Subito dopo la fine della seconda guerra mondiale, in via Laghetto Squarà nello stretto sentiero lungo la fossa Cozza, è successo un incidente grave, provocato dall’esplosione di una bomba a mano tedesca trovata nell’acqua da due ragazzini.
Uno dei due nell’incidente ha perso la mano con la quale teneva la bomba , mentre l’altro è stato gravemente ferito dalle schegge, ma è stato salvato dopo un lungo soggiorno all’ospedale. Ero presente qualche minuto dopo che erano stati tirati fuori dall’acqua e soccorsi. Se non sbaglio, il muretto porta ancora le cicatrici dell’esplosione.
Quella scena, non potrò mai dimenticarla.(*)
Sono Tino, nato nel 1936 in corte Zanetti detta “i usceti“, oggi tutta rinnovata ed ho frequentato l’asilo e le elementari di Montorio. Dal 1944 fino al termine della seconda guerra mondiale, ho avuto modo di conoscere gli orrori del conflitto, in particolare i bombardamenti notturni e qualche esecuzione. Mangiavo pane, fatto con farina di polenta, perché non si trovava farina di frumento. Andavo a scuola con le “sgalmare “, gli zoccoli e giocavo al “pindolo“, fatto con un vecchio manico di scopa. Trascorrevo intere giornate insieme gli amici che porto nel cuore e con i quali sono, da allora, rimasto sempre in contatto .
Nel gennaio del 1960, lasciavo la Mondadori per un contratto di lavoro in Svizzera. Nel 1962 ho sposato una signorina tedesca, con la quale condivido ancora la mia vita, dopo 57 anni.
Nel 1965 abbiamo deciso di trasferirci e cambiare continente. A giugno siamo decollati da Zurigo a bordo di un aereo modello DC-8 con destinazione Montreal, Quebec nel Canada. Avevamo, una bambina di 2 anni e mezzo. Dopo 40 anni esatti di assiduo lavoro, nel febbraio 1995, ho deciso di ritirarmi. Da 25 anni, per sopravvivere al lungo e rigido inverno canadese, per sei mesi all’anno, ci trasferiamo in Florida. Ho un fratello di 86 anni, che abita a Montorio ed una sorella più giovane di me, che abita a Verona.
I 60 anni di assenza dall’Italia non sono riusciti a farmi dimenticare il mio caro e piccolo (a quei tempi), paesello natale. La scoperta del sito montorioveronese.it, mi ha permesso di rinforzare questo legame, dandomi l’opportunità di conoscere, in tempo reale, gli avvenimenti e le attività che vi si svolgono. Praticamente siete riusciti ad eliminare i 6000 km che ci separano e di ciò, ve ne sono particolarmente grato.
Un’iniziativa che non solo apprezzo molto, ma che giudico ottima e gestita con molto professionismo.
Mi ha colpito l’interesse che portate per far rivivere avvenimenti e fatti accaduti a Montorio, parecchi anni fa. Noi vecchiotti, ci sentiamo onorati e felici di poter raccontare le storie vissute durante la nostra gioventù. Una gioventù, vissuta molto diversamente da quella dei giovani d’oggi!
Quante storielle interessanti ci sarebbero da raccontare, accadute soprattutto durante e dopo la guerra! Difficilmente potrebbe, un giovane d’oggi, immaginare come noi durante la guerra, fossimo quasi riusciti a “familiarizzare“ con i soldati, le armi, le sirene , i bombardamenti, i rifugi, il coprifuoco ed anche, disgraziatamente, con la morte!
Subito dopo la guerra, durante l’occupazione degli alleati, andavamo a rubare le loro munizioni, per poi scaricarle ed estrarne la polvere od il tritolo per venderli o scambiarli, mettendo inconsciamente in pericolo le nostre vite!
Interessante potrebbe essere raccontare come sono avvenuti i primi contatti con i soldati americani, l’assaggio del primo “hamburger “, le patatine fritte, la prima chewing-gum, il primo tubo di dentifricio, le stecche di cioccolato, i cartoni di sigarette ed il primo ……..whisky!
Si potrebbe scrivere un libro!
Mi rendo conto che mi dilungo un po’ troppo e non vorrei annoiarvi con le mie storielle da vecchiotto!
Vi seguo, quasi religiosamente tutti i giorni e mi piace sottolineare, con un “Like”,o con un commento, le belle foto o le vostre iniziative, sempre intelligenti ed interessanti.
Dimenticavo. Il mio vero nome è Tiziano. Appena arrivato in Canadà, il mio nome è stato immediatamente semplificato con Tino e così è rimasto !
Un saluto a tutti voi!
Auguro lunga vita a : montorioveronese.it !
Tino Marcolini
(*) l’episodio per chi vuole approfondire è contenuto nel libro “26 aprile 1945. Una lunga striscia di sangue tra Montorio, Ferrazze e San Martino Buon Albergo”
Nella foto seguente il luogo dello scoppio della bomba.
Oltre ad avere una bella memoria, Tino scrive in italiano fluente e con stile accattivante. Sarebbe bello che continuasse a scrivere. Magari non se ne farà un libro, ma sarà piacere leggere i suoi racconti.