Diario_9_Pendueles_Colunga


 

Diario del Nene 

Lasciamo gli zii di origine sud americana(che ci hanno affittato la camera) dopo la colazione(fai da te) in terrazzo. Ci indicano la strada x riprendere il cammino anche se appena inforchiamo la bici inizia a piovere ma poca roba… siamo nelle asturie, tappa non difficile che dovrebbe portarci a la Isla ma non sarà così.

Dopo una salita abbastanza impegnativa e un pò di sterrato in un parco ci fermiamo x foto nella terra dei buflones(rumore che il mare fa uscendo da pertugi fatti nella terra). vediamo una bella goletta e ci viene voglia di fare il bagno anche se tornare su non sarà facile con borse ecc. Scendiamo in spiaggia siamo in quattro e un cane. Ci buttiamo in acqua con la “scialopet” della bici tipo costume anni 60 acqua fredda ma spettacolo:) riprendiamo. arriviamo a Celorio altra spiaggia, sentiero nel bosco, altra spiaggia da paura altre quattro gocce sali scendi nel bosco e arriviamo a Ribadesella bel centro sul mare dove ci fermiamo a pranzare. Si riparte e dopo pranzo troviamo sempre una salita dura arriviamo a san Pedro riscendiamo fotografo il primo horro (magazzino de ‘na olta tipico della regione vedi foto). Siamo vicini alla meta di oggi ma arrivati a la isla ovviamente non c’è posto.. altri 4km e finalmente troviamo sistemazione. Piove. Dopo un pò di relax aperitivo e cena con specialità tipiche asturiane(cercatevi la ricetta della Fabada ) guardando “el clasico” Barcellona-RealMadrid con tre signori spagnoli che ci parlano delle loro scorribande in riviera adriatica anni 60 in italia nilla pizzi, renato carosone &co e.. se non siete aggiornati sul gossip uno di loro ci informa che la chica di Piquè(giocatore del Barcellona) es muy buena!!! Mentre il povero CR7 (Cristiano Ronaldo) non sta bueno passa mass tiempo in peluqueria…

 

 

SESTA TAPPA PENDUELES- LLANES- PINARES- SAN ESTEBAN DE LECES- LA ISLA- COLUNGA 66,5 KM

Diario del Bone

Oggi è domenica o domingo..ma per il pellegrino è un giorno come un altro.

A mio parere è la giornata che ci ha riservato un dialogo con paesaggio e natura più forte e intenso dei giorni passati.

Ci svegliamo con il gallo in ritardo di un’ora per un inconveniente alla sveglia e il cielo è grigio, ora comincio a capire veramente il clima di questa costa (e allo stesso tempo la fortuna che fino ad ora abbiamo avuto col meteo).

Colazione con biscottini presi ieri al mini market ma proprio mini e succo d’ananas più barrette immancabile ormai nella nostra sana dieta!!

Partiamo con il bucato ovviamente fradicio solo che non possiamo nemmeno appenderlo alla bici visto che nel frattempo ha iniziato a piovere (Bellavite direbbe sgosina) e ci rimettiamo subito sul cammino grazie alle indicazioni del nostro hospitalero messicano che ci dice che il sentiero ha fondo buono anche se piove, ci fidiamo e ha ragione. Come ormai abitudine da alcuni giorni la partenza almeno per me è tragica con dolori a “fondello” ginocchia e tendini d’Achille da urlo poi mi scaldo e tutto passa o perlomeno ce ne si dimentica!

Il sentiero è da rivista di Mtb corre in un infinito saliscendi sulla costa a picco sull’oceano ci fermiamo per vedere e sentire i buflones spruzzi di onde e rumori fatti dal mare che sbatte sulla costa.

Saliamo per una ripida salita dopo Andrin e arrivati alla sommità ci di apre un paesaggio da fiaba una playa (Ballota) da urlo che speriamo renda bene in foto.

Decidiamo di scendere e fare il bagno (ci sta tutto!!!) nonostante poi dobbiamo ripedalarci la salita, ci buttiamo nell’acqua gelida vestiti da bici o anni 60 che dir si voglia.

