Temporale abbatte pilone del cancello nel giugno 2016. A febbraio 2017 area ancora transennata in attesa di intervento. Il Presidente Andreoli sollecita il Comune
Senza pace il tratto di ciottolato che collega via Guerrina con via delle Acacie, antico percorso per la località denominata Forameie lungo la fossa di Sant'Anna.
Nel giugno 2016 un temporale abbatte l'antica colonna in pietra che sosteneva il cancello in ferro battuto smontato per restauro nel 2004 e non più tornato in sede.
A novembre 2016 con ordinanza n. 1324 del 25/11/2016 il dirigente dell'Unità Segnaletica Stradale del Comune di Verona istituisce il divieto di transito per veicoli e pedoni.
A Febbraio 2017 il Presidente della Circoscrizione Andreoli sollecita un intervento di messa in sicurezza e riapertura del percorso.
Per i più curiosi riproponiamo alcuni estratti di articoli di giornale tratti dal nostro archivio che narrano le vicende di questo breve tratto di percorso ciottolato.
L'Arena, domenica 12 febbraio 2017 CRONACA, pagina 20
DISAGI. Denuncia del presidente dell'ottava. Il caso va avanti da mesi
Via Guerrina chiusa Montorio dice basta
Andreoli: «Il Comune non risponde ai miei solleciti»
Una strada chiusa da mesi. Il riferimento riguarda il tratto di ciottolato che collega via Guerrina a via delle Acacie a Montorio. In estate il maltempo aveva abbattuto un pezzo del vecchio muro in pietra adiacente alla fossa di Sant'Anna, insieme ad un pilone in attesa di restauro che sosteneva un cancello in ferro battuto levato e messo in magazzino nel 2004. A distanza di mesi la situazione è invariata con il tratto interessato chiuso al passaggio da fine ottobre. A denunciare la situazione è il presidente dell'ottava circoscrizione Dino Andreoli il quale, in questi mesi, non ha ancora ricevuto risposta dagli organi competenti. «A seguito di continue sollecitazioni», esordisce, «a fine ottobre ho fatto un sopralluogo con l'ingegnere della circoscrizione che ha stimato in 7/8mila euro il costo per la messa in sicurezza del sito. Successivamente ad inizio novembre ho scritto all'assessore al Decentramento Antonio Lella chiedendo di intervenire con urgenza per ripristinare la strada chiusa dopo l'intervento dei pompieri e dei vigili».Come prosegue Andreoli, «fino alla metà del mese scorso non avevo ricevuto alcuna risposta e quindi ho inviato un sollecito ma», aggiunge, «ad oggi continua il silenzio. Non accetto che il Comune, invece di utilizzare i soldi per la sicurezza dei cittadini, chiuda la strada. Continuo a ricevere solleciti perché sono ormai passati cento giorni e non si può mettere a repentaglio la sicurezza delle persone». Conclude Andreoli: «Io sono disponibile a collaborare in qualunque modo per risolvere il problema ma sono preoccupato. Come è stato scritto sul giornale giorni fa, tremo», prosegue, «per i finanziamenti che ci verranno concessi nel 2017 destinati alle opere di manutenzione ed emergenza come in questo caso, dove è richiesto un intervento per la sicurezza e non di abbellimento». M.H.
Ordinanza n. 1324 del 25/11/2016. Divieto di transito per veicoli e pedoni
Prima la pavimentazione con ciottolato e la pedonalizzazione del tratto. Poi l'asportazione del cancello (2004) in attesa del restauro dei cardini sulle colonne. A seguire la raccolta firme per la riapertura al traffico e l'istituzione del senso unico. A Marzo 2016 la caduta di un albero causa temporale. E infine a distanza di pochi mesi la caduta dell'unico tratto di muro e della colonna del cancello che dava accesso al brolo adiacente all'antica chiesa di Sant'Anna (chiesa abbattuta negli venti del secolo scorso), da cui l'area in passato prendeva il nome. Ora il pericolo di caduta dell'unica colonna rimasta e il divieto di transito.
