Tragedia di Marcinelle – 63° Anniversario – Omaggio a Giuseppe Corso


Disastro di Marcinelle. Zaia:”Teniamo viva la memoria di quei minatori”

Tra i morti anche Giuseppe Corso partito da Montorio

08 Agosto 2019

Marcinelle

“Quando parliamo di Marcinelle non possiamo dimenticare che i minatori in Belgio erano manodopera inviata in cambio di quintali di carbone per l’Italia: praticamente uomini barattati con materie prime, sulla base di precisi accordi. Quel giorno del 1956 il Veneto pagò quello scambio con cinque caduti. Li ricordiamo con affetto e riconoscenza perché sono il simbolo di un Veneto che, contrariamente a quello che qualcuno vuole far credere con scopi politici, ha conosciuto la povertà e il sacrificio e non è insensibile alle difficoltà altrui”.

In occasione del sessantatreesimo anniversario della tragedia mineraria di Bois du Cazier a Marcinelle, divenuto giornata dedicata al lavoro italiano nel mondo, il Presidente della Regione del Veneto Luca Zaia ricorda i corregionali che, insieme ad altri 136 italiani, persero la vita: Giuseppe Corso da Montorio Veronese, Dino Dalla Vecchia da Sedico, Giuseppe Polese da Cimadolmo, Mario Piccin da Codognè, Guerrino Casanova da Montebelluna.

“Erano lavoratori seri ed impegnati – aggiunge il Governatore – che affrontarono l’impossibile per garantire dignità alle loro famiglie. Come altre migliaia di Veneti, si fecero conoscere e rispettare perché nei paesi dove giunsero non andarono a bighellonare o riempire le carceri. Lavorarono duramente, portando benessere e sviluppo nel paese che li ospitava e in quello dove avevano lasciato affetti e radici”.

“Marcinelle è un simbolo che ci impone di tenere viva la memoria su questa tragedia – conclude il Presidente Zaia -. Un monito a non dimenticare tutta la storia della nostra emigrazione e, sulla strada di quello che è già un nostro preciso impegno, a garantire sempre maggior sicurezza nei luoghi di lavoro affinché nessuno debba più rischiare la vita nell’assicurare una vita dignitosa alla sua famiglia”.

Fonte informazione: Comunicato stampa N° 1306 del 07/08/2019 (AVN) – Venezia, 7 agosto 2019


Ricordiamo che Giuseppe Corso era il primo di cinque fratelli di una numerosa famiglia di Montorio che nell’immediato dopo guerra partì all’età di 26 anni con la valigia colma di speranze, come tanti altri italiani “merce di scambio tra Italia e Belgio”, per lavorare nelle miniere di carbone di Marcinelle. Un lavoro duro quello degli “abbateur” come venivano chiamati gli emigranti che scavavano il carbone nella miniera di Bois du Cruzier. Tra i pericoli il maggiore era il grisou: un gas molto insidioso, inodore e altamente infiammabile presente nelle miniere di zolfo e carbone, che fu la causa dell’immane tragedia.


L’accordo uomo – carbone

Il 23 giugno del ’46 De Gasperi firmò un accordo con il Ministro belga Van Hacker che prevedeva l’acquisto di carbone ad un prezzo normale di mercato, in cambio dell’impegno italiano di mandare 50 mila uomini per il duro e pericolosissimo lavoro in miniera. Tra il ’46 e il ’57 in Belgio arrivarono 140 mila italiani.

Secondo lo stesso accordo, gli uomini dovevano avere “un’età ancor giovane (35 anni al massimo) e un buono stato di salute”. Per loro, un contratto di 12 mesi, “una pala, una piccozza, un casco, una lampada”, e via verso l’oscurità. L’impegno del Governo italiano era quello di inviare almeno 1.000 minatori a settimana nei cinque bacini carboniferi belgi e, per ogni emigrato che andava in Belgio, l’Italia avrebbe ricevuto 200 chili di carbone al giorno.

La via dedicata a Giuseppe Corso a San Felice

nuova targa via Corso800

Marcinelle, «Italians, Belgians or Europeans?»
Il documentario sull’emigrazione italiana in Belgio di Irene Giuntella – Francesca Polistina – Valentina Pavarotti – CorriereTv

La Storia siamo noi – Il Filmato: L’accordo uomo – carbone

 

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Time limit is exhausted. Please reload CAPTCHA.

Questo sito utilizza Akismet per ridurre lo spam. Scopri come vengono elaborati i dati derivati dai commenti.