Diario_15_Sobrado_Santiago


Diario del Nene

Risveglio nella camera del convento dei frati siamo a 62km all’arrivo. Abbiamo dormito li in cento xsone circa anche qui abbiamo trovato italiani che hanno fatto giri strani x poter far il pellegrinaggio. I nostri soliti amici spagnoli. Beh risveglio colazione e ritrovo con Alberto x la partenza. Pronti via e si pedala solito su e su, ma ci stiamo avvicinando al congiungimento con il cammino francese la gente aumenta ma tutti cordiali salutano e si spostano x farci passare in bici, attenzione a non riempirli di polvere!scambio un pò di battute con loro alcuni italiani, molti spagnoli i più loquaci x loro non è l’ultima tappa si fermeranno prima di entrare a Santiago e arriveranno domani. X noi il cammino invece sta x terminare tante emozioni quando non parlo , come all’inizio di quest’avventura. E’ un misto di malinconia come alla fine dei campi scuola da adolescente e felicità per quello che stiamo completando. Entriamo nella città(Santiago) sempre più piena di indicazioni e di gente che arriva scalza , cantando e molti zoppicando quasi anzi senza quasi, tutti soffrendo. Arriviamo in bici ..scalini ci siamo quasi.. musica grida e parlare della gente è sabato e ci sono anche molti turisti l’ingresso nella piazza fa venire la pel d’oca è una bellissima giornata di sole e fa caldo come non mai.. scopriremo dopo da Alberto(lui è già stato qui parecchie volte). Ci sono pellegrini a piedi in bici già arrivati e qualche viso incontrato x strada ci si saluta complimenta e si sorride. L’emozione è forte dopo aver ammirato la cattedrale splendida e la piazza troviamo posto vicino alle colonne di fronte x ammirarla con calma un amico spagnolo(il signore di Oviedo di prima) ci suggerisce di andare a ritirare la compostela c’è poca gente meglio fare in fretta, lo saluto e gli faccio la foto, tra poco lui riparte ha il bus x Oviedo e in un paio di ore sarà a casa. Ritiriamo la compostela e parliamo con un milanese che ha fatto i 1000e più km del cammino della plata(da Siviglia a Santiago).Andiam in piazza e aspettiamo Alberto, anche lui partirà in serata ma siamo d’accordo x una birra e i saluti inoltre ci ha pure trovato un hostal che mitico! beh in piazza dicevo, guardo la gente che festeggia quasi un capodanno mancano solo i fuochi, mi scende la tensione, l’adrenalina e mi commuovo pensando a quello che ho avuto la fortuna di fare pensando ai miei familiari e amici ai quali mando subito un sms x dire che li penso e che sono arrivato (anzi siamo ARRIVATI) è stata dura ma ci sono!sono arrivato a Santiago dopo 12gg e più di 940 km.

 

Sabato 20 agosto parte seconda. Le ore di bici e altri dati le scriverò dopo con una tabella riassuntiva, non x gasarmi ma xè sia utile x altri come io ho letto su internet altri racconti prima. Solo due gg di pioggia ci è andata bene, nessuna foratura e nessuna caduta tutto splendido . Torno sulle emozioni dell’arrivo xè sono state forti si scontravano la felicità e contentezza di quanto fatto, con la consapevolezza che sono stato fortunato x quanto vissuto e che non tutti possono farlo. Beh un pò voglio dire di averlo fatto x tutti loro. Risposte particolari non ne ho trovate, non avevo grossi interrogativi ma una lezione l’ho imparata e me la tengo x me come è giusto che sia. Ho avuto l’ennesima conferma che il signore mi ha fatto conoscere e crescere con un amico splendido come Alberto (non lo spagnolo stavolta) che mi ha voluto con lui in quest’impresa. Mia sorella mi ha risposto con vari sms sta piangendo pure lei.. Non sa ancora che pure io ero in lacrime finché scrivevo. Mi riprendo e facciamo qualche foto arrivano anche 5 ragazzi di Siviglia in festa con un megafono che suona un ritornello familiare(olè olè olè…), spettacolo arriva anche Alberto che ci porta all’hostal x lavarci e sistemarci poi faremo le foto assieme e scambieremo gli indirizzi.

 

13° GIORNO: DODICESIMA TAPPA SOBRADO DOS MONXES- ARZUA- PEDROUZO- SANTIAGO DE COMPOSTELA 60 KM

Diario del Bone

Siamo arrivati.. Credo non ci sia nulla di più importante da segnalare oggi!!!

Serata tranquilla e riposo ormai per svenimento, ci svegliamo puntuali facciamo i bagagli per l’ultima volta e tutto inizia ad avere un sapore strano.

Colazione e partenza, Alberto detta il ritmo che è veloce anche perché le salite sono poche e le discese molte!!!