Il tratto di strada ciottolata che collega via Guerrina con via delle Acacie, antico accesso verso la località nota con il nome di Forameie è pericoloso e con ordinanza n. 1324 del 25/11/2016 il dirigente dell'Unità Segnaletica Stradale del Comune di Verona istituisce il divieto di transito per veicoli e pedoni.
"Attendiamo fiduciosi", oggi come nel 2004, come riportato in conclusione dell'articolo pubblicato sul quotidiano L'Arena di Verona da Anna Zegarelli.
La colonna pericolante sarà messa in sicurezza?
La colonna caduta sarà rimessa in piedi?
Il cancello tornerà al suo posto?
L'Arena domenica 17 luglio 2016 CRONACA, pagina 20
Fontane e fosso a secco : Montorio chiede interventi
[…] in via Guerrina l’ultimo temporale che ha colpito la frazione (ormai un mese fa) ha letteralmente abbattuto un pezzo del vecchio muro in pietra adiacente alla fossa di Sant’Anna che scorre verso le Forameie.Insieme al muro è caduto anche un pilone in attesa di restauro che sosteneva il cancello in ferro battuto levato e messo in un magazzino nel 2004.Ora il pilone non c’è più e nell’altro pilone, si sono pericolosamente spostati alcuni elementi nella parte superiore diventando un pericolo per chi passa. Informato delle varie segnalazioni, il presidente dell’ottava circoscrizione, Dino Andreoli, si è detto al corrente di questi problemi affermando: «La mancanza d’acqua nella fontana di piazza Buccari è dovuta alla pompa dell’acqua che, a breve, sarà rimessa in funzione, così come sarà ripristinata l’acqua nell’area cani. Sul ponte di via Sodelle sono stati messi i cavalletti e segnalato il pericolo che sarà risolto prima possibile. In via Guerrina recupereremo i sassi caduti mettendo il muro in sicurezza facendolo più basso di com’era precedentemente».[…]
L'Arena venerdì 04 marzo 2016 CRONACA, pagina 15
Burrasca di vento fa strage di alberi in città
Molti danni da Chievo a Montorio.
Foto con albero abbatuto in via Guerrina
L'Arena martedì 17 giugno 2008 cronaca , pagina 17
MONTORIO. Una beffa legata alla burocrazia toponomastica
Una corte isolata da due paracarri
di Anna Zegarelli
Un tratto di via Guerrina è bloccato. I residenti chiedono di togliere i paletti
In via Guerrina 59 l'ambulanza fatica ad arrivare. La colpa è di due paracarri che bloccano il transito dei veicoli per un breve tratto. Si tratta di venti metri che rientrano in un antico ponticello che sovrasta uno dei tanti corsi dacqua che caratterizzano Montorio.
Qualche giorno fa per un anziano di 85 anni, Giuseppe Zulo, si è temuto il peggio. Attorno alle 11,30 si è sentito male nella sua proprietà agricola in fondo a via Guerrina, conosciuta come località Foramegne, i familiari hanno chiamato il 118 e poi visto che non vedevano arrivare l'ambulanza le hanno mandato un parente incontro. A detta dei familiari e della vicina di casa sono trascorsi più di venti minuti. Gli operatori del servizio di emergenza parlano invece di una chiamata fatta alle 11.59 e di un arrivo dei soccorsi alle 12.13.
Tuttavia il dirigente medico del 118, dottor Eugenio Foccoli, ammette che spesso capita che gli operatori si trovino in difficoltà per problemi legalità alla viabilità e alla toponomastica. Ma in questo particolare caso non sono state fatte segnalazioni. «Se l'ambulanza fa sapere alla centrale operativa che ci sono difficoltà vengono attivati sistemi di supporto e il veicolo di soccorso viene accompagnato telefonicamente dove è partita la richiesta di aiuto», spiega.
