Esondazione. Argini da ricostruire



esondazione 2013Esondazione – Montorio chiede di rinforzare gli argini e ripulire i torrenti

 

L’Arena di Verona 05 novembre 2014

 

Il ricordo dell’esondazione del maggio dell’anno scorso, quando le acque dello Squaranto hanno ricoperto Montorio, portando anche il Fibbio ad esondare alle Ferrazze e a San Martino Buon Albergo, è ancora vivo nei cittadini. In realtà quello fu il risultato di giorni e giorni di piogge continue e ininterrotte, ma se passasse l’idea che è meglio intervenire prima, invece che dopo, forse si scongiurerebbero catastrofi come quella del mese scorso a Genova. Per lo Squaranto si sta facendo e il Consorzio di Bonifica ha provveduto a pulire l’alveo del progno fino a Pigozzo, dove termina la sua competenza. «Fino a pochi mesi fa il letto del torrente, già appena fuori dal centro di Montorio, era occupato da arbusti, neanche tanto piccoli, con gelsi e fichi che crescevano rigogliosi», ricorda Alessandro Zamboni, vicepresidente dell’ottava circoscrizione (Lista Tosi), «ovviamente in caso di piena questa presenza avrebbe ridotto la portata dell’alveo, oltre a far aumentare i detriti. Invece recentemente è stata fatta una bella pulizia e mi risulta che sia in programma un’ulteriore manutenzione con una piccola ruspa. Ma rimane il problema degli argini», prosegue Zamboni, «i muri di contenimento sono vecchi, con la vegetazione che si infiltra nelle tante crepe, minando la stabilità di tutta la struttura. E infatti durante l’esondazione dello scorso anno in alcuni punti i muri hanno ceduto. Oltre a una manutenzione periodica dell’alveo del progno, bisognerebbe pensare anche a rafforzare gli argini». «Non è possibile sapere con esattezza quanta pioggia cadrà su Verona», conferma Umberto Anti, direttore della sezione di Verona del bacino idrogeografico Adige-Po (ex Genio civile), «ma parrebbero essere altre le zone più a rischio. Intanto però, per quanto riguarda lo Squaranto, sta andando avanti il progetto per realizzare una briglia di contenimento a monte dell’abitato di Pigozzo ». La briglia filtrante per la trattenuta di materiale legnoso e lapideo è stata già finanziata dalla Regione, a inizio 2015 i lavori.

 

E.Inn.

 

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