I giri di Klasse (L’Artica ediscion)


La fémo? No’ la fémo? Ghè fredo… però, spinti da capitan Ape, ci iscriviamo e, uno tira l’altro, il gruppo si allarga alla ciclostorica nella vicina Lonigo. L’Artica, appunto, la prima dell’anno del calendario del Giro d’Italia d’epoca.

E così ancora una volta il gruppo ‘Montorioveronese’ si iscrive; il battaglione è così composto: 

Arganetto Damiano (Ape)

Daniele Bianchi (Nene)

Benedetti Luca (Giometra con la i)

Grandis Alessandro (Ale)

Andrioli Corrado (Klasse)

Nicola Viviani (Ciccio)

Matteo Bonomi (Teo)

Franco Moretti (Franz)

Armando Andreoli (Armandillo)

Il gruppo più numeroso di sempre per le nostre partecipazioni a queste manifestazioni. Subito dopo la partenza troviamo anche il solito Toffa (Federico) e i suoi seguaci. Lonigo ci accoglie a fine gennaio con una temperatura non troppo proibitiva… ma el caldo l’è n’altra roba!!! Così, dopo aver ritirato il pacco gara e aver appuntato il numero su vestiario e bici, andiamo a berci un caffè corretto per la giusta partenza… ghè tempo …

Ci schieriamo sulla griglia di partenza e… al ‘Giometra’ ghe vien in mente de ‘nar a torse i ociài da sol”… incredibile! Io e Ape disperati forse partiremo in ritardo anche stavolta!!! Invece no… ghe la fémo e “startiamo” con tutto il gruppo. Dopo i primi 15 km senza alcunché da segnalare, usciamo da Lonigo trovando il Toffa e raggiungiamo il primo ristoro. Purtroppo notiamo subito la scarsità di cibarie sui tavoli: è praticamente finito tutto! Dopo una pausa e un brulé fugace, ripartiamo sperando di trovare qualcosa da mangiare alla sosta successiva.

Passiamo da una zona rurale a quella industriale di un paesino, quindi inizia la salita che ci porta al secondo ristoro. Nel tratto in salita, non molto ripida, riusciamo a stare nel gruppo e al termine di un tratto sterrato arriviamo ad una cantina di prosecco dove ci accolgono griglie ‘caricate’ a salame, dolci, salatini, affettati ecc., ma c’è ressa, così facciamo un primo aperitivo con il brut della cantina.

Dopo una veloce scorpacciata la gente inizia a ripartire, ma noi conosciamo “Gambarù”, un simpatico ragazzone di Crema che ‘sbevazza’ con noi attendendo il salame cotto. Alla fine, come al solito, rimaniamo solo noi e una moto dell’organizzazione: arrivano ad offrirci anche il rosé della cantina purché ce ne andiamo. Accettiamo a malincuore: noi lì stiamo bene!

Quando ripartiamo un organizzatore ci consiglia una scorciatoia per evitare alcuni km: in questo modo riusciamo a riprendere gli ultimi del gruppo. Dopo aver magnato e bevuto come se non ci fosse un domani, ci troviamo il tratto più duro del percorso: un ‘su e giù’ per i colli Berici che non sarebbe impegnativo in condizioni normali, ma lo stomaco pieno e il vestiario pesante lo rendono quasi inaffrontabile. Fortunatamente nel frattempo, verso le ore 13,00, spunta il sole.

Intanto avanziamo fino ad arrivare a Grancona, dove ci aspetta il ristoro vero e proprio a base di “polenta e baccalà”, tipico piatto vicentino. Ovviamente l’arrivo a questo ristoro è in salita e il borgo è piccolino (una Pigozzo in collina, per capirci). Magnamo, beviamo, chiacchieriamo della giornata con altri partecipanti e ascoltiamo della buona musica da un vecchio registratore.

Ora viene il tratto facile: un po’ di discesa e poi l’arrivo a Lonigo con ultimi km di pianura. Dopo la foratura del Franz recuperiamo il gruppo e arriviamo al ristoro finale: selfie e saluti con gli amici della giornata e ci buttiamo al “pasta party”!

Non veniamo premiati neanche stavolta, ma con gli amici di Montagnana nasce una ‘partnership’ e ci invitano al loro “OmdeMer”, un triathlon mooolto particolare… cercatelo su YouTube!

Anche l’Artica va in archivio con un altro numero di gara da mettere nella bacheca del garage!

Alla prossima!

NB: https://quik.gopro.com/v/PiKwXfE7jR/ qui trovate un filmato della giornata by Luca ("giometra")

 

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