Esondazione Assemblea 6 dicembre 2013


Eesondazione 6mesi dopomergenza esondazione – 6 mesi dopo. Cronaca della serata

 

Assemblea pubblica

Venerdi 6 dicembre 2013 –

Sala Giovanni Paolo II – Piazza Penne Nere Montorio Veronese

 

 

Grande presenza di pubblico alla sala civica di Montorio Veronese per l'assemblea indetta dal Comitato Fossi di Montorio e fortemente voluta dal comitato spontaneo esondazione di Pigozzo, Mizzole, Montorio e Ferrazze a distanza di sei mesi dall'esondazione del Torrente Squaranto del 16 maggio 2013.

Il torrente, esondato a Pigozzo, Mizzole e Montorio in più punti e il fiume Fibbio, esondato a Ferrazze e San Martino Buon Albergo, hanno causato gravi danni ad aziende ed abitazioni private e la paura per nuove possibili esondazioni è ancora forte tra la popolazione, presente in gran numero e determinata nel richiedere con fermezza la messa in sicurezza del territorio, delle abitazioni e delle scuole.

Corposa anche la presenza delle autorità. Dal consigliere regionale Franco Bonfante, ai rappresentanti del Comune di Verona (Assessore Enrico Corsi e rappresentanti della polizia municipale) e di San Martino Buon Albergo (il vice-sindaco con delega alla protezione civile Franco Giacomo De Santi). Presenti i rappresentanti del Servizio Forestale, del Consorzio alta Pianura Veneta, della Protezione Civile del Comune di Verona e di Legambiente. Per la circoscrizione: il presidente della circoscrizione Dino Andreoli, il vice presidente Alessandro Zamboni e il responsabile della commissione Sicurezza Lucio Tosi, oltre ad altri consiglieri presenti in sala.

Sebbene invitati non erano presenti: l'Autorità di Bacino del Fiume Adige, la Prefettura di Verona, il Genio Civile, i rappresentanti di Regione Provincia e Vigili del Fuoco.

La Prefettura ha fatto pervenire una nota ricordando la loro attenzione per la situazione e le azioni che sta perseguendo ai fini della sicurezza idraulica, anche del nostro territorio. Ricordiamo inoltre che l'Autorità di Bacino del Fiume Adige, nei giorni precedenti l'assemblea, non ha fatto mancare supporto e contributi finalizzati a una più precisa informazione.

Rammaricati gli organizzatori per la mancanza dei rappresentanti della Regione Veneto, viste le competenze regionali in materia di rischio idrogeologico.

La serata è stata introdotta da una prima relazione del Comitato spontaneo Esondazione avente l’obiettivo di fare il punto della situazione dello stato attuale dei torrenti Fibbio e Squaranto a sei mesi dall'esondazione. Roberto Rubele presidente dell'Associazione montorioveronese.it ha richiamato:

  • La quantità di azioni ancora da intraprendere per mettere in sicurezza un territorio che è soggetto ad eventi molto intensi documentati fin dal sedicesimo secolo;
  • la pericolosità del torrente, ricordando le numerose rotture arginali ed esondazioni storiche.
  • la riflessione sui processi di manutenzione ordinaria, straordinaria, sulle grandi opere necessarie alla messa in sicurezza;
  • la necessità di un piano di comunicazione del pericolo;
  • l’importanza della prevenzione, irrinunciabile per scongiurare nuove esondazioni e mettere in sicurezza le persone residenti lungo il percorso dei due corsi d'acqua Fibbio e Squaranto e le scuole.

