Piacevole scoperta nelle fresche acque montoriesi. E’ ricomparso il gambero d’acqua dolce
Una piacevole scoperta è stata fatta nei giorni scorsi alle sorgenti basse del Fibbio, in prossimità del laghetto Fontanon. E’ stato avvistato e successivamente catturato dal personale APPV (Associazione Pescatori della Provincia di Verona), un esemplare di gambero d’acqua dolce, specie protetta e a rischio estinzione. Ora il gambero si trova presso l’incubatorio APPV di Montorio in località “La Parola”.
La scoperta di questo esemplare, nelle acque di risorgiva del Fibbio, è particolarmente gradita perchè la sua presenza è indice di acque in ottimo stato di salute. Il gambero,molto comune, nei corsi d’acqua della nostra zona fino a cinquant’anni fa, si pensava non essere più presente.
Il gambero d’acqua dolce (Austropotamobius pallipes italicus) è un piccolo crostaceo, appartenente alla famiglia degli Astacidi.
Sottospecie italiana della specie Austropotamobius pallipes, distribuita nell’Europa occidentale, dal Portogallo alla Svizzera e alla Dalmazia e dall’Inghilterra alla Francia fino alla Liguria, A. pallipes italicus colonizza, o meglio “colonizzava”, tutte le regioni continentali e peninsulari d’Italia, dalla Calabria al Piemonte e alla Venezia Giulia. Nella seconda metà del XX secolo, infatti, le popolazioni di questo gambero in molti bacini si sono ridotte e altre sono addirittura scomparse per cause innumerevoli che vanno dalla diffusione della “peste del gambero” alla distruzione e modificazione dell’habitat naturale della specie.
E’ particolarmente sensibile ai metalli pesanti e agli inquinanti che derivano dal dilavamento di erbicidi, pesticidi e fertilizzanti di sintesi utilizzati in agricoltura. L’inquinamento di tipo organico causato da insediamenti civili ed allevamenti zootecnici, oltre a indebolire i gamberi, rendendoli più sensibili alle malattie, modifica gravemente l’habitat, perché impoverisce l’acqua di ossigeno e provoca l’alterazione delle comunità di macroinvertebrati dei torrenti.
Inoltre la sopravvivenza del gambero d’acqua dolce risulta minacciata dalla presenza e competizione con crostacei esotici introdotti dall’uomo. In molte aree della Pianura Padana ed in particolare in Lombardia sono attualmente presenti almeno tre specie astacicole esotiche: Procambarus clarkii (Gambero Rosso delle paludi della Louisiana), Orconectes limosus (Gambero americano) e Astacus leptodactylus (Gambero turco)
Ama le cosiddette acque limpide, correnti, fresche, ben ossigenate e di buona qualità, con fondo di roccia, ghiaia e sabbia. Gradisce anche fossi, torrenti e corsi d’acqua della fascia collinare e prealpina, caratterizzati da fango, limo, strami vegetali (foglie e rami), radici sommerse e vegetazione acquatica, che costituiscono i suoi potenziali rifugi
Ha il corpo rivestito da uno scheletro esterno “esoscheletro” (costituito da chitina abbondantemente calcificata, di consistenza cornea) molto robusto e solido, capace di proteggere l’animale da predatori ed eventuali urti. Il colore varia dal grigio-verdastro al bruno scuro e rende l’animale poco visibile e mimetizzato con il fondale. Il corpo è suddiviso in due parti, facilmente distinguibili: cefalotorace e addome..
La sua dieta è praticamente onnivora, comprendendo insetti, lombrichi, molluschi, larve, piccoli pesci, animali morti, radici di piante acquatiche e anche detriti vegetali e animali di vario genere.
Animale solitario e territoriale, esso è particolarmente attivo di notte, quando va a caccia delle sue prede camminando sul fondo dei letti dei torrenti con le chele protese in avanti, mentre trascorre la maggior parte del giorno nascosto tra tronchi e ceppi sommersi, banchi di macrofite, lettiere di foglie e rami, anfratti rocciosi, o in tane da lui stesso scavate lungo le rive del corso d’acqua. Per questo motivo esso risulta essere una specie molto difficile da osservare e da studiare.
L’ERSAF della Regione Lombardia ha attivato un progetto LIFE per la tutela e la conservazione di Austropotamobius pallipes (il gambero di fiume), specie ad elevata priorità di conservazione, inclusa negli Allegati II e V della Direttiva 92/43/CEE “Habitat”.
Foto e filmato
{gallery}/eventi/gamberogiu14/{/gallery}
Fonti informazioni: wikipedia