Regione Veneto: forti criticità operative sullo Squaranto. Non c'è spazio per il bacino di laminazione e non sono previsti finanziamenti per realizzarlo
Di seguito il comunicato stampa della Regione Veneto. Molte le opere che dovrebbero, a breve, partire e permettere una maggiore sicurezza al territorio e ai suoi abitanti in caso di criticità idrogeologiche connesse con il sistema Fibbio-Squaranto. Opere che devono essere integrate con un piano operativo e/o procedure specifiche di allertamento che dovranno essere approntate dagli organismi competenti.
Sulla scacchiera degli interventi manca ancora una pedina fondamentale: il bacino di espansione previsto dal "Piano Stralcio per la tutela dal Rischio Idrogeologico del Fiume Adige", realizzato dall'Autorità di Bacino. Per il momento non è stata individuata nessuna area adeguata e non ci sono finanziamenti.
Forse la soluzione potrebbe essere una laminazione diffusa:
Lo stesso processo di recupero degli antichi bacini di laminazione è stato seguito a Mezzane:
L'Arena 24 Ottobre 2013 – Con un milione si argina la Prognella
DIFESA DEL SUOLO. INTERVENTI E PIANI PER BACINO TORRENTE SQUARANTO NEL VERONESE
Comunicato stampa N° 2632 del 17/11/2014
(AVN) – Venezia, 17 novembre 2014
Il Bacino Idrografico Adige Po di Verona si è assunto l'onere della realizzazione di una briglia filtrante sul torrente Squaranto a monte di Pigozzo, che avrà la funzione di trattenere le ramaglie e alberature che tanti problemi hanno creato a valle accatastandosi a ridosso dei ponti cittadini. L'opera, dell'importo di 250.000 euro, è stata già progettata e le procedure di gara per l'affidamento dei lavori si concluderanno domani. Ne dà notizia l'assessore alla difesa del suolo Maurizio Conte facendo il punto sulla situazione del territorio veronese e nello specifico di quello interessato dal corso del torrente Squaranto che l'anno scorso, a causa delle piogge, era esondato in vari punti provocando danni negli abitati di Pigozzo, Mizzole, Montorio e, sfociando nel Fibbio, ne ha causato di ingenti soprattutto a Ferrazze.
"Per affrontare la sicurezza di questo territorio – fa presente Conte – si sono svolti più incontri aperti nel corso dell'anno, che hanno coinvolto il comune di Verona e i livelli circoscrizionali, il Servizio Forestale/Genio Civile della Regione (che hanno assunto ora la denominazione di Bacino Idrografico Adige Po) di Verona, il consorzio di bonifica Alta Pianura Veneta, la Polizia Municipale e rappresentanze dei comitati cittadini".
L'attività di coordinamento ha preso le mosse dal fatto che la competenza sul Progno-Squaranto, e quindi la sua manutenzione, è affidata al Bacino Adige Po a monte della località Pigozzo, mentre a valle spetta al consorzio di bonifica. Sul piano operativo il Bacino Adige Po ha dato la disponibilità ad elaborare e condividere con l'ARPAV (che già gestisce l'intera rete regionale di misura delle piogge e dei livelli idrometrici) il piano per collocare all'interno del bacino dello Squaranto un sistema di pluviometri ed idrometri che saranno in grado di segnalare eventuali piene critiche non solo in relazione alla misura del livello raggiunto dalla piena, ma anche (ed anticipatamente) sulla base dell'evoluzione delle precipitazioni all'interno dello stesso bacino. L'ARPAV a breve individuerà tipologia e caratteristiche della strumentazione da acquisire per la sua ottimale collocazione nella rete regionale.
In via provvisoria, il comune di Verona in collaborazione con il consorzio di bonifica e la Polizia Municipale, provvederà in tempi brevi alla installazione di un idrometro ad asta graduata in località Confin che, corredata di web cam collegata alla stazione della Polizia, consentirà l'eventuale allertamento della popolazione in caso di pericolo.
E' stata affrontata nel corso degli incontri anche l'ipotesi della la realizzazione di un bacino di laminazione delle piene dello Squaranto a monte di Montorio. Sono però emerse forti criticità operative, a causa della particolare morfologia della vallata che si presenta estremamente ridotta in larghezza e pertanto con ridotti spazi di espansione. In ogni caso è stato fatto presente che, al momento, non è previsto alcun finanziamento per la realizzazione di quest'opera.
Non è venuta meno neppure l'attività di manutenzione sull'intero sviluppo del torrente Progno. Il Servizio Forestale di Verona ha provveduto, fra l'altro, alla pulizia dalla vegetazione arborea, alla ricostruzione delle difese arginali, alla realizzazione di nuove soglie per stabilizzare i muri esistenti, a risezionare l'alveo del Progno nell'attraversamento dell'abitato di Pigozzo, alla riparazione e sovralzo delle arginature nella medesima località per circa 250 m.
Gli antichi sfioratori sullo Squaranto
Le foto degli sfioratori – Link
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Tutto il materiale relativo alle esondazioni passate (foto e video), tutta la documentazione raccolta, gli studi eseguiti, le lettere inviate dalle autorità coinvolte, sono state riunite in una unica pagina e messe a disposizione di tutte le persone che abbiano interesse all'approfondire l'argomento:
www.montorioveronese.it/esondazione
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