Via delle Logge, 25: stop al “parcheggio creativo”, in arrivo i paletti dissuasori di sosta


La sosta abusiva, selvaggia o creativa dei veicoli lungo determinati tratti di strade, piazze o altre aree
pubbliche risulta essere motivo di intralcio alla circolazione dei veicoli e dei pedoni, inoltre alcune abitazioni sono ubicate in tratti di strade prive di marciapiede o muniti di marciapiede a raso.

Ci sono tantissimi casi in cui un “parcheggio selvaggio”  può configurare un vero e proprio reato ossia quello previsto e punito dall’art. 610 c.p.: il reato di violenza privata.

La norma citata punisce con la reclusione il comportamento di chi, mediante violenza o minaccia, costringe altri a fare, tollerare od omettere qualche cosa, di conseguenza anche comportamenti apparentemente innocui possono integrare il reato di violenza privata, come il parcheggio “pirata”.

La giurisprudenza, infatti, in molte occasioni ha decretato la condanna d’incauti automobilisti per aver impedito l’altrui libertà morale o di autodeterminazione, costringendo le vittime a tollerare i loro parcheggi arditi. Un esempio è dato dalla sentenza 8425/2013 della Cassazione, in cui è precisato che il delitto di violenza privata è integrato anche dalla condotta di chi parcheggia la propria auto dinanzi a un fabbricato, bloccando il passaggio e impedendo l’accesso, in quanto “ai fini della configurabilità del reato in questione, il requisito della violenza si identifica in qualsiasi mezzo idoneo a privare coattivamente l’offeso della libertà di determinazione e di azione”.

Qualche esempio da tenere a mente? Sentenze che puniscono coloro che bloccano un’altra auto con la propria, impedendo in questo modo di entrare o uscire da casa propria o da un parcheggio, e che sono colpevoli di violenza privata; punizioni per chi parcheggia irregolarmente in aree condominiali, commettendo in questo modo un reato che integra quello di violenza privata.

Anche parcheggiare troppo vicino a un’altra auto va contro la legge.

Inutile citare, infine, le violazioni che vengono regolarmente commesse ai danni degli automobilisti disabili. Occupare il loro parcheggio costituisce reato di violenza privata, anche nel caso in cui la persona disabile abbia la possibilità di parcheggiare in un altro posto.

Probabilmente c’è quanto sopra alla base del provvedimento n. 612 del 30/04/2019 e dell’allegato, emanato dal Dirigente Mobilità – Traffico che ha ordinato di di procedere all’installazione di dissuasori di sosta, nella forma di paletto da collocarsi in modo ben visibile e tale da non costituire ingombro sulla carreggiata e pericolo, in particolare per i pedoni e i bambini, nel tratto di strada di via Delle Logge all’altezza del civico n. 25.

Osservando le auto parcheggiate questa mattina da entrambi i lati della strada di via delle Logge la sensazione che se ne trae è che per mettere realmente in sicurezza sia i pedoni (vedere le auto parcheggiate a ridosso dell’area pedonale) che le porte di accesso delle abitazioni occorrerebbe “piantumare” un considerevole numero di paletti, con un evidente impiego di risorse pubbliche a svantaggio di opere urgenti più importanti.

Non è messo evidentemente in discussione il diritto di parcheggiare la propria auto sulla strada pubblica a patto che l’atto in sé non leda e comprometta anche gli altrui diritti e non infranga il codice stradale.

    A proposito di codice stradale, sarebbe opportuno iniziare a ragionare concretamente circa la viabilità di via Spalato (foto di questa mattina). L’ultima notizia giunta narra dell’autista di un camion che alle due del mattino si è messo a suonare il clacson, svegliando ed allarmando i residenti della via, bambini compresi, perché alcune auto ne ostacolavano il passaggio.

Alberto Speciale

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