Paura per lo Squaranto
Il torrente è invaso da arbusti, rovi e piante e potrebbe tracimare
Sono in allarme i residenti della frazione di Pigozzo, temono che il torrente Squaranto possa tracimare dal momento che il progno che dovrebbe contenere le acque di questo piccolo fiume che nasce nell’alta ValSquaranto attraversandola per intero per poi immettersi nel fiume Fibbio di Montorio, è invaso da arbusti, rovi e piante d’ogni tipo. La pioggia che in queste ultime ore non dà tregua e le previsioni per i prossimi giorni che non lasciano sperare in nulla di diverso sta mettendo in ansia in particolar modo i più anziani che non hanno ancora dimenticato l’inondazione del 1951, quando tutto il paese venne messo in ginocchio e ancora più recentemente quella avvenuta quattordici anni fa quando tracimò poco più a valle per l’esattezza a Montorio.
“Quando lo Squaranto straripò non avvisò nessuno”, ricordano alcuni residenti, “le acque arrivarono all’improvviso portando con sè tutta la natura selvaggia che affollava il letto del progno. Nel 1989 la forza dell’acqua era tale che trascinò fino a Montorio un muro di sterpaglie che si trasformarono in un vero e proprio muro alto trenta metri. Temiamo che questo accada nuovamente vista la situazione in cui versa il letto del fiume che è stato ripulito solo per un breve tratto, quello che va da Montorio fino all’altezza di Mizzole”.
“Non occorre andare tanto in là con il tempo”, ci fa presente Virginia Lovati che nonostante la pioggia non ha rinunciato alla sua consueta passeggiata costeggiando gli argini dello Squaranto per raggiungere la contrada Due Mori, “anche due anni fa il fiume ha straripato e la mia casa è stata invasa dall’acqua. Da allora mi sono attrezzata ed ho fatto costruire dal fabbro dei ferri che fissati nel terreno mi permettono di appoggiarvi delle assi di legno e dei sacchi di sabbia nella speranza che l’acqua non invada più la mia proprietà”. Sotto la pioggia decidiamo di fare un giro di perlustrazione e notiamo che non solo il letto è invaso da veri e propri alberi, alcuni sono alti diversi metri e superano decisamente gli argini ma che gli stessi muri di contenimento versano in uno stato di degrado indescrivibile: in alcuni tratti per l’esattezza all’incrocio tra via Villa Arrighi e via Sant’Eurosia che è un’unica strada che unisce Mizzole a Pigozzo, cadono a pezzi a causa dell’edera e di altre piante che con le loro radici sono riuscite a sbriciolarlo letteralmente. Notiamo anche che per brevissimi tratti gli argini sono privi di erbacce. La risposta è presto data: sono alcuni agricoltori della zona che temendo il peggio ripuliscono il tratto di muro di contenimento che interessa la loro proprietà.
Nel frattempo arriva anche il consigliere dell’ottava circoscrizione Alessandro Zamboni che tra l’altro risiede a Montorio: “Posso capire i timori dei residenti e sicuramente l’alveo del fiume va ripulito nel più breve tempo possibile. La circoscrizione ha sollecitato più volte la Regione alla quale spetta la manutenzione di questi corsi d’acqua, di metterli in sicurezza e i lavori sono stati fatti solo per il tratto che riguarda Montorio. E’ certo che l’allarme è dato anche da quanto i mass media riportano riguardo gli smottamenti e gli allagamenti che stanno avvenendo nel Paese”. “Ci auguriamo”, conclude, ” che chi di dovere provveda al più presto per non dover dire: “Ve l’avevamo detto”.
Anna Zegarelli