Harry’s Bar and cocktail Bellini – From Montorio to over the world


La storia dell'Harry's bar di Venezia e del cocktail Bellini parte da Montorio

Il fondatore del mitico Harry's Bar lo storico locale di Venezia, a due passi da piazza San Marco, amato da ospiti come Arturo Toscanini, Charlie Chaplin, Peggy Guggenheim, Orson Wells e da Ernest Hemingway è nato a Montorio. A ricordarlo il figlio Arrigo in una dichiarazione al giornale L'Arena di Verona, nell'articolo di Alessandra Galetto: "Mio padre era di Montorio". Arrigo in questi giorni si trova a Verona per presentare il suo libro: "Harry's Bar Venezia. Le ricette della tradizione".


Giuseppe Cipriani, fondatore di Harry's Bar, storico locale di Venezia e inventore del famosissimo cocktail Bellini nasce a Montorio Veronese nel 1900.
La sua è una famiglia molto povera, costretta a emigrare nel 1904, quando Giuseppe ha appena 4 anni, in Germania, dove il padre trova lavoro come muratore. Allo scoppio della prima guerra mondiale fuggono e tornano a Verona. 
Giuseppe, che nel frattempo ha terminato la scuola dell'obbligo, comincia a lavorare. La sua costante voglia di imparare cose nuove lo porta a cambiare di frequente impiego, fino a specializzarsi, nel settore alberghiero, come cameriere, professione nella quale si sente realizzato riuscendo a fornire servizio e contemporaneamente a costruire ottimi rapporti con i clienti. Lavora in Francia, Belgio, a Palermo e, infine, a Venezia. E' grazie all'intuizione del proprietario dell'Hotel Europa a Venezia, presso il quale Giuseppe lavora come cameriere, che inizia a specializzarsi come barman, avendo facilità con le lingue e grandi capacità di intrattenimento con i clienti.

Proprio in questo periodo conosce Harry Pickering un giovane studente americano venuto a Venezia con la zia per curare il suo alcolismo. I due americani alloggiano presso l'hotel Europa per circa due mesi. Improvvisamente  Harry, dopo un litigio con la zia, viene piantato in asso con pochissimi soldi . Giuseppe, impietosito dalla vicenda presta al giovane 10mila lire, per consentirgli di rientrare in patria. 

Due anni dopo, il giovane, guarito dall'alcolismo, torna a Venezia rintraccia Giuseppe e in segno di gratitudine gli restituisce l'intera somma oltre a un dono di 30mila lire. 
Con questi soldi Giuseppe inaugura il proprio locale in Calle Vallaresso 1323, a due passi da piazza San Marco il 13 maggio 1931. Lo chiama Harry's Bar in onore del suo benefattore.

Fin dall'inizio, il bar attira clientela internazionale e raffinati che abitualmente vengono a Venezia in vacanza. A metà anni '30 sono ospiti in contemporanea il re Alfonso XIII di Spagna, la regina Guglielmina d'Olanda, il re Paolo di Grecia e re Pietro di Jugoslavia.

Il mitico Harry's Bar, diviene così il locale amato da ospiti come Arturo Toscanini, Charlie Chaplin, Peggy Guggenheim, Orson Wells. Ernest Hemingway tra il 1949 e il 1950 diventa cliente fisso con tavolo riservato ad uso personale ed esclusivo).

Il simbolo dell'Harry's Bar è il cocktail Bellini, inventato da Giuseppe Cipriani nel 1948.
La ricetta originale vuole l'utilizzo della pesca bianca veronese, schiacciata e non frullata, mescolata lentamente al Prosecco per non provocarne una perdita eccessiva di gas e servita in un flûte.  Per via del suo colore rosato che ricordò a Cipriani la toga di un santo in un dipinto di Giovanni Bellini, il cocktail acquisì il suo caratteristico nome.
 
Il drink, esportato a New York da Giuseppe Cipriani (nipote del suo inventore), è diventato il re delle notti di Manhattan. Oggi è tra i cocktails più famosi, conosciuto nei bar di tutto il mondo.

 

Ernest Hemingway con Giuseppe Cipriani immagine JFKlibrary

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