2 Maggio 1926: Il Tram arriva a Montorio
di Luigi Alloro
Il 2 maggio 1926 fu grande festa a Montorio. Il sogno di tutti i Montoriesi di veder allacciato il paese alla città da una linea tranviaria si era finalmente avverato. Se ne parlava già in consiglio comunale (allora Montorio era Comune) nel 1913, quando la Giunta, guidata dal sindaco Giovanni Mantovanelli, incaricò l’ingegnere comunale G.Battista Tobanelli di presentare un dettagliato progetto di una linea tranviaria da sottoporre all’approvazione del Consiglio. Si trattava di una linea extra urbana adatta anche al trasporto di merci per le numerose industrie del paese. Molti ostacoli si frapporsero alla realizzazione del progetto: il problema della ripida “pontara dell’Olmo, le difficoltà economiche in cui si dibatteva il comune, la crisi industriale, il ritorno in massa degli emigranti a causa dello scoppio della prima guerra mondiale. L’idea però fu solo accantonata in attesa di tempi migliori. Terminata la guerra, dopo che un’amministrazione socialista populista e spendacciona, seguita da una liberal fascista incapace e rissosa avevano svuotato le casse comunali, reggeva le sorti del Comune, nel 1923 il commissario prefettizio rag. Domenico Predassi. Questi, dopo aver in breve tempo risanato il bilancio, ridiede corpo al al sogno dei montoriesi.
Accordatosi col comune di Verona nella persona dell’assessore Ugo Cremonese col quale stipulava una convenzione, approvata dal Consiglio comunale, per il prolungamento del tram cittadino fino a Montorio ed ottenuto un prestito di 350.000 lire dalla Cassa di Risparmio, poteva dire di aver finalmente le carte in regola per realizzare il grande progetto. I lavori, affidati dal comune di Verona all’impresa Tosadori, iniziarono nel maggio 1925 sotto la direzione dell’ing. Basevi. Parecchie furono le difficoltà incontrate lungo il percorso e in diversi punti fu necessario allargare la sede stradale e correggere alcune curve, ma dopo circa un anno la fatica poteva dirsi conclusa. Il 2 maggio 1926 alle ore 9,30 la vettura n. 37 pavesata a festa e recante sulla sommità il n. di linea 8 partiva gremita di autorità da Piazza Vittorio Emanuele (oggi Piazza Bra) seguita da altre sussidiarie. Il corteo delle vetture, dopo esser transitato da Via Leoncino, Ponte Navi, Via XX Settembre e aver sostato brevemente in Piazza Rosa Morando per i festeggiamenti del locale Comitato, riprese la corsa verso Montorio dove, accolto da una folla strabocchevole entrò e si fermò nella piazza del Municipio poco dopo le ore 10.
La bella piazza rigurgitava di gente e il palazzo municipale era pavesato a festa. Da ogni finestra e poggiolo ondeggiavano tricolori e palloncini e dappertutto c’erano archi trionfali. Mentre la folla serrava sotto alla motrice principale l’arciprete don Cesare Andreis impartiva la benedizione e la madrina, signorina maestra Maria Penasa, dopo aver spezzata contro la ruota anteriore la tradizionale bottiglia di champagne pronunciò brevi parole esaltanti la tenacia dei montoriesi e delle amministrazioni comunali di Verona e Montorio. Parlò pure, con legittima soddisfazione, il Commissario Prefettizio Predassi il quale ringraziò, a nome del Comune di Montorio, l’amministrazione comunale di Verona e l’ing. Paronzini, tenace propugnatore di questa realizzazione. Dalla gradinata del Municipio parlò infine il sindaco di Verona rag. Vittorio Raffaldi. Nella sala municipale venne quindi offerto un rinfresco agli invitati mentre nella piazza la banda locale suonava inni patriottici. Poco dopo, nella villa Mantovanelli (ora Villa Guerrina) venne offerto agli intervenuti un secondo sontuoso rinfresco. Alle 12,30 all’Albergo Centrale (presso il Ponte Trivellin) aveva poi luogo un banchetto cui parteciparono le autorità di Verona, di Montorio e molti invitati. Nel pomeriggio fu inaugurato il Gruppo Sportivo Montoriese e alle ore 18 iniziò il gran concerto della locale banda musicale.
Il servizio tramviario sulla linea n. 8 veniva svolto con una corsa ogni ora. L’ultima corsa serale era rispettivamente: nei mesi invernali alle 21,00 da Verona e alle 21,30 da Montorio, mentre in quelli estivi alle 22,00 da Verona e alle 22,30 da Montorio con fine corsa a Porta Vescovo dove la vettura entrava in deposito. Ai passeggeri era accordata con lo stesso biglietto la possibilità di proseguire la corsa sulle altre vetture circolanti a quell’ora sino a Piazza Vittorio Emanuele. La nuova linea venne divisa in quattro tratte: Piazza Vittorio Emanuele (P. Bra) – Borgo Venezia, Piazza V. Emanuele – ponte Florio, Piazza V. Emanuele – Montorio, Ponte Florio – Montorio. Nei primi tempi sulla prima e sulla quarta tratta si pagava 40 centesimi, sulla seconda 60 c. e sulla terza 80 c. Erano previste facilitazioni per i lavoratori che giornalmente si recavano a lavorare in città.
Luigi Alloro 2006