Emergenza idrogeologica. Zaia scrive a Letta



La disastrosa alluvione con rottura arginale del 1934 nel centro del paese di MontorioE’ necessario realizzare il piano di interventi previsto nel 2010. Purtroppo il bacino di laminazione per lo Squaranto non rientra tra quelle opere.

 

Nel Comunicato stampa n. 312 del 05/02/2014, Zaia chieda a Letta che con “rapidità – vengano posti a disposizione della Regione tutti gli strumenti normativi ed economici che consentano di gestire al meglio l’emergenza e di garantire il massimo impulso alla cantierabilità del piano varato dalla Giunta nel 2010 per la costruzione dei bacini di laminazione e di tutte quelle opere pubbliche indispensabili per assicurare ai nostri territori e alle nostre economie una duratura stabilità dal punto di vista idrogeologico.”

Nel Comunicato stampa n. 308 del 05/02/2014 sempre Zaia afferma: “Il nostro piano Marshall per la sicurezza idraulica è quello firmato dal prof. D’Alpaos tre anni fa. Noi abbiamo iniziato a lavorare sui primi bacini di espansione, ma per attuarlo integralmente ci servono 2 miliardi 700 milioni”

Nel piano del 2010 detto anche “piano D’Alpaos” non è previsto il bacino di espansione per il Torrente Squaranto. E’ necessario che si intervenga a livello regionale affinché anche la cassa di espansione per la messa in sicurezza del torrente Squaranto sia progettata e inserita tra le opere “rapidamente cantierabili”.

 

Per chi vuole approfondire ecco il “piano D’Alpaos”:

 

Bur n. 83 del 08 novembre 2011
Deliberazione della Giunta Regionale n. 1643 del 11 ottobre 2011
OPCM n. 3906/2010, articolo 1, comma 3, lettera g). Piano delle azioni e degli interventi di mitigazione del rischio idraulico e geologico. Presa d’atto.
Con questo provvedimento la Giunta Regionale prende atto dei contenuti del “Piano delle azioni e degli interventi di mitigazione del rischio idraulico e geologico” predisposto a seguito dell’evento alluvionale del 31 ottobre – 2 novembre 2010 ai sensi dell’OPCM n. 3906/2010. Il piano è redatto dall’Autorità di Bacino con la collaborazione scientifica di Luigi D’Alpaos, Marco Marani, Alberto Mazzucato e dei servizi regionali che si occupano di territorio. Il Piano prevede interventi per un importo che supera i due miliardi di euro per la messa in sicurezza del territorio veneto.

Delibera n. 1643/2011 e Allegati

 


MALTEMPO. LA TRAGEDIA DEL VENETO. PRESIDENTE LUCA ZAIA: PIÙ ACQUA DI 2010, OPERE PER ORA TENGONO
Comunicato stampa N° 308 del 05/02/2014
(AVN) – Venezia, 5 febbraio 2014

“E’ la tragedia del Veneto. Non mi sento di fare cifre senza aver chiaro il quadro. Però a spanne mi pare che il costo dei danni siano dello stesso livello del 2010.”. Non usa mezzi termini il presidente della Regione Luca Zaia, nel tracciare agli organi di informazione un primo bilancio del maltempo che ha investito Veneto nell’ultima settimana. “E’ piovuta molta più acqua che nel 2010, quando finirono allagati 150 km quadrati di territorio. Però i 925 interventi puntuali di ripristino, consolidamento e realizzazione di interventi di difesa idraulica attuati in questo trienniO si sono per ora dimostrati decisivi. Non abbiamo crolli arginali come allora, ma i danni saranno alla fine certamente altissimi. Gli allagamenti ci sono anche questa volta ma più limitati, con centinaia di famiglie evacuate e aziende in sofferenza. Ma il vero problema è, e sarà, la tenuta degli argini, zuppi e sotto pressione, nei prossimi giorni. E cosa troveremo in montagna sotto gli attuali tre metri di neve che nascondono tutto”.
Il Governatore riassume in poche parole la situazione generale, affiancato dall’assessore alla protezione civile Daniele Stival e dai dirigenti di settore. Alle loro spalle, i “ragazzi” della sala operativa, affiancati da Vigili del Fuoco e personale delle strutture sanitarie, stanno lavorando di lena, con turni sulle 24 Ore che si susseguono ormai da una settimana, per monitorare lo stato dei fiumi, delle esondazioni, delle centinaia di frane lungo i pendii montani e collinari, le richieste dei sindaci, gli interventi di difesa, prevenzione e assistenza dei circa 2500 volontari di Protezione civile messi in campo.
“Ci preoccupa molto il tema della montagna – scandisce Zaia – per i danni già constatati a impianti di risalita, fabbricati, viabilità. Ma soprattutto dovremo vedere con lo scioglimento cose davvero è successo sotto i tre metri di neve che adesso ci sono. Ho scritto al presidente del Consiglio Enrico Letta per segnalargli lo stato di fatto e cosa ci dobbiamo aspettare. Servirà un intervento forte, anche in termini finanziari: un investimento in lavori di salvaguardia per una macchina, come il Veneto, dove se le industrie si fermano non alimentano più neanche il resto d’Italia”.
“Il nostro piano Marshall per la sicurezza idraulica è quello firmato dal prof. D’Alpaos tre anni fa. Noi abbiamo iniziatO a lavorare sui primi bacini di espansione, ma per attuarlo integralmente ci servono 2 miliardi 700 milioni, a fronte dei quali come Regione riusciamo a reperire dai 50 ai 100 milioni l’anno: troppo poco. Lo Stato deve intervenire, il governo deve prendere il toro per le corna, dimostrando coraggio e volontà di finanziare i grandi bacini di laminazione”. Poi c’è anche un problema di burocrazia, “risolvibile dando ai Presidenti di regione pieni poteri in tema di lavori pubblici. Di sicuro, se oggi non riusciamo a fare un intervento di prevenzione rapidamente e la gente muore, per la proprietà transitiva si ha che la burocrazia uccide”.
Dal canto suo Stival è tornato sulle problematiche della montagna, per la quale si recherà venerdì 7 febbraio in sopralluogo diretto a Rocca Pietore, nel bellunese, assieme all’assessore al turismo Marino Finozzi. “Si sono verificati numerosissimi fenomeni franosi vecchi e nuovi ovunque – ha detto – che hanno investito anche viabilità e opere pubbliche. Domani avrò un primo incontro con gli amministratori locali. Dopo lo scioglimento delle nevi sapremo cosa c’è davvero, ma mi aspetto danni enormi e inevitabili. E questo vale anche per le arginature di pianura: quando le acque caleranno, lo stress delle difese idrauliche sarà visibile. Rotture questa volta non ne abbiamo avute, ma abbiamo dovuto fronteggiare infiltrazioni di ogni tipo e per lungo tempo”.

