MIZZOLE: tra storia e leggenda. Santa Eurosia 2


MIZZOLE: tra storia e leggenda

Articolo di Alessandra Motta tratto da “L’OLMO” n. 2 di Marzo 1991

Articolo pubblicato il 12 ottobre 2007 e aggiornato il 14 marzo 2020

La chiesa di Mizzole

Subito dopo Montorio, imboccando la strada che attraversa la Val Squaranto, troviamo Mizzole, piccola frazione del Comune di Verona. La storia del paese si perde nella notte dei tempi; si sa per certo, però, che era già Comune nel 1184, come mostrano alcuni documenti relativi al Monastero dei Santi Giuseppe e Fidenzio, al cui posto è ora sorto un centro di spiritualità. La Chiesa parrocchiale, dedicata ai santi Pietro e Paolo, venne rifatta nel 1757 ma restano ancora tracce di un’abside romanica rinvenuta di recente durante gli ultimi lavori di restauro.

Notevole è anche il patrimonio di ville esistente. All’inizio del paese troviamo Villa Beretta, che risale alla seconda metà del XVI secolo. All’imbocco della strada per Trezzolano, dopo aver attraversato il paese di Mizzole, ci imbattiamo in Villa Arrighi, un complesso del primo Ottocento, e in Villa Perini, che è appoggiata ad una torre colombara dalle linee quattrocentesche. Sulla strada per Pigozzo ci sono: Villa Da Lisca, del ‘700 e, più oltre, Villa Piatti, che presenta la tipica architettura cinquecentesca.

Santa Eurosia

Oltre a ciò, degna di nota è la Cappella che incontriamo sulla sinistra, appena varcato il torrente sul ponte di Santa Eurosia, perchè presenta un passato storico ricco di avvenimenti e pregno di devozione e pietà popolare. A Mizzole esisteva una statua di Santa Eurosia portata in paese dalle truppe Spagnole alla fine del 1500. Nel lontano 1630, quando imperversava il flagello della peste, gli abitanti di Mizzole, già devoti a Santa Eurosia, le chiesero protezione e decisero di costruire all’inizio del paese un Capitello con incastonata questa statua, sicuri che la sua presenza avrebbe protetto loro e tutti gli abitanti delle colline da questa “maledetta” pestilenza. A lato piantarono un frassino. Si sa per certo che questo miracolo avvenne. Da quel lontano prodigioso evento la devozione alla Santa crebbe sempre più negli abitanti di Mizzole. Passarono gli anni. Il vecchio frassino, in un periodo non ben definito, perse le foglie e si seccò. Alcuni contadini decisero di tagliarlo. Come la tradizione ci ha sempre riportato, quando il mattino successivo si presentarono per tagliarlo, videro, con grande meraviglia, il frassino verde e fiorito. Nel corso della Seconda Guerra Mondiale Mizzole ospitò molti sfollati, i quali cercarono rifugio dai bombardamenti che stavano distruggendo Verona. Fu allora che si unirono gli abitanti del Paese e fecero un voto: “Se Santa Eurosia li avesse protetti dagli orrori della guerra, avrebbero abbellito il capitello, inserendolo in una cappella”. La fede delle nostre genti fu premiata: il miracolo si verificò per la seconda volta. I cittadini di Mizzole e tutti gli sfollati mantennero fede alla promessa fatta e nell’estate del 1947 con grande festa e commozione si inaugurò l’attuale Cappella che racchiude il Capitello, il Frassino e le testimonianze delle grazie ricevute da tutti coloro che si rivolgono alla venerata Santa Eurosia.

Alessandra Motta

santa_eurosia_mizzole


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2 commenti su “MIZZOLE: tra storia e leggenda. Santa Eurosia

  • raffaele menini

    ciao…

    Io abito a Bologna e ho 50 anni, sono nato a Verona, e tutti i miei parenti sono veronesi, mio padre viveva a Castagnè, mentre mia mamma ha vissuto l'infanzia nella borgata chiamata "la Fratta", che da quello che ho capito doveva essere tra Mizzole e Trezzolan, sarei davvero felice se riuscissi ad avere qualche informazione in più sulla "Fratta"…o anche qualche altra bella storia come questa….

    Raffaele