Il Presepe del Mov
C’era una volta un gruppo di bambini e bambine che si ritrovavano tutti i martedì in Parrocchia per crescere nell’amicizia fra loro e con Gesù! Quell’amicizia che ti scalda il cuore e che è una medicina miracolosa contro l’indifferenza, la solitudine e il vuoto dell’anima.
Era il mese di novembre dell’anno 2019 e per regalare un po’ della loro gioia a tutti gli abitanti di Montorio, credenti o non credenti, in prossimità del Natale, avevano deciso di costruire un bellissimo presepio.
Si erano dati da fare con traforo, pennelli e colori e con l’aiuto dei ragazzi del Mov medie del giovedì, dei loro animatori e del Don, avevano posizionato sulla sponda di via Sodelle, Giuseppe, Maria e Gesù Bambino, circondati da pastori, re magi e pecorelle. Però mancava qualcosa …
I bambini e i ragazzi del Mov non potendo sopportare che per una seconda volta Giuseppe, Maria e il bambinello rimanessero al freddo, avevano chiamato i loro papà perché progettassero per la Sacra Famiglia una bella capanna, robusta come quelle che sanno costruire i papà forti e coraggiosi.
Quanto entusiasmo, quanta emozione, quanta gioia! Ora mancavano solo le luci del Don perché tutti, passando, potessero ammirare che cosa erano riuscite a realizzare le mani di tanti ragazzi.
La felicità e l’allegria erano sempre più contagiose: i bambini erano felici, i ragazzi orgogliosi del loro lavoro, le mamme del Mov sempre più soddisfatte nel veder crescere i bambini e i ragazzi di Montorio in un contesto di allegria e serenità.
Ma si sa, l’esistenza con qualcosa bisogna pur riempirla e se non la si riempie con la Gioia, l’amicizia la solidarietà …
E fu così che gli “uomini grigi”, sempre più impauriti e disorientati, aprirono la porta del cuore alla rabbia, rossa, puzzosa e sempre più grossa … così grossa da spingerli furtivamente nella notte tra il 17 e il 18 dicembre in via Sodelle. Partirono in branco, pensando di non essere visti e, dai una mazzata all’asinello, un calcio alle pecorelle, una spallata ai pastori … via tutto!
Speravano in questo modo di liberarsi da quella palla sempre più ingombrante che gli scoppiava nel cuore, speravano di poterla vomitare fuori e invece … sempre più grossa, sempre più dolorosa!
Poi via di corsa a rintanarsi nei loro nascondigli perché la luce del giorno atterriva gli “uomini grigi”.
Che delusione scoprire l’indomani la devastazione! I volti dei bambini e dei ragazzi del Mov restarono attoniti per un istante. Poi gli occhi degli uni cominciarono ad intercettare gli occhi degli altri, sempre vispi e luminosi!
Gli “uomini grigi” avevano distrutto tutti i personaggi del presepe ma non erano riusciti ad annientare la gioia!
Sapete perché?
Perché non avevano capito che per trattenerla, la Gioia vera, era indispensabile donarla!
Cari “uomini grigi” non lasciatevi rubare la “Speranza”!
Vi aspettiamo al Mov, ma a volto scoperto!
Le mamme del Movimento Ragazzi