 

PERICOLOSITA’, AZIONI DA INTRAPRENDERE, MANUTENZIONE

Rubele ha ricordato che il bacino del Torrente Squaranto e del Fiume Fibbio fino a San Martino Buon Albergo si articolano in 230 km circa di canali, fosse scolmatrici, torrenti principali, aste secondarie, parte in aree montane ad elevata pendenza e parte in zone pianeggianti. Un territorio molto vasto che necessità di manutenzione continua e di finanziamenti corposi e costanti per la pulizia degli alvei da fango, materiale solido (principalmente ghiaia) e taglio di vegetazione infestante, senza i quali le ondate di piena, che arrivano improvvise e si abbattono sui paesi ad una velocità di 12-15 Km /ora (i dati sono forniti dall’Autorità di Bacino del fiume Adige) senza possibilità di preavviso, diventerebbero ancora più devastanti: il materiale solido potrebbe provocare una parziale o totale chiusura della sezione di alveo, soprattutto in prossimità dei ponti, generando pericolosissime rotture arginali. E' stato ricordato che tra gli eventi esondativi che si sono registrati dal '900, molti sono stati caratterizzati da rotture arginali, provocate da forti pressioni prodotte dal restringimento della sezione del corso d'acqua per l'accumularsi del materiale solido flottante (ghiaia, massi e vegetazione)..

Il comitato esondazione ha illustrato, foto alla mano, le molte criticità ancora presenti e la necessità di intervenire lungo i fossi: argini pericolanti, vegetazione ad alto fusto vigorosa, fanghi e rifiuti ancora presenti .

E' stata ricordata a tutte le autorità la necessità di intervenire per ripristinare gli “sfioratori”, ora chiusi. Si tratta di storiche aperture lungo gli argini presenti, ora chiuse, che nel passato servivano a ridurre le ondate di piene, scaricando parte dell'acqua nei campi circostanti. Il vicesindaco del Comune di San Martino B.A. durante la serata ha illustrato un processo e una
delibera già esecutiva che prevedono la rimessa a norma dei manufatti e bocche di presa presenti nel territorio di San Martino

In relazione alle opere necessarie per la messa in sicurezza definitiva del territorio, studi scientifici convergono sulla incapacità dell'alveo del torrente Squanto a valle di Pigozzo di far transitare le piene senza esondazioni ( Torrente a forte pensilità dell’alveo rispetto alla campagna circostante, che rende il torrente particolarmente pericoloso in caso di rotta arginale). L'autorità di Bacino (Relazione tecnica – Adozione piano rischio idrogeologico per il torrente Squaranto – Gazzetta Ufficiale n. 1 del 2/01/2013 comunicato dell’Autorità di Bacino Nazionale del Fiume Adige, che comporta la “Adozione del progetto di 2^ variante al piano stralcio per la tutela del rischio idrogeologico del fiume Adige approvato con DPCM 27 aprile 2006. Misure di salvaguardia e prescrizioni a regime”.) propone la realizzazione di un bacino di laminazione e di briglie di contenimento del materiale solido, ipotizzando una spesa complessiva di circa 2,5 milioni di euro. Attualmente la Regione non prevede la realizzazione di questo importante progetto, richiesto in più occasioni da autorità diverse (Consorzio Alta Pianura Veneta, Autorità di Bacino del Fiume Adige, sindaco del Comune di San Martino e proprio in questi ultimi giorni a mezzo di un comunicato stampa dal Consigliere Regionale Franco Bonfante). Il consigliere Bonfante, comprendendo la necessità di un Bacino di laminazione ha esplicitato all'assemblea dei presenti il suo impegno nel farsi promotore presso la Regione e l'Assessore Regionale all'Ambiente Conte dell’inserimento dell'opera nel piano triennale delle opere pubbliche della Regione Veneto per il triennio 2013-2015. Specifica che seguiranno tre fasi:

  1. richiesta di accettazione e inserimento del Bacino di Laminazione nel piano triennale opere pubbliche della Regione Veneto;
  2. progettazione dell' opera a cura del Consorzio Alta Pianura Veneta (sempre che abbia a disposizione fondi per questo progetto);
  3. inserimento del progetto nell’elenco delle opere da finanziare (2015).

Secondo il consigliere Bonfante solo rispettando questo iter, benché ricco di incognite, l'opera potrà essere finanziata e realizzata negli anni a seguire, contando su un coinvolgimento continuo e costante di tutte le autorità amministrative a supporto di questo percorso di messa in sicurezza del territorio.

