Roberto Zamboni – I deportati: Perio, Marino, Silvio, Carlo, Luigi, Luciano e Rino
C’è la guerra, i bombardamenti, il coprifuoco, la fame. Ma tutto ciò non impedisce ai giovani di essere felici. Perio 30 anni, Marino e Silvio 22 anni e Carlo 24 anni dopo aver bevuto un po’ di vino, a sera tardi tornano a casa cantando. Esternano la loro avversione al regime ed esorcizzano le paure con un inno antifascista. Sono uditi, individuati e il giorno successivo arrestati.
I giovani montoriesi vengono trasferiti da Verona al campo di concentramento di Bolzano. Da Bolzano il 5 agosto 1944 su un convoglio ferroviario composto da carri per il trasporto bestiame giungono, dopo un viaggio che dura due giorni, nel lager di Mauthausen.
Il 5 maggio 1945 quando giungono finalmente al campo i primi soldati americani i giovani montoriesi sono ancora vivi ma molto provati nel corpo e nello spirito.
Marino è molto debole, E’ il primo a tornare con il treno. Il papà va a recuperarlo in stazione con cavallo e carretto perchè non riesce a reggersi in piedi. Porta chiare sul corpo le prove delle sevizie che ha dovuto subire nei giorni di prigionia.
Fernanda ricorda di essere andata a trovarlo a casa: “C’era la mamma che lo assisteva. Aveva messo il letto in cucina. Marino ad un certo punto ha tolto il lenzuolo e ha tentato di alzarsi in piedi. A stento c’è riuscito ma dopo un po’ è tornato a sdraiarsi. Sono rimasta impressionata. Era pelle e ossi con la schiena tutta piagata“
Marino non si riprende e si spegne il 27 ottobre 1945 tra le braccia della sua mamma che sente addosso tutti i dolori e i malanni del figlio e muore addolorata solo un mese più tardi. Il padre dopo la scomparsa del figlio e della moglie perde il lume della ragione.
Anche Perio ritorna molto provato dall’esperienza del lager, più che nel fisico nello spirito. Muore nell’inverno del 1954 a seguito di una caduta nel fosso Murara, presso il sentiero Sodelle che si snoda tra due corsi d’acqua. (Ecco il link all’intervista ad Alberga sorella di Perio)
Carlo riprende gli studi universitari, si laurea e si trasferisce in provincia di Brescia.
Anche Silvio pur avendo un fisico molto possente, torna molto provato e magrissimo. Ha la fortuna di essere impiegato durante la prigionia a Mauthausen come artigiano addetto alla riparazione delle scarpe evitando altri lavori molto più faticosi e usuranti. Silvio riesce a riprogettare la sua vita costruendosi una famiglia e intraprendendo una nuova professione di raccolta e distribuzione latte.
Luciano invece viene arrestato per motivi diversi. Viene catturato a Caprino dopo essere fuggito, per tornare a casa, da un campo di lavoro sul monte Baldo e successivamente deportato nel Campo di concentramento di Flossenbürg.
Luigi detto “Gigione”, nato il 20 gennaio 1902 a Montorio, riconosciuto “Partigiano Combattente”, viene arrestato presso la sua abitazione in località Formighè tra San Martino B.A. e Lavagno l’8 agosto 1944. Luigi è collaborare di Carlo Petrucci comandante della missione militare Rye. Viene deportato a Mauthausen e viene segnalato deceduto il 9 aprile 1945.
Rino residente a Mizzole viene deportato a Flossenburg per motivi precauzionali.
Tutta la documentazione sui deportati mizzolesi e montoriesi raccolta da Roberto Zamboni è riportata in un apposito articolo sul volume “I Quaderni della Dorsale“
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– Cartoleria Lo Scrittoio in piazzale Buccari a Montorio.
Sommario del primo volume
Presentazione di Gian Paolo Romagnani
A tutta Scuola
Manuela Briani – Il calendario dei ponti di Verona 2020
Dal Castello, al Piloton e poi su fino a San Fidenzio
Giorgio Chelidonio – Micro-mosaici preistorici tra Valpantena e Valsquaranto
Gian Maria Varanini – Montorio e il suo castello: secoli X-XV
Stefano Magrella – Alla cerca del sole: Verona, l’Ipogeo, il Pilotòn, il piano di fondazione
di Verona, tra errori e giuste intuizioni, secondo Umberto Grancelli
Ivan Minucelli – San Fidenzio in Valpantena
La Valpantena da Grezzana a Verona
Gabriele Pollini – Novaglie: la terra dei brocoli
Roberto Rubele – La tramvia della Valpantena
Marco Guglielmi – I Balladoro e la villa del Gazol di Novaglie
La Valsquaranto da Moruri al fondo valle
Marta Morbioli – Archivio Storico Asilo Regina Margherita: la maestra Rachele Boni
Luigi Alloro – Montorio alla fne del secolo XVIII
Roberto Zamboni – I Montoriesi e i Mizzolesi deportati nei campi di concentramento nazisti
Cristian Albrigi – 1944-1945: dodici mesi con la contraerea del Gruppo Amerio
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Elisabetta Albrigi – Il postino a cavallo: Giuseppe dai Prè moderno corriere di altri tempi
Elementi in comune tra le due vallate
Gabriele Alloro – Antonio da Legnago (c. 1350-1385)
Thea Griminelli – El progno