Il go-kart di Tarcisio


Lo strano mezzo a motore assordante e con trombone

A metà degli anni ’50 all’età circa di 16 anni, alcuni amici mi mostrano alcune foto di un Go Kart: un piccolo veicolo con quattro ruote, un telaio tubolare in ferro privo di sospensioni e con un motore a combustione che permette grandi prestazioni

Avendo a disposizione un po’ di materiale di recupero, tra cui un motore e alcune ruote di Lambretta, decido di progettare e costruire un prototipo di mezzo simile a quello visto in foto. Appena terminato il Go Kart lo metto alla prova sulla discesa verso Ponte Verde, poco lontano dalla mia abitazione, accompagnato da molti amici e conoscenti curiosi, giunti in bicicletta.

Mentre sono intento a sperimentare il nuovo mezzo con tanto di casco tra rumori assordanti che escono dal motore e dalla primitiva marmitta, arrivano i carabinieri di Montorio. I ragazzi in bicicletta si dileguano con grande velocità e mi abbandonano solo con i militari che immediatamente mi intimano di fermarmi. Guardano lo strano mezzo con perplessità. Probabilmente non riescono a capire cosa potrebbe essere e non sanno che provvedimenti prendere: non è un’auto, ma neanche un ciclomotore e al posto della targa ha un grande numero “48” come si addice ai veicoli usati nelle gare di corsa.

Spiego loro che abito nelle vicinanze e che ho appena finito di costruirlo. A quel punto mi obbligano a riporre il Go Kart nel garage e mi invitano a presentarmi con mio papà nel pomeriggio presso la caserma dei carabinieri di Montorio.

Al pomeriggio accompagnato da mio papà mi reco dal comandante della caserma. L’appuntato che al mattino mi aveva fermato spiega che ero stato trovato a guidare un mezzo non bene identificato. Ma il comandante vuole informazioni più precise.

Poiché a quei tempi i Go Kart erano una novità e pochi li conoscevano, il carabiniere, di origini meridionali e con un tipico accento della sua regione di origine, nonostante il grande impegno profuso per dare spiegazioni non riesce a far capire al comandante che tipo di mezzo stavo guidando. Il giovane appuntato gesticolando descrive le parti che compongono il go kart: quattro ruote piccole, un sedile, un volante e un motore sul retro con un grande tubo a forma di trombone.

Il comandante con lo sguardo sempre più stupito e dubbioso ad un certo punto si rivolge a mio padre e lo invita a tornare a casa chiedendogli di non farmi più uscire nelle pubbliche strade con questo strano mezzo a motore, senza prendere nessun provvedimento nei miei confronti.

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