Esondazione Progno 1911


 

L’ARENA – 07/08.06.1911
 

La rotta del Progno di Squaranto

Danni a Montorio – Una vecchia morta di paura

Il temporale di iersera ha rovesciato un diluvio d’acqua nella valle di Squaranto di Roverè di Velo. Verso le ore sette il Progno, che passando da Pigozzo a Mizzole giunge a Montorio, correva gonfio in modo spaventoso. A Pigozzo l’altezza delle acque giungeva sopra il parapetto e le due spallette del ponte furono asportate. Il Progno corre fra gli argini attraverso il paese di Montorio. L’argine rimpetto alla Cooperativa di consumo non resistette alla furia delle onde e fu rovesciato. L’acqua che aveva una grandissima velocità invase i magazzini ed il negozio della Cooperativa ed il vicino negozio di generi alimentari del sig. Fraccaroli. Il personale dei negozi tentò di porre in salvo le merci, ma senza riuscirvi. La corrente trasportò fuori sacchi di generi alimentari e perfino i banchi. Anche le case vicine ebbero i pianterreni allagati ed i mobili asportati. Il Progno si scarica nel Fibbio perciò molte masserizie andarono a finire nei canali del Fibbio che attraversano il paese. A mattina del Cotonificio si trova la segheria Venturi ed anche questa fu danneggiata per i pezzi di legname che, spinti dalla corrente, andarono a cozzare contro le ruote del movimento. Una vittima dello spavento si ebbe purtroppo in contrada Pigol. In una di quelle case abita certa Merlo Maria d’anni 70 appartenente a famiglia di contadini. Allo scoppiare dell’uragano la Merlo era in casa. Lo scrosciare delle acque che invadevano il pianterreno sconvolgendo i mobili, lo scoppio dei tuoni, turbarono talmente la Merlo, che stava al primo piano, da farla cadere per lo spavento svenuta al suolo. I suoi famigliari accorsi la rialzarono e la posero a letto, ma la Merlo era già spirata per sincope cardiaca causata dallo spavento. La Merlo si era spaventata perchè anni or sono, in causa di eguale disastro, ebbe la casa inondata. L’uragano durò due ore, quindi le acque del progno andarono abbassandosi e durante la notte corsero solo sul letto del torrente. Stamane a Montorio si lavora a ricuperare le masserizie galleggianti nel Fibbio ed a pulire i pianterreni ed i negozi pieni dal fango. I danni si calcolano a qualche migliaio di lire.

 

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