 

PREVENZIONE COMUNICAZIONE DEL PERICOLO

Relativamente al processo di comunicazione del pericolo esondazione alla popolazione e alla prevenzione, il piano comunale di Emergenza realizzato dalla Protezione Civile del Comune di Verona (Approvato dal comitato provinciale di protezione civile in data 9 luglio 2009 – Approvato con Delibera del Consiglio Comunale di Verona n. 09/2010 in data 18/02/2010 e reso pubblico nel portale internet del Comune di Verona a Settembre 2013) attualmente non prevede nessun rischio di esondazione per il torrente Squaranto. I responsabili della Protezione Civile del Comune di Verona si stanno operando per apportare modifiche al piano attuale e inserire all’interno del piano il rischio esondazione del Torrente Squaranto.

Al momento non sono ancora disponibili procedure specifiche di gestione dell'emergenza e allertamento della popolazione e delle scuole prossime al torrente, ma la Protezione Civile ribadisce la disponibilità ad incontri con la popolazione e con le scuole per fare formazione e informazione in relazione al rischio esondazione per il torrente Squaranto.

 

GLI INTERVENTI DELLE AUTORITA’ PRESENTI

 

Franco Bonfante (consigliere Regionale)

Nel Piano triennale opere pubbliche della Regione Veneto 2013-2015, attualmente non è presente nessun intervento atto a ridurre la pericolosità idrogeologica per il torrente Squaranto e il fiume Fibbio. Il piano fa riferimento alle esondazioni del 2010. Viene proposto dal Consigliere Bonfante un emendamento al piano triennale depositato che preveda l'inserimento del bacino di laminazione tra le opere previste nel 2015.

In questo periodo di tempo fino al 2015 è necessario che il bacino venga progettato (l'autorità di bacino non ha progettato l'opera ma ha solo dato delle indicazioni progettuali). Bonfante stima in 6 mesi-un anno il tempo della progettazione.

Il piano triennale delle opere pubbliche definisce le opere ma non individua tutte le risorse finanziare necessarie (meno della metà). Perciò si deve procedere prima ad inserirlo nell’elenco degli interventi eleggibili, poi a progettarlo ed infine a finanziarlo.

Bonfante ha già accennato all'Assessore Regionale all'Ambiente la necessità dell'opera. Conte si è dimostrato disponibile a valutare la possibilità dell'accoglimento dell'emendamento.

Da gennaio 2014 tutte le autorità competenti e i cittadini (sindaci, forze politiche territoriali, comitati di cittadini) devono spingere il consorzio affinché realizzi il progetto. Con il progetto realizzato sarà più facile trovare i finanziamenti.

L'opera potrebbe in questo modo essere realizzata nel biennio 2016- 2017.

Sarà nel frattempo indispensabile che cittadini ed associazioni del territorio vigilino sulla manutenzione ordinaria e straordinaria di tutto il percorso perché i processi decisionali arrivino a compimento.

 

 

Franco De Santi – Vice Sindaco San Martino Buon Albergo

(Assessore ai Lavori Pubblici, Infrastrutture sportive, Patrimonio, Protezione civile, Urp, Bilancio)

De Santi ha illustrato come il Comune di San Martino è intervenuto durante l'emergenza del 16 Maggio 2013.

  1. I tecnici comunali hanno effettuato tre sopralluoghi il giorno 16 maggio sopra Pigozzo e inviato quattordici richieste di informazioni alla Protezione Civile, che non ha mai risposto;
  2. è stato istituito il COC (Centro Operativo Comunale) dalla mattina del 16 Maggio, ufficializzato alle 19.30. Alle ore 21.00 sono state evacuate 180 persone.

Il Vice Sindaco ha concluso ribadendo la necessità che il Consiglio Regionale prenda in carico la gestione del Bacino Squaranto, operando congiuntamente con il Comune di Verona. E' già stata inviata al sindaco di Verona la richiesta di collaborazione per portare avanti il progetto del bacino per lo Squaranto e una nota in Regione con richiesta di inserimento del bacino di laminazione nelle opere triennali con copertura economica. A Venezia il problema Squaranto è ancora sconosciuto!

 

 

Dino Andreoli Presidente Circoscrizione VIII

La Circoscrizione ha inviato lettere che richiedono, agli enti competenti, interventi di pulizia, manutenzione e dragaggio.