Ma intanto i residenti di quella parte di via Guerrina sempre isolata per colpa dei paletti, chiede alla circoscrizione e al settore viabilità del Comune di toglierli. «Sono un problema da più di dieci anni», dice la vicina di casa Mariateresa Dusi. Nella corte dei Zulo lei abita da 40anni. Ha cresciuto due figli e non ha mai temuto di sentirsi isolata. Prima che venissero messi i paletti, s'intende. «Non si può vivere con la paura che se accade un incidente l'ambulanza ritarda perché la strada è interrotta per venti metri», insiste.
Via Guerrina ha un tracciato tutto suo: si imbocca alla destra della rotonda principale prima di entrare a Montorio, prosegue diritta fino a interrompersi perché diventa chiusa. Però all'altezza del civico 53, rimanendo sempre sulla destra, attraversa un antico arco dove è stata fatta una passatoia sul ponticello, prosegue per alcuni chilometri fino a costeggiare il fiume Fibbio. Alla fine dei venti metri si interseca con via delle Acacie e poi con via delle Betulle. «Sarebbe più semplice cambiare il nome all'ultimo tratto di via Guerrina e renderci la vita più semplice», suggerisce la signora Mariateresa. Dello stesso avviso è Damiano Zulo, figlio di Giuseppe, che nell'azienda agricola di Foramegne quotidianamente deve preoccuparsi di come possono arrivare i clienti: «O la circoscrizione cambia il nome alla strada o toglie i paletti», taglia corto.
Del problema è stato interessato Germano Zanella, consigliere dell'ottava circoscrizione. Lui sta scrivendo a mano le indicazioni di accesso alle vie per 150 famiglie che abitano sopra Sezano. «Le indicazioni delle strade nel nostro territorio sono un problema», dice, «che va affrontato con urgenza. Quanto è accaduto per via Guerrina poteva avere ripercussioni più gravi se non fosse stato per lo zelo dimostrato dagli operatori del 118».
L'Arena martedì 08 luglio 2008 CRONACA, pagina 14
MOZIONE. Il Consiglio elimina le barriere in via Guerrina a Montorio, ora i mezzi di emergenza possono transitare
Via i pali e l'ambulanza passa
Alla fine i paletti della via Guerrina a Montorio verranno tolti grazie ad una mozione presentata dal consigliere comunale Stefano Ederle, che per altro è a capo della commissione sicurezza. I residenti della zona vincono così una battaglia durata dieci anni. Non ne potevano davvero più di dovere andare incontro all'ambulanza ogni volta che veniva chiamata per le urgenze. Come era capitato lo scorso mese quando la famiglia di Giuseppe Zulo, 85 anni, ha temuto il peggio. L'anziano si era sentito male, avevano chiamato il 118 ma per essere certi che il mezzo di soccorso arrivasse, uno dei famigliari fu costretto ad andarle incontro. Altri invece al telefono spiegavano come poter arrivare.
L'intoppo era sempre lo stesso: l'ambulanza arrivata al civico 53 non poteva andare avanti. La colpa era dei paracarri messi a tutela dello storico ponticello e dell'arco che delimitava un'antica corte rurale. L'articolo apparso su L'Arena del 17 giugno evidenziava la situazione di disagio, in particolare di quanti vivono in località Foramegne. Questa zona, si trova ad essere isolata proprio per il fatto che la via Guerrina ha un tracciato tutto suo: si imbocca alla destra della rotonda principale di Montorio, prosegue diritta fino ad interrompersi. E, per assurdo, la strada prosegue all'altezza del civico 53, seguendo uno dei piccoli corsi d'acqua che portano al fiume Fibbio. Ma diventa impercorribile per colpa dei paracarri.
Le possibili soluzioni erano due: cambiare nome alla via o togliere gli oggetti di disturbo. E il consiglio comunale ha optato per la seconda. «Non era accettabile che per un banale problema viabilistico centinaia di famiglie vivessero nel terrore di non ricevere il dovuto soccorso», sottolinea Ederle, «ho voluto di persona accertarmi della situazione che è risultata proprio come descritta dal giornale. Sollecito a questo punto i cittadini a far presente all'amministrazione casi analoghi» conclude Ederle.
