Pubblicato sulla G.U. serie generale n. 165 del 16 luglio 2019 l’elenco dei beni immobili di proprietà dello Stato non utilizzati per finalità istituzionali, individuati nell’Allegato A, proposti dall’Agenzia del demanio nel piano di cessioni di immobili pubblici di cui all’art. 1, c. 422 della Legge di Bilancio 2019. A Verona presenti tre immobili tra cui l’ex Campo di concentramento di Montorio.
E’ stato pubblicato lo scorso 16 luglio in Gazzetta ufficiale il Decreto ministeriale che contribuisce a definire il perimetro e le modalità di azione del piano straordinario di dismissione degli immobili pubblici previsto dalla Legge di Bilancio 2019. Il piano, già adottato con apposito DPCM, avrà effetti positivi sulla finanza pubblica – sono previsti introiti per 950 milioni di euro nel 2019 e per 150 milioni di euro nel 2020 e nel 2021 – per l’abbattimento diretto del debito dello Stato ma anche la possibilità, cambiando la proprietà e la destinazione d’uso di alcuni edifici, di incentivare il recupero di beni non utilizzati.
L’Agenzia del Demanio infatti, nell’ambito del decreto, ha individuato 420 immobili e terreni di proprietà dello Stato, non utilizzati per finalità istituzionali, per un valore pari a 420 milioni di euro, le cui procedure di dismissione partiranno a giorni. È infatti prevista entro il mese di luglio la pubblicazione dei primi bandi di vendita, tramite asta pubblica rivolta a investitori e cittadini, che interesseranno circa 90 immobili di quelli inseriti nella lista allegata al decreto. L’Agenzia del Demanio ha peraltro già avviato dall’inizio dell’anno le attività di cessione che coinvolgono altri 1.200 beni con valore unitario minore, per un totale di circa 38 milioni di euro, che vengono dismessi attraverso avvisi e bandi di gara regionali, nonché trattative dirette laddove previsto dalla normativa.
Tutti i dettagli sui beni in vendita, le informazioni sui bandi di gara e i contatti utili per l’assistenza saranno costantemente aggiornati sul sito istituzionale dell’Agenzia www.agenziademanio.it, nella sezione dedicata Piano Vendite Immobili dello Stato, accessibile direttamente dalla homepage.
Pertanto, in questa prima fase, sono stati individuati nell’Allegato A, gli immobili di proprietà dello Stato non utilizzati per finalità istituzionali, proposti dall’Agenzia del Demanio, e suscettibili di essere ricompresi nel piano di cessioni di immobili pubblici che per quanto riguarda il Comune di Verona comprende i seguenti immobili:
- n. 416 DAT “La Colombara” (scheda VRB0724), l’ex “Campo di concentramento di Montorio”;
- n. 417 “IV Torre Massimiliana” (scheda VRD0084);
- n. 418 “Ex Casa canonica di Avesa” (scheda VRD0108).
Oltre all’importante presenza storica della IV Torre Massimiliana – ricordiamo che le Torri Massimiliane, anche note come Torricelle, sono quattro torri austriache costruite nel 1837 a Verona sul crinale di Santa Giuliana e furono volute dal dal Feldmaresciallo Radetzky e progettate dal maggiore generale Franz von Scholl – spicca nell’elenco anche la DAT “La Colombara”, ovvero l’ex Campo di concentramento di Montorio.
L’acronimo DAT per i non addetti ai lavori significa Difesa Antiaerea Territoriale ed era collocata nell’area vicina a Corte Colombare, successivamente “trasformata” in Campo di concentramento degli Ebrei nel 1944. Del ritrovamento, sfuggito a tutte le ricerche storiche, la nostra Associazione ne ha dato notizia per prima grazie alle ricerche compiute dagli autori del libro “26 Aprile. Una lunga scia di sangue tra Montorio, Ferrazze e San Martino Buon Albergo” Roberto Rubele, Cristian Albrigi e Gabriele Alloro a cui ha compartecipato montorioveronese.it. Ricordiamo che furono una sessantina gli Ebrei, donne, uomini e bambini, fatti prigionieri a Roma agli inizi del febbraio 1944, rinchiusi nel casolare vicino a Montorio e destinati, l’8 febbraio, nel lager di Auschwitz.
Come Associazione montorioveronese.it abbiamo chiesto di ottenere dal Demanio la gestione dell’edifico attraverso il Patto di Sussidiarietà, impegnandoci a ristrutturarlo e a tenerlo in ordine per farne un luogo della memoria della Shoah visitabile, considerato che fu un campo di concentramento di Ebrei.
Dopo questa prima fase, in cui sono stati individuati e proposti dall’Agenzia del Demanio gli immobili di proprietà dello Stato non utilizzati per finalità istituzionali, ed indicati nell’Allegato A, con la prossima fase si provvederà, con successivi decreti del Direttore dell’Agenzia del Demanio, all’esatta individuazione degli immobili di cui all’Allegato A per le finalità di cui all’articolo 1, comma 1, del Decreto Legge 25 settembre 2001 n. 351, convertito dalla Legge 23 novembre 2001, n. 410, ad esclusione degli immobili per i quali tale individuazione sia stata già effettuata ai sensi della medesima legge. Così come previsto dall’art. 3 del Decreto del Ministero delle Finanze del 28 giugno 2019.
Pertanto ad oggi non esiste, ancora, uno specifico bando di gara per tutti i beni dell’Allegato A, ma potrebbe a breve essere bandito. Solo allora capiremo se anche la DAT “La Colombara” sarà posta in vendita e con essa il luogo della memoria della Shoah.
A meno che nel frattempo il Comune di Verona faccia precisa richiesta all’Agenzia del Demanio, ai sensi del federalismo culturale, di trasferimento in proprietà della DAT “La Colombara”, ovvero del Campo di concentramento di Montorio. Solo allora la memoria della Shoah sarà finalmente restituita a tutti.
Se così fosse, noi di montorioveronese.it rinnoviamo il nostro impegno a tenere in ordine l’area per farne un luogo della memoria della Shoah visitabile a tutti.
Alberto Speciale
(foto IV Torricella Massimiliana credit www.fortificazioni.net – scattata aprile 2012)