Andreoli conferma l'attenzione della Circoscrizione per i problemi idrogeologici del territorio. E' stata fatta una riunione l'11 giugno presso Comando dei Vigili alla presenza dell'Assessore Lella, di Lucio Tosi responsabile della Commissione Sicurezza della Circoscrizione, del dirigente del Servizio Decentramento, del Comandante dei Vigili Urbani e il Consorzio alta Pianura Veneta. Sono state sviscerate le problematiche e dal documento finale è emerso che è necessario vigilare.

 

 

Enrico Corsi – Assessore Attività economiche – Turismo – Mobilità – Viabilità e relative infrastrutture del Comune di Verona

L'Assessore Enrico Corsi riferisce:

1 – di aver già parlato della problematica Squaranto con l'Assessore Regionale Conte;

2 – di presentare nella prossima riunione di Giunta del Comune di Verona, al Sindaco Tosi le problematiche idrogeologiche affinché venga fatta pressione in Regione per l'inserimento del bacino di laminazione per il torrente Squaranto nel piano triennale opere pubbliche.

E' necessario realizzare il progetto e poi lavorare per ottenere il finanziamento.

Gli attuali problemi hanno varie cause: scarsità di risorse di manutenzione, errori di urbanizzazione, abbandono dei territori collinari.

Corsi auspica che le competenze di manutenzione sul torrente Squaranto vengano accentrate in un unico ente di gestione dell'intero bacino. Riferisce che è al corrente che gli argini del torrente da Mizzole a Pigozzo sono carenti di manutenzione. Ciò crea una situazione molto pericolosa. E' necessario fare manutenzione affinché le mura arginali non cedano e lavorare insieme senza distinzioni politiche per raggiungere l'obiettivo: la realizzazione della sicurezza idraulica del territorio.

 

 

Consorzio Alta Pianura Veneta

L'onere della gestione del torrente Squaranto e delle sue enormi problematiche è stato affidato al Consorzio nel 2010.

L'Alta Pianura Veneta è un ente pubblico economico. I consorziati sono tenuti a sostenere le spese del bacino nel quale vengono fatte manutenzioni e opere. Per gli interventi di emergenza compiuti sino ad ora sullo Squaranto si è attinto ad avanzi di gestione.


 

In relazione alla progettazione del bacino di laminazione il vicepresidente ricorda: "Abbiamo le capacità e le professionalità. Però se non ci sono i soldi noi possiamo solo dare supporto. Il consorzio si può accollare la spesa iniziale ma poi è necessario trovare i fondi."

Nell'area pede-collinare, nella quale rientra il territorio di Montorio è difficile fare manutenzione ed intervenire. Anche i ponti costituiscono a volte un intralcio alla manutenzione, soprattutto se hanno sottoservizi a penzoloni che riducono le portate dei torrenti.

Il consorzio gestisce corsi d'acqua (non ha proprietà di alvei e torrenti) con interventi ordinari (sfalcio erba) e qualche intervento straordinario (frane, pulizie locali, la stessa pulizia del progno) secondo le indicazioni della concessione che il consorzio ha avuto dalla Regione Veneto. La struttura (alveo e argini) è di proprietà della Regione: se deve essere manutenzionata i lavori relativi devono essere pagati con finanziamenti extra dalla Regione attraverso una programmazione. Comunque, in questo momento, l'ente gestore non dispone delle risorse per sistemare tutti i muri arginali: la coperta è corta. La regione deve intervenire attraverso la programmazione degli interventi.

In relazione agli interventi previsti per il 2014, la sostanza non cambia: "Siamo come una sposa senza dote: abbiamo ricevuto 19 km di competenza sullo Squaranto che non hanno dote. Come facciamo a portare questa sposa all'altare?"

 

 

Lorenzo Albi Presidente di Legambiente Verona

Se gli enti non hanno le risorse lo devono denunciare o rinunciare alla competenza.

I soggetti pubblici locali sono direttamente responsabili. Se devono fare gli interventi e non hanno le risorse sono tenuti a riferire a chi le risorse le deve mettere a disposizione. Non si può continuare a rimandare solo perchè la Regione Veneto non mette a disposizione le risorse.

