Mauro Rama


Mauro Rama. Il tecnico, l’organizzatore, l’altruista… l’amico di tutti

di Gabriele Alloro

Mauro Rama

Il 30 aprile 1967 nasce una persona molto speciale: Mauro Rama. E’ il membro più giovane della famiglia composta dal padre Alessio, operaio, dalla madre Silvia Benedetti, casalinga e dalle sorelle maggiori Ivana e Claudia.
L’infanzia di Mauro trascorre normalmente, almeno fino a quando nel 1973 non perde il padre in un tragico incidente stradale. Da allora per la famiglia comincia un periodo difficile, soprattutto per mamma Silvia che deve rimboccarsi le maniche per sfamare i suoi tre bambini.
L’anno 1977 segnerà per sempre la sua vita; gli viene diagnosticata una malattia molto grave e necessita quanto prima di un trapianto del midollo osseo. Non c’è nessun ospedale qui in Italia che sia in grado di praticare un simile tipo di intervento; l’unica speranza è varcare il confine e raggiungere una clinica svizzera situata a Basilea. L’operazione ha un costo enorme, una cifra irraggiungibile per la famiglia di Mauro. Ma, per fortuna, come spesso accade qui in Italia inizia una frenetica quanto commovente gara di solidarietà messa in moto dal parroco don Carlo Fiorini. Il caso di Mauro compare addirittura sul giornale L’Arena del 18 ottobre 1977:

L’ARENA – 18.10.1977
Sottoscrizione urgente per salvare un bambino
Dovrà essere sottoposto questa mattina ad un’operazione in Svizzera

Apriamo una sottoscrizione urgente, sperando di poter contribuire a salvare la vita di un bambino di Montorio colpito da “aplasia midollare”, equivalente a tumore del midollo osseo. Si chiama Mauro Rama, ha 10 anni ed abita a Montorio in via Olivé 24, con la mamma vedova e altre due sorelle di 14 e 16 anni. Il piccolo Mauro si trova già all’ospedale cantonale di Basilea, dove esiste un dipartimento di ematologia altamente specializzato ed attrezzato per interventi di questo genere, con buone prospettive di riuscita. Proprio oggi dovrebbe essere operato con trapianto del midollo osseo, che sarà prelevato da una delle due sorelle. Secondo i medici – il ragazzo era stato ricoverato all’istituto di patologia medica dell’ospedale di Borgo Roma diretto dal prof. De Sandre, che ne ha consigliato appunto il ricovero presso il centro svizzero – l’operazione di trapianto è l’unica speranza per tentare di salvare la vita a Mauro. C’è però il grosso problema della spesa, ed è per questo motivo che ci rivolgiamo ai lettori: occorrono, per l’operazione e la degenza, 35.000 franchi svizzeri (circa 13 milioni di lire), che la famiglia di Montorio non può assolutamente sostenere (la mamma lavora come bidella e le sorelle studiano). Le mutue non concorrono nella spesa, perché la Svizzera non fa parte della Comunità europea. Di fronte a questa situazione, la frazione di Montorio si è letteralmente mobilitata, sotto la spinta dell’arciprete don Carlo Fiorini, che per primo ha lanciato un appello per raccogliere la somma necessaria. Già in questi giorni sono pervenute alla parrocchia numerose offerte. Organizzazioni e semplici cittadini si sono fatti promotori di collette nei luoghi di lavoro, nelle scuole, tra le famiglie. Domenica se n’è parlato anche in alcune chiese, durante la messa. Il problema di Mauro, insomma, ha varcato i confini di Montorio ed è diventato un impegno della città. Da parte nostra, crediamo sia doveroso appoggiare l’iniziativa. La somma da raccogliere, in breve tempo, è cospicua. Il giornale fa proprio pertanto l’appello e sollecita ancora una volta i propri lettori: crediamo che il caso lo meriti.


Festa di fine estate 2005

In seguito a questo appello centinaia di persone, associazioni e gruppi di tutta Verona e provincia offrono somme di denaro per aiutare il piccolo montoriese; in pochi giorni viene raccolto quanto necessario. La sorella Claudia gli dona il midollo e per Mauro si aprono le porte della salvezza. Rientra a casa il 21 gennaio dell’anno successivo: “Non sono ancora guarito del tutto – ha detto il ragazzo appena sceso dal treno – ma il più è fatto“.
Da allora Mauro cresce, studia, lavora, si appassiona e si interessa di musica, modellismo, motori, impara a suonare lo strumento musicale che amerà per sempre: la batteria. Con un gruppo di amici inizia ad animare le sante messe nella sua parrocchia e con altri, negli anni a venire, fonda numerosi complessini. Ma soprattutto si fa notare per il suo altruismo, la sua disponibilità e l’innato spirito di amicizia e collaborazione; in breve tempo diventa una presenza “forte” a Montorio e un punto di riferimento per molta gente. Per le persone adulte ed anziane è “el Rama”, mentre per i giovani è semplicemente “Mauro”… già, perché quando a Montorio si dice “Mauro” si intende solo “Mauro Rama”.
E’ parte attiva nell’organizzazione di numerose iniziative ed eventi locali, come recite teatrali, manifestazioni musicali e raduni automobilistici; fa parte del locale gruppo teatrale “Arcobaleno” (poi “Teatr’Ago”), è tra gli organizzatori della manifestazione annuale “Rock-poesia” che ha lo scopo di far conoscere le band musicali formate da giovani montoriesi e di dare loro l’opportunità di suonare dal vivo. E’ inoltre presente nei consigli di vari comitati e associazioni all’interno delle quali profonde sempre parecchie energie ed investe molto del suo tempo libero.
Redazione www.montorioveronese.it

Nel 2002 si getta anima e corpo in un intrepido progetto illustratogli dall’amico Roberto Rubele: far conoscere il suo amato paese a tutto il mondo tramite un giornalino elettronico meglio conosciuto come www.montorioveronese.it .
L’idea lo affascina subito, ma servono parecchie risorse, collaboratori volonterosi e… gratuiti. Così Mauro diffonde la notizia, semina e raccoglie. Si costituisce quindi l’associazione “montorioveronese.it”, di cui egli diventa vice presidente, che dal febbraio 2003 fa conoscere la realtà di Montorio a tutto il mondo tramite la rete di Internet.
Turbone

Poco tempo dopo riesce a realizzare uno dei suoi sogni nel cassetto. Parte per la Francia, ma non è un viaggio a scopo turistico, bensì una missione: portare a casa un magnifico esemplare di Renault 5 Turbo2 del 1983. Con il suo “turbone” (come ama chiamarlo) partecipa a vari raduni di auto sportive stringendo nel contempo nuove amicizie che lo portano all’interno di importanti associazioni sportive automobilistiche.
Ma quando la malattia, che lo ha temporaneamente lasciato in pace dall’inizio del lontano 1978, torna a bussare alla sua porta, Mauro ha ancora tante cose da fare. Cerca quindi di lottare e tenta di respingerla con tutte le sue forze; stavolta però, dopo lunghe ed immani sofferenze, si deve piegare ad una volontà infinitamente più grande di lui. La mattina del 14 ottobre 2008 Mauro lascia tutto e tutti dietro di sé e se ne va, in silenzio, verso la Meta della vita. Conclusione temporanea di un viaggio che per lui è stato faticoso e denso di dolore, ma allo stesso tempo ricco di valori, affetti, amicizie e bei momenti… un viaggio che chiunque stia leggendo queste righe sta ancora compiendo, ma che ha per tutti una sola destinazione: un posto chiamato Eternità.


Ciao Mauro… arrivederci!

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