Lucillo Bongiovanni


Lucillo Bongiovanni (1914-1997). Il cantore di Montorio

di Luigi Alloro

Articolo pubblicato nel 2008 e aggiornato in ottobre 2019

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Nacque a Montorio il 3 settembre 1914; frequentò le scuole elementari fino alla sesta classe e poi, dall’età di 13 anni, incominciò a lavorare presso la ditta Molini Zanetti, prima come garzone e poi come impiegato per 50 lunghi anni fino alla pensione.
Fin da giovane fu parte attiva nella vita sociale del paese; lo troviamo componente della locale compagnia teatrale “Filodrammatica” ed apprezzato calciatore titolare nella formazione dell’“Aurora”.
Nel 1940 sposò Rosalia (Maria) Pesenato che gli diede quattro figli: Giuseppe nel 1941, Luisa nel 1943, Giorgio nel 1946 e Laura nel 1949.
Nel 1951 fu eletto Consigliere del Comune di Verona nelle file della Democrazia Cristiana e venne riconfermato nel 1956. In questi dieci anni di attività politica ricoprì anche la carica di Delegato del Sindaco per la frazione di Montorio. Alla fine del suo mandato di consigliere non abbandonò la politica e si adoperò sempre per il bene di Montorio.
Fu sempre un fervente cristiano e, per un certo periodo, ricoprì anche la carica di presidente dell’Azione Cattolica.
Per molti anni fu iscritto al Cenacolo Veronese, circolo di poeti e rimatori presieduto dal prof. Gino Beltramini e frequentato dai migliori poeti dialettali veronesi come Gianni Faè, l’avv. Angelo Sartori e Tolo Da Re. Negli anni ’60 fu uno degli ideatori e degli animatori del “Premio Castel de Montorio”, concorso riservato ai giovani poeti.
Egli non fu solo un rimatore da paese buono per mille occasioni, ma la poesia di “Lubongi” (pseudonimo con il quale firmava le sue opere), spesso acuta, agile e fresca, scorre limpida come un ruscello di montagna. Il suo spirito d’osservazione e la sua aria di disincantata ironia ci invitano a riflettere ed a guardarci dentro. Egli fu il cantore delle piccole cose che fanno grande l’uomo ed anche un cultore di memorie e tradizioni montoriesi.
Non serve essere dei critici letterari per intuire il grande amore di Lucillo per Montorio e la sua gente che egli esternava attraverso le sue opere; queste furono raccolte in cinque volumetti che egli incominciò a pubblicare nel 1986:

• Sognando e cantando – Poesie in dialetto veronese (1986)
• Eviva tuti! – Su con la vita! (1988)
• Ricordi (1992)
• Realtà e fantasia (1994)
• Montorio va avanti … (1996)

Quest’ultimo titolo sembra quasi un congedo: Montorio può andare avanti …; e con quei puntini sembra voler dire “anche senza di me”. Quando presentò il libro, presso la baita degli alpini di Montorio, era già minato dal male che qualche mese dopo ce lo avrebbe portato via per sempre.
Era il 7 aprile 1997: Montorio perdeva il suo cantore.

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