Intanto Germano Zanella, consigliere dell'ottava circoscrizione, continua imperterrito a scrivere a mano le indicazioni di accesso alle vie dove risiedono gli abitanti di Sezano. È lui ad avere preso a cuore la questione di quanti vivono in località Foramegne. «Le indicazioni sul nostro territorio sono da sempre un problema», assicura, «quanto fatto per via Guerrinami auguro sia solo l'inizio».A.Z
L'Arena domenica 21 settembre 2008 cronaca pag. 13
DIATRIBE. I paracarri bloccano via Guerrina con disagi dei residenti. In Consiglio una mozione aveva imposto di levarli
MONTORIO, sui due paletti si divide anche la politica
di Anna Zegarelli
È la guerra dei paletti. A Montorio la Lega si divide proprio per colpa dei due paracarri che bloccano via Guerrina: da un lato c’è il presidente dell’ottava circoscrizione Dino Andreoli che vuole non vengano tolti, e dall’altro lo «storico» leghista Annunciato Maccini, consigliere di circoscrizione e della VeronaMercato, nonché presidente dei cacciatori della zona. Nella guerra è entrata anche An, per voce del consigliere di circoscrizione Germanio Zanella e del presidente della commissione sicurezza Stefano Ederle, che ne hanno denunciato la pericolosità.
Tutto ha inizio a luglio, quando un anziano, Giuseppe Zulo, domiciliato in località Foramegne, che è alla fine di via Guerrina, è colto da malore. Viene chiamato il 118 e l’ambulanza arriva a tutta velocità ma si blocca proprio per colpa dei due paletti, dinnanzi al civico 53. Deve aspettare qualche minuto in più il povero Zulo, anche se da Verona Emergenza dicono che la chiamata era stata fatta alle 11.50 e l’ambulanza è arrivata alle 12.13. Ma i residenti assicurano che erano stato proprio loro a indicare come evitare i paletti e proseguire nei soccorsi.
L’episodio aveva fatto riesplodere la protesta dei cittadini per quei due paracarri che da dieci anni chiedono vengano tolti. E non si è ancora fermata: ora la battaglia si è spostata sulla raccolta di firme che vengono chieste sia da chi i paletti non li vuole, e sia da chi non ne vuole sapere di toglierli. A fare rabbia ai residenti è che poco meno di due settimane fa lo stesso intoppo è capitato ai vigili del fuoco chiamati per un intervento nella zona. «Tutto è andato per il meglio ma se ci fossero stati problemi maggiori quei due paletti ne sarebbero stati la causa: ci deve scappare il morto?», chiedono.
Sotto accusa anche il Consiglio comunale. Già, perché il disagio è stato portato in aula da Ederle con una mozione che chiedeva o di togliere i paletti o di cambiare nome alla via. Quest’ultima possibilità nasce dal fatto che via Guerrina ha un percorso tutto suo: si imbocca a destra della rotonda principale di Montorio, prosegue diritta fino a diventare una strada chiusa, ma all’altezza del civico 53 gira sul ponticello dove i due paracarri ne bloccano l’ingresso, limitando la viabilità di 20 metri. Il ponticello è antico e sovrasta uno dei tanti corsi d’acqua che caratterizzano Montorio. Passato il ponte, via Guerrina si interseca con altre due strade via delle Acacie e delle Betulle.
