26 aprile 1945. Una lunga scia di sangue tra Montorio, Ferrazze e San Martino Buon Albergo
Descrizione
Il 26 aprile 1945 è il giorno più tragico del secondo conflitto mondiale a Montorio e a Ferrazze di San Martino Buon Albergo, perché più di cinquanta uomini e donne, civili e militari, hanno perso la vita in sanguinosi scontri a fuoco, poche ore prima dell’arrivo degli alleati. Cosà è accaduto quel giorno? Chi erano i soldati tedeschi autori delle stragi? Perché si sono diretti a sud anziché ripiegare a nord come le altre truppe in ritirata? Attraverso l’analisi delle fonti orali raccolte, a supporto delle scarse fonti archivistiche, è stato possibile riordinare la sequenza cronologica degli episodi, nonché sottrarre all’oblio le identità e le storie personali delle vittime. I fatti drammatici narrati dai testimoni oculari si intrecciano nel testo a racconti di vita di paese durante la guerra, in un fluire di ricordi, parole e immagini, che accompagnano il lettore dal settembre 1943 fino al post conflitto. Sono pagine ora dolorose, ora intrise di speranza, che non nascondono, talvolta, un’intensa partecipazione emotiva.
Presentazione libro – 26 aprile 2018
Giovedì (26 aprile) sera al palatenda del Circolo I° Maggio a Montorio presentazione del libro “26 aprile 1945. Una lunga scia di sangue tra Montorio, Ferrazze e San Martino Buon Albergo”, promosso dall’Associazione montorioveronese.it con il patrocinio della Circoscrizione VIII.
La serata dedicata alla memoria dei fatti e delle vittime morte il 26 aprile 1945 è stata presentata da Roberto Buttura, con interventi di Carlo Saletti e Ivano Palmieri. Presenti gli autori del libro Cristian Albrigi, Gabriele Alloro e Roberto Rubele.
Molti gli ospiti. L’Assessore Ilaria Segala in rappresentanza dell’amministrazione Comunale di Verona, Assessore alla Pianificazione urbanistica, il Presidente della Circoscrizione VIII Dino Andreoli assieme ai Consiglieri della Circoscrizione 8^ Alma Ballarin, Carlo Beghini, Lucio Tosi, Elena Adami, la Consigliere comunale Anna Leso, Bruno Carmi Presidente del Consiglio della Comunità ebraica di Verona, Bartolomeo Costantini ex procuratore della Repubblica al tribunale militare di Verona, Edoardo Fornas Comandante della Stazione dei Carabinieri di San Michele Extra, Giancarlo Fincato figlio del Colonnello Giovanni Fincato, medaglia d’oro al valor militare e i gruppi alpini di Montorio e Novaglie.
Libro “26 aprile 1945” : quando la storia attraversa i corpi
Filmato Integrale presentazione libro
Servizio Telearena – 30 aprile 2018
Servizio Telenuovo TGVerona – 4 maggio 2018
26 aprile 1945. Intervista agli autori: ecco come è nata e si è sviluppata la ricerca.
Sul numero di maggio 2018 di Giornale Pantheon, l’intervista di Marco Menini agli autori del libro “26 aprile 1945: una lunga scia di sangue tra Montorio, Ferrazze e San Martino Buon Albergo”. Albrigi, Alloro e Rubele spiegano come è nata la ricerca, come si è sviluppata e raccontano alcuni episodi contenuti nel volume. Giornale Pantheon e Marco Menini hanno seguito lo sviluppo del libro, oltre che, con l’interessante l’articolo, anche realizzando due filmati:
- sulla presentazione del libro e sulla realizzazione della mostra sulla seconda guerra mondiale;
- il reportage realizzato in gennaio 2018 in occasione della giornata della Memoria sull’individuazione del Campo di concentramento a Montorio.