 


MALTEMPO: ZAIA CRIVE A LETTA SU CALAMITA’ CHE COLPISCE IL VENETO. CHIESTO UN INCONTRO PERSONALE PER ILLUSTRARE SITUAZIONE
Comunicato stampa N° 312 del 05/02/2014
(AVN) – Venezia, 5 febbraio 2014

“Un’eccezionale ondata di mal tempo ha colpito nei giorni scorsi il Veneto causando gravissimi danni a persone, cose, infrastrutture e opere pubbliche, ma soprattutto alle e
conomie locali”.
Comincia con queste parole la lettera che il Presidente della Regione del Veneto Luca Zaia ha inviato al Presidente del Consiglio Enrico Letta, come annunciato incontrando la stampa in mattinata.
“Quasi tre metri di neve caduti su tutte le Dolomiti venete, peraltro accompagnati da due blackout – scrive anche Zaia – hanno definitivamente compromesso la stagione turistica invernale, hanno causato enormi danni agli operatori del settore turistico-ricettivo, avranno pesanti conseguenze finanziarie sui bilanci di molti enti locali che hanno dovuto e dovranno affrontare una serie di spese non programmate per garantire il ritorno alla normalità”
“Nello stesso tempo – prosegue il Governatore del Veneto – le straordinarie precipitazioni hanno saturato fin quasi al collasso le opere di difesa idraulica (che dovranno essere ripristinate con la massima urgenza), causato centinaia di frane con numerose interruzioni della viabilità in tutte le zone montane, pedemontane e collinari, le tracimazioni delle rete idraulica secondaria hanno già determinato l’evacuazione di centinaia di persone e diffusi danni ad abitazioni, imprese, esercizi commerciali ed edifici pubblici. Eventi atmosferici che, come e forse più dell’alluvione del 2010, hanno assestato un duro colpo a numerosi strategici distretti industriali già alle prese con la grave crisi economica”.
“Su questa situazione già gravissima – scrive ancora Zaia a Letta – incombe ora la possibilità che venti di scirocco provochino un troppo rapido scioglimento del manto nevoso, con conseguenze sui corsi d’acqua a valle che è facile immaginare”.
“Ieri – aggiunge – ho decretato lo stato di crisi per gli eccezionali eventi atmosferici che hanno colpito il territorio veneto dal 30 gennaio 2014 e stanziato, con apposita delibera di Giunta, 1 milione di euro per affrontare le immediate situazioni di emergenza. La Regione ha garantito l’assunzione di ogni atto formale utile per gestire la situazione creatasi. Mi riservo quanto prima di provvedere, sulla base della ricognizione dei danni verificatisi e dei relativi fabbisogni finanziari, a formalizzare la richiesta della dichiarazione dello stato di emergenza”.
“Le chiedo quindi, a nome di tutti i veneti che in queste ore stanno affrontando con la consueta dignità e con forte spirito di solidarietà questa ennesima calamità – si legge nella lettera – il massimo sostegno del Governo affinché – con rapidità – vengano posti a disposizione della Regione tutti gli strumenti normativi ed economici che consentano di gestire al meglio l’emergenza e di garantire il massimo impulso alla cantierabilità del piano varato dalla Giunta nel 2010 per la costruzione dei bacini di laminazione e di tutte quelle opere pubbliche indispensabili per assicurare ai nostri territori e alle nostre economie una duratura stabilità dal punto di vista idrogeologico. Le chiedo inoltre – conclude Zaia nella lettera –di poterLa incontrare quanto priima per illustrarLe personalmente la situazione”.

 

 

 

 

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