Montorio teme lo Squaranto
Il progno non viene pulito da anni e non è più in grado di reggere una piena
Da più di dodici anni il progno Squaranto di Montorio non viene pulito. A denunciarlo sono gli stessi cittadini che, preoccupati del cambiamento del clima, temono che con l’arrivo dell’autunno e di conseguenza delle piogge possa tracimare come già è avvenuto in passato. Il tratto del progno da Mizzole arriva e attraversa Montorio, è completamente invaso da erbacce ed alberi, alcuni di questi hanno raggiunto notevoli dimensioni: le acacie arrivano a superare il muro di recinzione che misura diversi metri in altezza e che divide il fosso dalla strada, così che il letto del torrente appare come una vera e propria foresta.
Questo piccolo fiume che nasce nell’alta Valsquaranto, attraversandola per intero, per poi immettersi nel fiume Fibbio di Montorio, venne ripulito solo per un pezzo, più precisamente da dove nasce sopra la frazione di Pigozzo fino a Mizzole, mentre l’ultimo tratto non è mai stato oggetto di bonifica tanto che sul finire degli anni ’90, in occasione di una piena, causò gravi allagamenti e notevoli danni in tutta la zona di Montorio.
«Il problema», spiega Alessandro Zamboni consigliere dell’Ottava circoscrizione, che abita proprio a ridosso del progno che attraversa Montorio e che in questo caso è portavoce dei residenti, «fino ad oggi era dovuto al fatto che non si capiva a quale ente, Regione o Demanio, spettasse provvedere al riordino del torrente. Oggi sappiamo che è dovere della Regione effettuare la pulizia e ci chiediamo quando avverrà. Se la pioggia dovesse arrivare improvvisa, il progno non potrebbe sopportare alcuna piena, anzi si teme che visto l’ambiente “selvaggio”, sia impossibile anche il defluire minimo delle acque».
«È anche vero» fanno notare alcuni cittadini, «che fino agli anni Ottanta il problema di manutenzione e pulizia del torrente non esisteva. Infatti veniva pulito dai pastori che risalivano il torrente con i greggi nei periodi di transumanza. Bastava solo questo a mantenerlo in ordine. Oggi, dal momento che i pastori nella zona sono scomparsi, occorrono per forza altri interventi».
I cittadini in questi giorni si stanno organizzando per consegnare un esposto alla procura della Repubblica. «Siamo stanchi», affermano, «di dover convivere con la sporcizia e il cattivo odore che sale dal greto del torrente».
Anna Zegarelli