Ci beviamo i primi 40 km in due ore e mezza di bici, da segnalare il passaggio ad Arzua che segna il congiungimento tra il Camino del Norte e il Frances…tutto cambia dai cippi molto più numerosi al numero di pellegrini che sembra veramente eccessivo per noi che veniamo dal nord!

Ci fermiamo a fare colazione verso le dieci e mezza in una processione di persone, Alberto al telefono parla con una figlia che lo informa che i biglietti per il bus diretto a Madrid stanno finendo, quindi ci lascia indietro e vola verso Santiago…noi ci gustiamo invece gli ultimi km!

Gli ultimi 15 sono un disastro e uno spettacolo allo stesso tempo: mi giro e chiedo al Nene rompendo gli indugi come si senta e lui c’entra in pieno la risposta dicendomi “come l’ultimo giorno di camposcuola”.

Arriviamo in salita a Lavacolla dove c’è l’aeroporto ancora strappi micidiali per le mie gambe stanche per arrivare in vetta al Monte Do Gozo e incredibilmente qui succedono tantissime cose.

Ci fermiamo per una lunga pausa…non vogliamo più arrivare perché ci sentiamo come chi ormai ha raggiunto il suo obiettivo e si sente un pò spaesato…tolgo perfino la fida mappa che per 48 tappe ci ha guidato attraverso tutta la Spagna del nord…lascio che ciò che deve succedere succeda!

Il monumento ai pellegrini è la prima risposta il mio Papa preferito è stato pellegrino a Santiago quanto noi, e pure Francesco d Assisi é arrivato fino qui; quello che porta il mio secondo nome anche se avrebbe dovuto essere il primo e la persona che 11 anni fa a Roma mi ha chiarito la cosa più vera del
Vangelo “Maestro da chi andremo?Tu solo hai parole di Vita Eterna”.

E poi vedere Alberto a 66 anni saper stare con gioia ed entusiasmo con giovani e meno giovani facendo quello che gli piace (andare in bici con i suoi pregi e difetti) e sapendo ancora fare tanti sacrifici e sopportare situazioni scomode me lo rende un esempio e un sogno del mio futuro.

Più di una coincidenza, più di un segno…. 

Scendiamo in picchiata verso la città e risaliamo lungo le larghe vie di periferia fino al centro storico, è difficile ora pedalare perché le persone sono tantissime, un’ ultima occhiata a flechas amarillas e concisa e da una scalinata laterale siamo nella piazza, il sogno è realtà!

Fiume di emozioni come quando si riesce a fare una cosa che cambierà in un modo o nell’altro la tua vita perché a Santiago noi ci siamo arrivati e ora possiamo dirlo a tutto il mondo anche se preferiamo tenerlo dentro di noi!

Ci troviamo con altri compagni di Camino e andiamo a ritirare la Compostela, facciamo le foto di rito (che finiranno di diritto nei vari screen saver o sfondo desktop) e rimaniamo in contemplazione di questa Cattedrale che per noi ora ha un fascino unico.

Ci sdraiamo all’ombra e la piazza non così grande rende ancora più imponente la facciata della nostra meta, e una domanda sorge subito spontanea…che risposta abbiamo avuto da tutto questo?

Nene manda messaggi a tutti e mi fa capire che troppe volte mi estraneo dalla vita delle persone che ho vicino e dovrei regalare a loro molto più tempo…

Io penso di avere trovato alcune certezze a dei dubbi che avevo e voglio godermi il momento al massimo perché nonostante la voglia di tornate qui magari per una via diversa sia già grande non so se sará possibile e ringrazio chi di dovere per tutto questo….

Ora possiamo fare festa, Alberto ci raggiunge e ci trova un albergo a una stella (più che sufficiente visto che siamo a Compostela e quelle che mancano le mette Tiago) per i prossimi giorni, ci laviamo dalla polvere degli ultimi km e torniamo in centro perché è come essere metallo e la cattedrale una calamita!!!

Pianifichiamo il lento rientro prendendo i biglietti del treno e gli orari del bus per arrivare a Finisterre, visita della chiesa con Alberto e scambio di indirizzi, ultima cerveza insieme e poi lui ci lascia perché il bus parte alle nove e mezza della sera. Il resto è cena e maxi chiacchierata con Elisa che da buoni pellegrini le regaliamo (oltre all hamburguesa del pomeriggio) dopo aver visto spettacolo molto bello di un artista di strada, interrotto dalle immersioni di un sub nella fontana!!!

Questi sono i pensieri e le sensazioni scritte di getto, nei prossimi giorni penso e spero di avere  tempo di elaborarli e aggiungere qualcosa a questo stupido e semplice diario di un Camino unico splendido e faticoso…come lo può essere un sogno che si realizza e lascia una freccia gialla dentro di sè….

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