Articolo sul sito Giornale Pantheon: “26 Aprile 1945”, la Seconda Guerra Mondiale a Montorio – 24 aprile 2018
L’articolo di Giornale Pantheon Maggio 2018
Il filmato sulla presentazione del libro e sulla mostra sulla seconda guerra mondiale
Il filmato sul campo di concentramento di Montorio
Carlo Saletti: “Verona durante la guerra è sottoposta ad un sistema di occupazione particolarmente oppressivo e ben ricordato dai testimoni. In un’intervista Giovanni Dusi ricorda che <<Verona era una città angosciante, con quelle squadre armate, quei fascisti che giravano dappertutto>>. Un questo clima, nel momento in cui la guerra giunge al termine Montorio vive uno di quei momenti in cui <<la storia attraversa i corpi>>. “
Ivano Palmieri: “la principale preoccupazione degli autori, nell’interrogare i testimoni, data infatti la grande scarsità di fonti scritte e ufficiali, e dato lo stato di incertezza in cui versava la memoria dei tragici eventi di quel 26 aprile 1945 a Montorio e Ferrazze, è stata una corretta e scrupolosa, per quanto possibile, ricostruzione dei fatti. Opportuno il proposito degli stessi di mettersi idealmente sulle tracce della colonna tedesca in ritirata e seguirla nello spazio che percorse, verificandone passo dopo passo il quasi sempre ruvido, e tragico, impatto sulla popolazione civile. Un simbolico atto teatrale drammatico con quattro protagonisti collettivi che interagiscono: i tedeschi in ritirata, la popolazione, i partigiani e gli alleati.”
Sergio Noto: “E’ un libro onesto che cerca di raccontare i fatti come si sono svolti. Non ha una tesi preconcetta. E’ un libro che riporta una vicenda molto particolare ma ricostruita puntualmente e precisamente e questo è il merito degli autori. Qualsiasi vicenda ancorché minuta diventa esemplare se prende in considerazione a 360 gradi tutto ciò che è avvenuto in quell’arco temporale e in quelle situazioni che vengono narrate. C’è veramente bisogno di questo. Questo libro è prezioso perché dà risposte precise e puntuali sui fatti che si sono svolti.“
Guariente Guarienti: “Questo libro è frutto di una straordinaria ricerca di tre autori che con pazienza e in più anni di lavoro sono andati a parlare e ad intervistare persone che del 26 aprile del 1945 avevano dei ricordi a volte precisi a volte più confusi.
Hanno raccolto una serie notevolissima di testimonianze.
È un libro doloroso, ci sono fatti terribili, in certi punti emoziona.
In guerra purtroppo ci sono comportamenti bestiali. In guerra l’essere umano in certe situazioni diventa una bestia.
Grazie a questo libro possiamo aprire gli occhi su una storia drammatica e su una tragedia in buona parte finora sconosciuta.”
Donatello Bellomo: “Il libro è arrivato in tempo. Mancava poco che molte delle testimonianze contenute andassero perdute. Racconta le ore disperate del giorno più lungo di Montorio.
I tre autori, che non hanno esperienza consolidata di scrittura, hanno fatto una cosa eccezionale: hanno riportato alla coscienza quello che rischiava di essere dimenticato per sempre. Lo hanno scritto come fosse la sceneggiatura di un documentario.
Queste pagine ci prendono e ci portano in giro per Montorio durante queste ore terrificanti in cui come nel Riccardo III di Shakespeare l’uomo dimostra di essere belva.
Sono pagine emotive ed emozionanti, partecipate: gli autori ci portano nelle case della gente che si rifugia in cantina perché arrivano i proiettili, si sente l’odore delle pentole sul fuoco, l’umido delle cantine dove ci si nasconde… si sente il calore delle tegole illuminate dal sole.
E’ la coda di sangue nel giorno in cui si poteva tirare un sospiro di sollievo, dopo che la guerra, questa follia, questo tritacarne, era finita.
Fedeltà di cronaca e fedeltà letteraria si sposano. Le interviste sono state incrociate laddove qualche elemento poteva risultare dissonante come prospettiva e dal punto di vista della fedeltà letteraria hanno veramente compiuto un’opera encomiabile.
