Strada Comun: un percorso da preservare


Spazio ai navigatori. La lettera di Bepo Merlin

Quando nel lontano 1995 ero coordinatore della Commissione Mobilità della Ottava Circoscrizione e inserii nel Piano Generale della Mobilità della stessa Circoscrizione il percorso della Strada Comun, pur conscio della bellezza del luogo, non riuscivo ad immaginare cosa sarebbe diventato una volta realizzato.

A dire il vero, il primo infarto, subito 15 giorni dopo l’approvazione (all’unanimità) del Piano, mi impedì di seguire anche l’iter politico e burocratico che portò, nel giro di sette anni e grazie all’impegno di molti politici e funzionari, alla sua realizzazione.

Oggi, la Strada Comun può legittimamente essere considerata una delle zone più interessanti del Comune di Verona e di quello di San Martino Buon Albergo.

Da questa strada pedonale e ciclabile passano quotidianamente e in ogni stagione centinaia di persone di ogni età. I fine settimana e nelle feste varie si contano migliaia di passaggi.

Inoltre, la strada è sempre più frequentata anche da gruppi di cicloturisti, soprattutto stranieri, attratti dalle risorgive di Montorio.

La cosa non può che far piacere, in quanto il movimento a piedi o in bicicletta è tutta salute, come asseriscono tutti i medici che arrivano ormai a prescrivere un’ora di movimento moderato al giorno come medicina preventiva e curativa di varie malattie del metabolismo e del sistema cardiovascolare.

Risulta, quindi, incomprensibile che una struttura di tale importanza versi in condizioni di cattiva manutenzione.

Mi si dirà che il Consorzio di Bonifica esegue periodicamente il taglio dell’erba e la pulizia degli alvei.

Questo, paradossalmente, è uno dei problemi.

Oltre a chiudere il passaggio ai camminatori e ai ciclisti per diversi giorni in vari periodi dell’anno, il consorzio utilizza, per detti lavori, mezzi molto pesanti e cingolati, contribuendo a rovinare il già precario sedime della stradina.

Siti di tanta bellezza meritano più attenzione, anche in vista di un interesse economico per Montorio e per San Martino Buon Albergo che possono essere interessati allo sviluppo del turismo sostenibile, come dimostra l’apertura di nuovi e frequentati B&B nella zona.

Merita attenzione la stradina, il cui sedime dovrebbe essere meno sconnesso dell’attuale, poco favorevole al passaggio di biciclette e passeggini a causa di sassi e pezzi di asfalto appuntiti che emergono dal piano stradale e costituiscono un ostacolo e un pericolo anche per le numerose comitive di anziani che utilizzano questo percorso quotidianamente.

In giro per l’Europa si trovano sedimi lisci quasi come un buon asfalto, pur essendo composti di materiale non conglomerato. Penso, ad esempio, a lunghi tratti della ciclovia della Drava, in Austria.

Credo che anche da noi sia possibile approntare un sedime simile, ricorrendo a impasti di terra rossa , sbrecciato fine di pietra e laterizio triturato, ma esistono anche leganti polimerici trasparenti che si possono impastare con la ghiaia. E, comunque, i tecnici del settore sono ben più informati di me.

Ovviamente, un tale sedime andrebbe rispettato e fatto rispettare, prima di tutto proprio dal Consorzio di Bonifica, imponendogli di usare mezzi più leggeri e adatti alla natura del luogo per effettuare le normali manutenzioni, come lo sfalcio dell’erba o la pulizia degli alvei.

A proposito di alvei, sarebbe opportuno, come suggeriva un amico tempo fa, che il tratto dei fossi laterali della Strada Comun diventasse parco naturale con divieto di pesca. Ne avrebbero vantaggio anche i pescatori che, più a valle, fruirebbero del naturale ripopolamento ittico che si creerebbe.

Oltre a ciò, soprattutto il tratto in comune di Verona, andrebbe rivitalizzato, con l’impianto di nuovi alberi e anche intervenendo sugli agricoltori confinanti con la fossa Murara e con la fossa Zenobia perché desistano dal tagliare gli alberi che ancora resistono sulle rive di detti fossi. Anzi, credo che sarebbe più che giusto intervenire su quanti hanno desertificato le rive obbligandoli a ripiantare alberi di alto fusto.

Mi si obietterà che tutto ciò ha un costo.

Verissimo. I gioielli costano e hanno un grande valore.

Bepo Merlin

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