Sul Mezzane attivo in sistema di pre-allerta di 6-12 ore. Confronto tra comitati per replicare il sistema sullo Squaranto
2 giugno 2015
Le onde di piena del torrente Squaranto e del fiume Fibbio si possono prevedere ed è possibile allertare la popolazione con un buon anticipo di tempo.
E' quanto sostiene il gruppo tecnico, composto da tre esperti, che ha predisposto un sistema sperimentale di monitoraggio per il torrente Mezzane.
Il bollettino, che arriva presso tutti i Comuni, contenente gli Avvisi di Criticità idraulica diramato dalla Regione del Veneto, non è in grado di prevedere con precisione l'intensità e la localizzazione di tali eventi. Le strumentazioni ufficiali ARPAV non risultano capillari e forniscono in genere il dato pluviometrico orario, poco utilizzabile ai fini della valutazione dello sviluppo delle onde di piena. Il dato radar è di difficile interpretazione in termini di precipitazioni cumulate. Le amministrazioni comunali, ma soprattutto i Sindaci quali responsabili del servizio di protezione civile e di allertamento della popolazione, in queste condizioni, sono impossibilitati nel definire in modo preciso l'arrivo di un'ondata di piena. Servono sistemi di allertamento capaci di prevedere eventi di piena generati dai temporali.
Il Comune di Lavagno, ha installato una prima centralina pluviometrica (a cui seguirà l'installazione di una seconda più a nord presso Velo V.se) al centro del bacino del torrente Mezzane in località Centro di Tregnago e ha costituito un gruppo composto da tre esperti: uno in meteorologia, uno in ingegneria idraulica ed uno in Protezione Civile. E' stato predisposto un servizio sperimentale di monitoraggio meteorologico ed idraulico elaborando una procedura di pre-allertamento per la popolazione con un anticipo di 6-12 ore dall'evento. Oltre alla preallerta, il gruppo tecnico ha sviluppato una procedura di allarme in nowcasting basata su soglie pluviometriche e sulla simulazione dell'onda di piena con un modello geomorfologico di trasformazione afflussi-deflussi.
I numerosi eventi meteorologici che si sono verificati, nel bacino del Mezzane, nel periodo di tempo di circa 1 anno di sperimentazione del sistema, con formazione di deflussi e onde di piena, hanno fornito dati incoraggianti, tali da poter pensare di implementare il sistema nel Piano Comunale di Protezione Civile e definire le procedure per la tutela degli abitanti del bacino e per la limitazione dei danni.
Questa esperienza, potrebbe essere esportata in altri ambiti del territorio Veneto e della Provincia di Verona che possono presentare le medesime problematiche inoltre, una economia di scala più ampia potrebbe abbattere sensibilmente i costi. In tal senso, nelle scorse settimane, si è svolto un primo incontro presso il Comune di Lavagno con un gruppo spontaneo di cittadini delle zone di Ferrazze e Montorio per iniziare un percorso di studio sul fiume Fibbio e Valpantena a tutela delle popolazioni di tali località principalmente dei Comuni di Verona e S. Martino B.A., e per un eventuale supporto alle rispettive Protezioni Civili.
Fonte informazioni: www.viverelavagnonline.it
Per maggiori informazioni:
esondazione.montorioveronese.it
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