Può un luogo parlare?
Sì i luoghi non solo possono parlare, ma raccontano storie, emozioni, vite vissute, insomma sono Memoria. Lo ribadisce Stefano Biguzzi, presidente dell’Istituto Veronese per la Resistenza, intervenuto presso la Scuola Simeoni di Montorio, in occasione dell’inaugurazione della targa commemorativa, installata sulla pista ciclabile che porta verso il paese, per ricordare il campo di concentramento di Montorio. Con un efficacissimo intervento ha inquadrato con chiarezza e precisione la situazione che ha portato il mondo intero alla Seconda Guerra Mondiale, ribadendo l’importanza di avere sotto gli occhi i luoghi dove sono avvenuti i fatti. Se i luoghi della storia poi sono le strade e le case che quotidianamente vediamo e viviamo, allora le cose cambiano e assumono ancora maggior significato. L’identificazione storica del vecchio casolare in località Colombara come campo di concentramento ha smosso le coscienze di tutti; sapere che proprio lì sono passati uomini, donne e bambini destinati ai campi di sterminio nazisti rende ognuno di noi più consapevole del fatto che la storia è di tutti e conoscerla è fondamentale per poter vivere il nostro presente e futuro senza pregiudizi. Lo sanno bene anche i ragazzi delle scuole medie Simeoni e Caperle che hanno partecipato attivamente al momento di riflessione ospitato dalla scuola media di Montorio, dove oltre a Stefano Biguzzi, è intervenuto anche Roberto Israel, rappresentante dell’Associazione figli della Shoah. Gli studenti hanno dato voce ai loro pensieri e il calore sincero delle loro parole ha toccato il cuore di tutti. Si sono messi nei panni dei loro coetanei privati della giovinezza e libertà e hanno provato ad immaginare le loro sofferenze. La riflessione ricorrente che accomuna tutti è l’esigenza di ricordare perché quel che è accaduto non può essere cancellato, ma si può impedire che accada di nuovo.
Ecco, adesso che tutto ha un nome, quel vecchio casolare abbandonato, le persone che lì sono state rinchiuse come Graziella, Ester, Gina, Leda e tutte le altre i cui nomi sono riportati su un pannello che assieme ad altri 8 sarà posizionato in Piazza Bra in occasione della Giornata della Memoria 2020, non ci sembra tutto più vicino, non ci sentiamo più partecipi di quel passato? La mattinata è stata ricca di interventi: quello della presidente dell’VIII circoscrizione Alma Ballarin, che ha sostenuto l’importanza dell’iniziativa, così come il ringraziamento da parte del consigliere comunale Roberto Simeoni. C’è stata una grande partecipazione da parte di tutta la comunità di Montorio, primo fra tutti Adriano Bianconi classe 1932, preziosissimo testimone oculare dei fatti dell’epoca. Il lavoro dello storico Olinto Domenichini, la voce della memoria dei nostri compaesani e l’inesauribile impegno di persone che amano il loro territorio come Roberto Rubele, Cristian Albrigi, Gabriele Allloro, non solo hanno tolto dall’oblio questo edificio restituendo la sua storia alla comunità, ma hanno anche evitato che lo stesso venisse venduto all’asta, grazie ad un’interrogazione parlamentare del Senatore d’Arienzo, oggi presente all’inaugurazione. Avere davanti agli occhi tutti i giorni il passato aiuta a ricordare, non lasciamo però che le lacrime della commozione offuschino la nostra lucidità, perché la Memoria deve servire per rimanere vigili, perché oggi purtroppo “Quel filo spinato non è ancora del tutto tagliato”.
Marta Morbioli
Il filmato con le immagini della manifestazione