Il Consiglio comunale votò per togliere i paletti ma è ancora tutto come prima. La colpa? «Non è vero che i residenti non li vogliono», dice Andreoli, «non sono mai arrivate raccolte di firme in circoscrizione. E poi Ederle doveva prima consultarsi con me per presentare una mozione, e parlare con l’assessore Corsi». La battaglia di Maccini dura da 10 anni, prima con il Comune e la circoscrizione, ora contro il compagno di partito Andreoli. «Le firme? Ne abbiamo raccolte tantissime e sono lì in circoscrizione», dice. Ederle chiede che sia messo in atto quanto deciso dal Consiglio. «Il non farlo è contrario alle leggi e a quanto deciso da un organo che dà voce ai cittadini».[\FIRMA]
L'Arena mercoledì 24 settembre 2008 cronaca pag. 15
MONTORIO. L’assessore Corsi torna sul caso
«Sui paletti farò quello che chiede la gente»
Nella guerra dei paletti di MONTORIO è finito anche l’assessore alla viabilità Enrico Corsi, tirato in ballo dal presidente dell’ottava circoscrizione Dino Andreoli.
Era il 1998 quando i due paracarri vennero inseriti in via Guerrina a bloccare il transito dei veicoli dal numero civico 53 in direzione località Foramegne (che rimane sempre via Guerrina), e l’anno corrisponde al primo mandato di Corsi come presidente del parlamentino delle Due Valli. L’assessore ricorda che «nessuno all’epoca ne fece un problema, tranne due-tre persone». Corsi assicura che quel tratto di strada non potrebbe nemmeno supportare un via-vai continuo di automobili. «C’è un problema strutturale», spiega, «quel tratto era una strada bianca e non un ponticello».
Sempre in quegli anni furono i residenti che vollero venisse rimesso a nuovo e pavimentato quel tratto, vicino a dove si trovava la chiesetta di Sant’Anna, risalente all’anno Mille. Rimane un pezzo di muro: quanto si salvò dall’abbattimento della chiesetta nel 1921 (all’epoca ad abbatterla fu proprio il nonno di Corsi, anche lui Enrico, capo della cooperativa muratori, e qui sorsero due case popolari). C’era anche un cancello di 150 anni, scomparso. Nel 2002 Corsi, presidente di circoscrizione per la seconda volta, di fronte all’appello di quanti rivolevano il cancello al suo posto, disse che era in riparazione. Oggi, spiega, è depositato da un ferramenta ed è irrecuperabile. «Ma a bloccare il transito ci sono i paletti», fa notare Luciano Chiavegato, titolare dell’azienda agricola di via Guerrina 59/C. «Non è vero che le lamentele erano di pochi», dice, «la strada non ha alcun pericolo di sovraccarico. Lo so bene visto che mio padre era uno dei tre che aveva le chiavi del cancello che permetteva dava l’accesso alla località Foramegne».
Il mistero del cancello rimane, e la battaglia dei paletti anche. Corsi però non ne fa un caso politico, e smorza i toni. «Verificherò le firme, sia di quelle a favore che non», afferma, «e controllerò la portabilità della strada». E il Consiglio comunale che ha votato affinché vengano tolti? «Non discuto quanto votato dal Consiglio», assicura, «ma la modalità della mozione presentata. Chi l’ha fatta avrebbe dovuto seguire l’iter che è chiedere un parere al presidente della circoscrizione. E all’assessore competente, che sarei io». Ma i paletti Corsi li vuole o no? «Voglio quello che credono sia meglio i cittadini. Nulla più».A.Z.
L'Arena di Verona di mercoledì 14 gennaio 2004
Gli abitanti di Montorio lanciano l'allarme dopo che non hanno più visto alle Forameie l'artistica opera
«Chi si è preso lo storico cancello?» Corsi garantisce che è in riparazione
È scomparso l'antico cancello detto delle Forameie in via Guerrina a Montorio. A lanciare l'allarme sono gli stessi cittadini della frazione che non hanno più visto al suo posto l'artistica chiusura in ferro battuto che per oltre un centinaio d'anni permetteva l'accesso ad un fondo agricolo conosciuto per l'appunto con il nome di Forameie.