Ripartiamo arriviamo a Llanes ancora sonnolenta nonostante siano ormai le undici del mattino!

Oggi lo sterrato è la base del cammino e ne facciamo a volontà arriviamo a Celorio e notiamo che anche nei paesi fatti da tre case in questi giorni c è festa!

Arriviamo a Pinares e mi accorgo che forse per il tempo piovigginoso forse perché è già il sesto giorno che pedaliamo oltre ogni aspettativa le gambe girano poco e facciamo fatica, decidiamo di proseguire nonostante l’orario consigli di fermarsi a mangiare ma il tempo ci spinge a proseguire, ancora un tratto fantastico di sterrato con continui attraversamenti della ferrovia e troviamo energie insperate per giungere fino a Ribadesella . Qui ci fermiamo ma sono le due e gli spagnoli sono a fare aperitivo occupando tutti i bar del posto, troviamo un negozietto che vende pane, pasticceria, pizze, panini bibite e perfino fa cocktail, noi ci accontentiamo di un hamburghesa, perrito caliente e di un dolcetto!

Ripartiamo e per magia torna il sole saliamo sbuffando fino a San Esteban de Leces (le salite non sono lunghe ma le pendenze sono sempre impegnative e nell’arco della giornata raggiungiamo notevoli dislivelli) nella discesa incontriamo il primo horreo tipica costruzione asturiana che serve da magazzino per viveri e animali e resta sospesa da terra. Arriviamo a La Vega e decidiamo di fregarcene delle deviazioni consigliate per le bici e facciamo sempre sentiero finendo per spingere la bici su una mulattiera in mezzo ai rovi di more (da non confondere con le bionde che incrociamo!!!) e finalmente riesco a sfregiarmi e sanguinare (spirito belga del ciclista da mtb) alle braccia ora sì che mi sento a casa!

Neppure questo ci ferma e scolliniamo planando verso La Isla che dovrebbe essere la nostra meta…

Notiamo che qui c’è perfino il luna park e un fermento se possibile ancora maggiore per la festa del paese, raggiungiamo l’albergo per pellegrini che risulta immancabilmente pieno!

Qui però vorrei fare una riflessione: va bene che siamo in bici e nell’ordine siamo dopo perfino a quelli a cavallo, va bene che sono le quattro e mezza del pomeriggio, va bene che non ci sono altri alloggi in paese ed è ferragosto, ma non è che gli hospitalero vendono i posti letto a chi col pellegrinaggio non ha niente a che fare????

Ci pedaliamo con le ultime forze altri tre km fino a Colunga dove dopo un paio di tentativi troviamo posto in un Hostal (questo ci mancava come tipologia di alloggio) tra varie perplessità perché vorremmo dormire negli ostelli e invece da qualche giorno non ci stiamo riuscendo visto che sono sempre pieni! Questo ovviamente mi preoccupa non poco per i giorni futuri ma soprattutto perché a nostro parere fa perdere un bel po’ di fascino al cammino.

L’unica cosa che possiamo fare è cercare di partire presto alla mattina per arrivare nel primo pomeriggio all’ostello.

Ovviamente per avere maggior disagio optiamo per una stanza senza bagno…è tutto quello che possiamo fare per sentirci dentro lo spirito del Camino, anzi una cosa migliore ci sarebbe dormire all’ aperto anche se in questo momento piove a dirotto!!!

Ora credo che usciremo a cercare una Iglesia e partecipare alla Misa…spero tanto di riuscirci.

Domani ci aspetta Gijon una grande città e vediamo se riusciamo a starci per trascorrere il ferragosto alla maniera spagnola o se la nostalgia dei verdissimi paesaggi e la sicurezza e senso di protezione che le alte montagne (Picos de Europa) asturiane ci hanno oggi regalato vegliando il nostro cammino, ci porteranno a proseguire!

Ora scappo a prendere il bucato perché lo abbiamo steso ma ci sta piovendo addosso da almeno un ora!!!!

 

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