Per farsi capire,
Cinzia Perrino dell’Istituto sull’inquinamento atmosferico (IIA) del Cnr,
dice che è come se fossimo in tanti fumatori in una stanza chiusa
e chiedessimo ad un paio di smettere di fumare.
Questo forse farebbe si che ci fosse un po’ meno fumo,
ma fintanto che non si aprisse la finestra
le cose cambierebbero pochissimo.
Un esempio semplice per suggerire che, seppur utili,
le giornate di grande stop al traffico
purtroppo “incidono poco” sulla qualità della nostra aria.
Alla domande “Se non sulle auto, su cosa dovremmo concentrarci allora?“
risponde :
“Un aspetto poco discusso, soprattutto d’inverno,
è per esempio quello che negli ultimi anni c’è stato un aumento importante dell’uso di legna e pellet per il riscaldamento,
di termostufe, termocamini e caminetti,
tutte strutture che emettono molte polveri, anche se sono impianti piccoli e domestici.
Ce ne sono tantissimi e danno un contributo negativo alla qualità dell’aria importante.
Andrebbero controllate, gestite: esistono ordinanze sulla regolazione dei gradi, ma per ora funzionano poco”.
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