Non molto tempo fa l'ottava circoscrizione, su richiesta dei residenti ha provveduto a pavimentare la stradina sterrata su dove si affacciava il cancello e a vietarne il passaggio ai veicoli, valorizzando ancora di più la zona che è decisamente suggestiva. Da un lato scorre uno dei tanti corsi d'acqua che caratterizzano la frazione- visibili sono i lavatoi ed anche qualche pesce- e dall'altro vi sono ancora tracce di un passato meritevole di essere ricordato, a testimoniarlo sono delle antiche mura.
Storicamente faceva parte della contrada di Sant'Anna, dove fino al 1921 sorgeva una chiesa risalente all'anno mille consacrata alla santa che venne abbattuta per volere dell'amministrazione comunale montoriese: «A fianco della chiesa», spiega Luigi Alloro storico della frazione, «era presente anche un cimitero. Di quel periodo è rimasta testimonianza in un muro che faceva parte del broilo e la fossetta Sant'Anna dove scorrono le acque che hanno origine dal fiumicello di Montorio che passa a pochi metri dal laghetto Squarà».
A cercarlo è ora il comitato Fossi di Montorio, da sempre impegnato nel tutelare l'ambiente storico e ambientale dell'intero territorio. «Sono stati in molti», racconta Alida De March, volontaria del comitato Fossi, «a chiamare la nostra associazione per richiedere il nostro intervento. La cosa che più ci ha stupito è che il manufatto è scomparso all'improvviso: dalla sera alla mattina il cancello non c'era più. Subito abbiamo provveduto ad informare la circoscrizione e qui abbiamo avuto la sorpresa di sapere che il cancello era stato rimosso proprio dall'ufficio tecnico perché era "ciondolante" e che era stato portato in un deposito presso l'ex fabbrica Sapel che è uno degli edifici di archeologia industriale prossimi al Fontanon. A dire il vero nessuno dei residenti lo ha mai reputato pericoloso e per dirla tutta nessuno di noi e ancora riuscito a sincerarsi che il cancello sia effettivamente dove dicono di averlo messo».
Il comitato, il 27 novembre ha inviato al presidente della circoscrizione Enrico Corsi una lettera nella quale afferma che il cancello non sembrava assolutamente bisognoso di cure ed invita, dopo le opportune riparazioni, se queste siano necessarie a ricollocarlo nell'antica sede. Infine chiede che venga fornita l'esatta collocazione del manufatto.
Contattato il presidente del parlamentino ribadisce che il cancello è stato spostato per ragioni di sicurezza: «A dire il vero in un primo momento non ne sapevo nulla, successivamente l'ufficio tecnico mi ha informato che il pilastro che sostiene il cancello è fatiscente e ha necessità di manutenzione. Sono sicuro che si trova presso il magazzino della circoscrizione dove un tempo c'era il depuratore».
Una nota: la famiglia Corsi ha uno strano legame con questa contrada dal momento che il nonno del presidente, anche lui Enrico, all'epoca a capo della cooperativa muratori fece abbattere l'antica chiesetta per potervi costruire due case popolari. Nel frattempo i cittadini lanciano un appello: «Chi l'ha visto?» e attendono fiduciosi.
Anna Zegarelli
Il muro prima della caduta ricoperto di edera
La caduta dell'albero a marzo 2016
La situazione attuale
temporale e… aggiungiamoci pure …incuria. Come gli abitanti ben sanno il muro era invaso da vegetazione che aveva ormai sbriciolato la struttura. A mia opinione poi, l'apertura alla circolazione delle auto ha dato il colpo decisivo alla stabilità. Quella NON è una strada adatta alla circolazione di mezzi; quello del passaggio di ambulanze è un falso problema e sembra più una scusa per evitare ai pochi residenti di allungare la strada di 50 metri per raggiungere il centro del paese (peraltro attraverso via strettissime e non adatte ad una circolazione automobilistica a doppio senso. Le ambulanze perchè mai dovrebbero passare per quel brevissimo tratto quando possono benissimo passare da via dei Tigli (strada larga e agevole)?