Esondazione. Squaranto lavori continuamente rimandati, agosto 2004 – L'Arena


 

L’Arena 28 agosto 2004 Cronaca, pagina 17
 
I lavori di manutenzione vengono continuamente rimandati. E preoccupa la frana tra Montorio e Mizzole Una giungla nel letto del torrente Squaranto
 

Non sembrano bastare le continue lamentele dei residenti di Mizzole e di Pigozzo per le condizioni critiche in cui versa l’alveo e gli stessi muri di contenimento del torrente Squaranto. In verità il consorzio Zerpano Adige Guà ha in questi giorni ripulito un breve tratto che va da Montorio a Mizzole. A destare preoccupazione è pero una vistosa frana di più di venti metri che si è venuta a creare proprio nel tratto che congiunge le due piccole frazioni.
Il muro di contenimento si è sbriciolato mettendo allo scoperto grosse radici di arbusti. Alessandro Zamboni, consigliere di circoscrizione e membro della commissioni acque mostra che la terra continua a cadere. La frana è sempre la stessa di giugno, con un’unica differenza: è sempre più grande. «È evidente lo stato di abbandono in cui versa questo tratto che arriva fino all’alta Valsquaranto», sottolinea Zamboni, «come è evidente che non esiste l’intenzione di iniziare i lavori di ripristino a breve da parte di chi gestisce la manutenzione di tutti i corsi d’acqua della Lessinia». Da evidenziare è che in questo torrente che ha origine a San Giorgio di Boscochiesanuova confluiscono tutte le acque piovane dell’intera vallata. Il ricordo dell’esondazione del 1986 quando loSquaranto tracimò mettendo sottacqua l’intera Montorio è ancora vivo. La gente fa notare che l’unico tratto che viene ripulito è sempre quello che va da Montorio a Mizzole, il resto è lasciato a se.
Il muro di contenimento che si affaccia nel tratto di strada che va da villa Arrighi a villa sant’Eurosia, sull’unica strada interna che congiunge le due frazioni, è in parte sbriciolato. Lungo gli argini hanno trovato sede rubinie e acacie che hanno raggiunto considerevoli dimensioni, il letto invece è una vera e propria giungla. «Se le piogge dovessero aumentare», fa notare sempre Zamboni, «qui c’è pericolo di esondazione. Le due frazioni vedrebbero certamente i propri residenti con i piedi in ammollo». Nel corso degli anni, dal dopoguerra a oggi, i muri di contenimento del progno sono stati rattoppati a seconda del periodo. Ma c’è anche chi ha sfruttato l’alveo in modo diverso. Alcune persone lo hanno trasformato in orto. Basta guardare sotto il ponte di Mizzole: ben sistemati ci sono insalata, fagioli, coste e anche un vitigno mignon.
E gli addetti, nel ripulire il letto, sono stati attenti a non travolgere le coltivazioni. «Un tempo il letto dello Squaranto veniva usato dai pastori per la transumanza», ricorda Zamboni, «era un modo per tenerlo pulito. Forse gli orti potrebbero essere un modo. La commissione acque dell’ottava ha inviato una lettera al Consorzio Zerpano per sollecitarne l’intervento. Subito ci hanno risposto facendoci sapere che la Regione ha già stabilito un progetto che vedrà la manutenzione di tutti i corsi d’acqua della Lessinia ma al momento non sono ancora arrivati gli stanziamenti necessari per avviare il tutto». (An. Zeg.)

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