Scoperto a Montorio un ex campo di concentramento


 Un campo di concentramento nelle campagne di Montorio.

A seguito di una ricerca durata quattro anni ricercatori montoriesi hanno avuto conferma che un edificio, ora in disuso, durante la Seconda Guerra Mondiale era destinato a luogo di detenzione di ebrei e prigionieri politici. La struttura, situata nella campagna a sud di Montorio nei pressi di via del Vegron, ai confini con San Michele extra, è stata occupata nel 1944 e impiegata per imprigionare in massa soprattutto ebrei in attesa del trasferimento verso altre destinazioni. Il casale denominato “DAT La colombara” è di proprietà demaniale ed è pericolante. E’ stato individuato da Roberto Rubele, Gabriele Alloro e Cristian Albrigi, tre appassionati ricercatori, che hanno raccolto fonti scritte e oltre settanta testimonianze orali. «Abbiamo individuato l’edificio lo scorso luglio grazie alla testimonianza di Adriano Bianconi»,
racconta Roberto Rubele, presidente dell’Associazione Monotorioveronese.it. «La nostra ricerca è iniziata nel 2014 allo scopo di capire cos’era successo a Montorio alla fine della guerra. Il 26 aprile 1945 durante il ritiro delle truppe tedesche c’è stata una strage a Montorio e Ferrazze. Avendo a disposizione solo pochi ma importanti documenti abbiamo realizzato una serie di interviste e nel corso delle nostre indagini abbiamo individuato questo campo di concentramento».
Che in zona fosse presente in passato un campo era noto anche all’Istituto veronese per la storia della Resistenza, con cui l’associazione montorioveronese.it presieduta da Rubele collabora, ma non era mai stato individuato.

«Attraverso le testimonianze siamo riusciti a trovarlo ed è stato difficile perché molte testimonianze parlavano di un campo a San Michele, essendo l’edificio situato in aperta campagna fuori da un centro abitato. Sono stati sicuramente detenuti circa 60 ebrei romani, prigionieri politici e i parenti dei renitenti alla leva. Sappiamo che per un mese è stata imprigionata anche Matilde Lenotti, arrestata in seguito all’assalto al carcere degli Scalzi».

L’ottava circoscrizione ha deciso dunque di commemorare la Giornata della Memoria raccontando i dettagli di questa scoperta. Una celebrazione fatta di ricerca, di voglia di andare in fondo alle cose, per far si che le parole persecuzione e discriminazione non trovino mai più terreno fertile sul quale crescere.

A partire dalle 20.45 di venerdì 26 gennaio a Montorio, in piazza Penne Nere 2, e del 2 febbraio, a Quinto in via Valpantena 40, testimoni, ricercatori e ospiti presenteranno i risultati della ricerca, che ricostruisce anche la terribile giornata del 26 aprile 1945, nella quale a Montorio persero la vita tredici civili uccisi da un gruppo di soldati tedeschi.

La raccolta delle deposizioni ha permesso di individuare l’ex campo, oltre ai luoghi e alla sequenza temporale delle uccisioni del territorio. Nel corso delle due serate di approfondimento verranno anche lette alcune lettere spedite dai deportati alle loro famiglie, oltre a dispacci militari.

L’interessante ricerca di Rubele, Alloro e Albrigi si concluderà in primavera con la pubblicazione di un libro dove ci saranno tutte le informazioni sul 26 aprile del 45 e sul campo di concentramento

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