzio Alta Pianura Veneta Geom. Luca Cecchettin
Presidente Circoscrizione VIII Dino Andreoli
Consigliere Circoscrizione VIII Lucio Tosi

 

Giornalisti presenti
Enrico Presazzi – Corriere Veneto
Elisa Innocenti – L’Arena di Verona
A conferenza iniziata è arrivata l’equipe di Telearena composta da tecnico-Cameramen e dalla giornalista Tiziana Bronzato. L’equipe non ha presenziato all’intera conferenza, si è trattenuta pochi minuti. Il tecnico cameramen ha fatto alcune riprese. Di seguito hanno invitato il presidente del Consorzio Alta Pianura Veneta ad uscire dalla sala e presumibilmente lo hanno intervistato. Non sono più rientrati nella sala.

 

Pubblico presente
Roberto Rubele, presidente www.montorioveronese.it
Claudio Ferrari, presidente Comitato Fossi Montorio
N. 1 cittadino di Montorio

 

 

Il Consorzio Alta Pianura Veneta (di seguito CAPV) ha in gestione il torrente Squaranto dal ponte di Pigozzo allo sbocco nel fiume Fibbio da Gennaio 2010.
Il CAPV opera in regime di manutenzione ordinaria e di difesa idraulica.
Le operazioni di risistemazione dell’alveo del torrente Squaranto, a seguito dell’evento di piena del torrente del 16 Maggio 2013, sono iniziate il giorno 26 agosto e sono continuate per circa 10 giorni a partire dallo sbocco del torrente in Fibbio, risalendo il corso del torrente.
I lavori sono stati eseguiti in diretta amministrazione da parte del CAPV.
Sono stati preceduti dal rilievo topografico della durata di circa una settimana e dal progetto con stima dei lavori da eseguire.
L’evento di piena ha provocato il trasporto e la deposizione di materiale nella parte terminale del torrente (zona di Montorio) e l’erosione e dilavamento a monte.
L’opera principale del CAPV di risistemazione dell’alveo del torrente alla situazione pre-esondazione è consistita nella asportazione di circa 1000 metri cubi di ghiaia (ad un costo di circa 25 euro/metrocubo) che sono stati depositati dall’evento di piena dello Squaranto nel tratto conclusivo del torrente. Le operazioni sono state agevolate dalle risultanze delle analisi chimico-fisico che hanno evidenziato la non pericolosità del materiale da asportare.
E’ stato necessario procedere, mediante utilizzo di mezzi meccanici in alveo, con l’accumulo di materiale in punti predefiniti e di seguito con mezzi meccanici fuori alveo per il recupero del materiale accumulato e la sistemazione su camion per l’asportazione. L’aveo è stato abbassato anche di oltre 1 metro nella parte terminale dell’asta principale dello Squaranto nella zona del paese di Montorio. Il letto del torrente è stato abbassato fino al punto in cui le fondazioni lo permettono nel rispetto delle norme di sicurezza statica.
Il fenomeno di dilavamento ed erosione del fondo dell’alveo, invece, è stato affrontato nei punti più critici con l’inserimento di pietrame sul fondo dell’alveo.
La spesa di trasporto e asportazione del materiale è stata di 35000 euro. La ghiaia prelevata non è stata rivenduta, cosa che poteva essere fatta al fine di ammortizzare i costi, ma il Consorzio, avendo necessità, ha preferito usarla per la sistemazione di un piazzale di proprietà.
Oltre a questi lavori sono stati eseguiti e ultimati tutti i lavori di messa in sicurezza del Torrente. In particolare sono stati sistemati i crolli e
ricostruiti tratti di argine.
Sono previsti altri lavori a Monte di Montorio, in particolare:
1) diserbo di tutto il tratto di competenza CAPV;
2) di sistemazione delle briglie che sono state calzate e/o compromesse dalla potenza dell’acqua.


Il giorno 9 ottobre 2013 sarà presentato il programma dei lavori del CAPV in un incontro con l’assessore regionale all’Ambiente Maurizio Conte. In questa lista sono presenti anche le criticità relative al torrente Squaranto e le relative richieste di intervento. Le stime dei tecnici APV sono di circa 1,5 milioni di euro di spesa per la sistemazione del torrente Squaranto.


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Domanda: “E’ in programma un ‘opera di abbassamento del livello dell’alveo del Fibbio in seguito alle esondazioni del 16 maggio 2013?”
Risponde il Geom. Cecchettin: Non c’è aumento dell’alveo nel fiume Fibbio e perciò non sono previste azioni di “sfangamento” sul fiume. A favorire l’innalzamento dei livelli delle acque dei fiumi Fibbio e Rosella il giorno 16 maggio 2013, in località Ferrazze è stato il materiale legnoso che si è accumulato sotto i ponti e che è stato prontamente asportato e smaltito già il giorno successivo.


Domanda: ” E’ previsto il ripristino delle aperture esistenti sul torrente Squaranto come misura di prima azione contro le piene del progno?”
Risponde il Geom. Borriero. Non esiste una mappatura degli sfoghi lungo gli argini del torrente Squaranto. Nel 2010 quando il CAPV ha acquisito le competenze sul Torrente non è stata fatta una consegna delle opere del Progno. In passato esistevano delle consuetudini, soprattutto nei secoli scorsi, che sono proseguite fino agli anni ’40 circa del ‘900 di usare parti del territorio come bacini di sfogo per le piene dei torrenti e di conseguenza di creare delle scanalature (delle finestre) lungo gli argini dei progni, di sfogo delle ondate di piena. Non esiste una mappatura delle fenditure lungo gli argini dello Squaranto, eseguite per alleggerire le piene del progno. Non è pensabile predisporre questo elenco nè tantomeno pensare di rimettere in funzione queste opere di presa idraulica in un ambiente che nei secoli è stato modificato. Infatti probabilmente quando queste opere sono state fatte attorno allo Squaranto non c’erano campi coltivati e vigneti ma aree verdi incolte. Il CAPV senza un adeguato progetto e specifiche autorizzazioni non può ripristinare le aperture. Questa soluzione di alleggerimento delle piene anche se non esaustiva non può comunque essere presa in considerazione. Anche se fosse possibile pensare di predisporre un piano adeguato di ripristino c’è da considerare l’alto costo per l’indennizzo dei proprietari delle aree coltivati, ad esempio, a vigneto che verrebbero allagate in caso di piena.


Domanda: “Qual’è la situazione dei fanghi al ponte Trivellin che ha prodotto nei mesi estivi il ristagno di materiale vegetale (alghe) e rifiuti?”
In relazione ai fanghi al Ponte Trivellin il Geom. Cecchettin risponde che è necessario fare una dettagliata analisi per comprendere l’entità e la situazione attuale.


Domanda: “Ci sono progetti e finanziamenti già predisposti atti a risolvere definitivamente la pericolosità del torrente Squaranto (bacino di laminazione)?”
Risponde il Geom. Borriero. Sullo Squaranto il CAPV interviene tramite diretta amministrazione In questo momento il CAPV non ha progetti e finanziamenti specifici.


A conclusione della conferenza emerge che gli enti che hanno competenza sul bacino dello Squaranto, in particolare CAPV e Servizio Forestale, operano singolarmente senza coordinamento. Al fine di affrontare in modo strutturale la problematica delle piene del Torrente Squaranto appare evidente che la necessità di intervenire con piani omogenei coordinati sull’intero bacino.

 

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