La copertina è stata realizzata sicuramente da un grande esperto di grafica: riporta una foto con un feretro e una linea rossa che ricorda il sangue con una scritta dello stesso colore rosso, fatta in corsivo, esattamente come un appunto su un diario per ricordare qualcosa che è accaduto e che non deve più accadere.”
Roberto Buttura: “L’episodio di Montorio del 26 aprile 1945, ricordato in questo libro, è stato molto controverso e nessuno ha mai messo per iscritto ciò che è accaduto. C’è stato il rifiuto del paese di ricordare la cronaca di ciò che è accaduto. Gli unici che sono stati ricordati sono i tredici morti i cui nomi appaiono sul monumento che ricorda il 26 aprile.
Gli autori hanno fatto una cosa formidabile. Sono andati a bussare alle case per quattro anni a raccogliere tutte le testimonianze possibili e poi le hanno elaborate e incrociate.
Secondo me il libro è straordinario proprio perché unisce il rigore storico al sentimento.
Un libro che non parla solo di Montorio, ma anche di Ferrazze dove ci sono stati nella stessa giornata altri morti, in quello che noi definiamo il giorno della Liberazione e che invece si rivela essere quello più tragico: nel momento in cui pensi che la guerra sia finita e che il paese sia immune ecco invece l’episodio più tragico. Tra Ferrazze e Montorio, nel giro di poche ci sono stati cinquanta morti, ammazzati o sulla piazza o appena fuori dalle cantine.”
Giuseppe Anti: “La prospettiva con cui è stato ricostruito il 26 aprile 1945 in questo libro è la stessa che sceglie Stendhal nella “Certosa di Parma” per descrivere la battaglia di Waterloo, che è raccontata come la vide Fabrizio Del Dongo.
Quello che è successo a Montorio viene descritto con gli occhi di chi ha visto o dalla finestra di casa o della cantina o dalla cucina di Montorio. Tutti i racconti sono stati messi assieme lasciando poi il materiale disponibile a chi vuole per fare una sintesi o una critica.
Questo è il lavoro preziosissimo che è stato fatto per questo libro.
Un particolare ringraziamento per il meritorio lavoro prodotto dall’Associazione montorioveronese.it che ho avuto modo di apprezzare durante una ricerca biografica su Giovanni Uberti.”
Ecco dove trovare il libro
Le copie rimaste stanno terminando. In attesa della ristampa, chiunque fosse interessato ad avere copia del libro è pregato di rivolgersi agli autori al seguente indirizzo: montorioveronese@gmail.com
Per chi non è riuscito a partecipare alla serata di presentazione del libro “26 aprile 1945” ecco di seguito l’elenco dei punti di distribuzione del volume.
Punti di distribuzione (negli esercizi commerciali barrati la distribuzione è terminata)
Cartoleria via Olivè a Montorio
Glam Cafè c/o Distributore AGIP in via A. Da Legnago Montorio
Cartoleria Lo Scrittoio in piazza Buccari a Montorio
Pasticceria Maggia in piazza Buccari a Montorio
Segreteria Circolo I° Maggio in via Lanificio 60 a Montorio
La Botega de Missoi – Alimentari in via Nicolini 8 a Mizzole
Cartoleria via Montorio 35
Bar Tabaccheria Borgo Santa Croce in via Verdi 7/a
Tabacchi Ambrosi via Fincato 47
Cartoleria in Piazza del Popolo a San Martino Buon Albergo
Cartoleria a Velo Veronese
Cartoleria in piazza Borgo a Bosco Chiesanuova
Dopo aver letto questo eccezionale libro, quando passerete nei luoghi descritti minuziosamente in simultanea alla miriade di vicende successe, non sarà più la stessa cosa per voi. Sono sicuro che avrete sicuramente gli occhi più aperti e noterete particolari a cui non avevate mai dato peso… Complimenti agli autori, è un ottimo lavoro.
Grazie Massimo