Se il Comune di Verona o San Martino B.A. hanno necessità che vengano fatti interventi sul loro territorio devono intervenire presso la Regione affinché vengano messe a disposizione le risorse necessarie.

La manutenzione ordinaria è indispensabile ma serve altro. Gli interventi devono essere strutturali: gli enti preposti devono andare a recuperare le risorse dagli enti che li devono mettere a disposizione, altrimenti devono rendere conto alla popolazione delle loro capacità di intervento.

 

 

De Giuli Servizi Forestali

L'autorità di bacino ha ruolo di indirizzo. La gestione della rete idraulica è definita dalla giunta regionale che l'ha suddivisa in due parti:

– reticolo idrografico principale in gestione al Genio Civile;

– parte montana in gestione ai Servizi Forestali;

– il Consorzio Alta Pianura Veneta gestisce il reticolo idraulico residuo: scoli, alvei di pianura, reti di irrigazione.

I Servizi Forestali operano in "amministrazione diretta": assumono gli operai ed eseguono direttamente i lavori con un budget di circa 1.900.000 euro (annuo del 2013 per tutta la provincia).

Il Consorzio Alta Pianura Veneta opera in maniera completamente diversa: in appalto.

I Servizi Forestali lavorano sulla manutenzione e prevenzione piuttosto che sull'intervento intensivo, una volta che il danno è avvenuto. Questo spiega anche la differenza di budget tra Servizio Forestale e Consorzio.

De Giuli: "Siamo un pesce piccolo che cerca di fare prevenzione più che interventi incisivi e pesanti. La suddivisione ha un senso perchè le logiche di intervento sono completamente diverse.[…] Quando si parla di risorse economiche , viste le cifre in gioco “è una guerra fra poveri[…] I soldi sono pochi lo sappiamo tutti, sono d'accordo cerchiamo di spenderli bene , ma purtroppo il territorio è vasto , con problematiche molto diverse tra di loro".

Sono già stati spesi sullo Squaranto tra il territorio del Comune di Verona e di Roverè Veronese, nel periodo 2012 – 2013, circa 183.000 euro.

 

 

Protezione Civile Comune di Verona – Pierluigi Saletti – Davide Perazzoli

La protezione Civile del Comune di Verona sta lavorando su un nuovo allegato al piano comunale di Emergenza che riguarda Montorio e il torrente Squaranto. In questo documento saranno definite le aree di raccolta per la popolazione sicure in caso di esondazione.

Sono in fase di verifica e valutazione sistemi di allertamento diversi dagli attuali previsti dal piano di emergenza che attualmente prevede la chiamata alla centrale operative dei vigili del fuoco o dei vigili urbani

Il documento dell'Autorità di Bacino che definisce la criticità del territorio di Montorio è già stato recepito dal Comune di Verona e inserito nel SITI (Geoportale SITI 2.0 – Sistema Informativo Territoriale Integrato del Comune di Verona – http://mappe.comune.verona.it)

Secondo i tecnici della protezione del Comune di Verona sono 5 le scuole attualmente presenti in zone a rischio esondazione. E' fondamentale che queste scuole siamo dotate di piani di evacuazione che prevedano anche lo scenario "rischio esondazione". E' il dirigente scolastico che è tenuto a illustrare il piano al personale che deve sapere come comportarsi in caso di emergenza e come arrivare al punto di raccolta definito.

In relazione all'emergenza esondazione del 16 maggio 2013 la Protezione Civile conferma la presenza sul territorio già dalla sera del giorno 16 a Ponte Florio e Montorio. In tre giorni sono stati effettuati 45 interventi compreso il trasporto di sabbia e riempimento si sacchi il giorno successivo l'esondazione.

L'organico del servizio di Protezione Civile del Comune di Verona è composto da 6 unità di personale e da volontari. I tecnici sono disponibili a fissare incontri con la popolazione e presso le scuole per fornire tutte le informazioni e spiegare quali sono i corretti comportamenti da tenere in caso di esondazione del Torrente Squaranto, al fine di formare una cultura di auto-protezione

 

 

 

Le foto della serata

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esonda in verona 6dic13

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