Il telefono a Montorio


Montorio / telefono: un rapporto difficile

Una retrospettiva nell’attesa del tanto sospirato collegamento ADSL

di Gabriele Alloro

Articolo pubblicato il 5 febbraio 2006

Scorrendo la pagina di questo sito dedicata al problema ADSL si capisce quanto
questo servizio sia ormai richiesto, oltre che dalle imprese, anche dai privati cittadini.
“Possibile che l’ADSL non arrivi a Montorio?”, “Come mai una così popolosa frazione è priva della famosa “linea veloce” per navigare in internet?” sono le domande più comuni che si pongono i nostri navigatori.
Telefono Povere imprese e ditte commerciali che vengono in questo modo penalizzate, dico io, ma anche “poveri utenti” che devono impiegare un’ora di tempo (e di telefonata) per scaricare 10/15 Mb!!! E pensare che per muovere le acque la Redazione di questo sito le ha provate tutte: dalle “minacce” di disdetta dei contratti agli addetti commerciali delle varie società di telefonia, alle raccomandate spedite qua e là con lunghe liste di nominativi interessati al servizio, per finire agli articoli di giornale per mezzo dei quali abbiamo fatto sentire la nostra voce. In queste fredde giornate ho trovato un momento di calma e mi sono messo a scorrere gli annali dei quotidiani locali circa gli articoli riguardanti il telefono; ho potuto così constatare come il rapporto fra Montorio e le società telefoniche (la Telve, prima, Sip e Telecom successivamente) sia divenuto, dagli anni del dopoguerra in poi, un’autentica battaglia senza fine.
A Montorio l'”Ufficio del telefono” venne installato nell’aprile del 1896 e l’Arena commentò così la notizia:


“… la solerte società telefonica ha stabilito un servizio di comunicazione con Montorio. Ciò tornerà utilissimo ai molti commercianti della città e a molte famiglie signorili che tengono in quel paese le loro ville e la loro possidenza; potranno così più facilmente abbonarsi al telefono in città dando tutto quel maggior impulso allo sviluppo di così importante mezzo velocissimo di comunicazione quale ormai dappertutto si constata”.


Telegrafo Il progenitore dell’ADSL arrivò sei anni dopo; il 3 febbraio 1902 l’Adige riporta:

“Montorio – Con l’intervento dell’ispettore dei telegrafi, oggi ebbe luogo l’inaugurazione del nuovo ufficio telegrafico, che finalmente viene aperto a servizio del pubblico. E’ sito nell’ufficio postale ove è anche l’ufficio del telefono”.


Per quell’epoca ciò rappresentava il massimo in fatto di comunicazione, ma per parlare con Verona (distante 6/7 km) ci volevano alcuni minuti solo per avere la linea!
Più passava il tempo e più il telefono diveniva una necessità per alcuni, primi fra tutti i commercianti e le piccole industrie.
Crebbe così la richiesta di avere più apparecchi telefonici, magari dislocati in vari punti del paese e (perché no?) anche in casa.
La fine della seconda guerra mondiale, la conseguente ricostruzione e sviluppo del territorio ed il progresso tecnologico fanno crescere le richieste di apparecchi privati. E’ in questo periodo che per Montorio incomincia un vero e proprio “calvario del telefono”.
Sul Corriere del Mattino del 25 settembre 1952 appare un articolo dove:

“…il delegato del sindaco [Lucillo Bongiovanni, n.d.r.] ha esposto poi con inconfutabili dati tecnici le condizioni del telefono a Montorio. A tutti infatti è noto il disservizio che provoca innumerevoli perdite di tempo anche per le più semplici comunicazioni col capoluogo”.


Sempre sulla stessa testata, tre mesi più tardi:

“Un bisogno sentito particolarmente dalla gente di affari è quello del telefono. Qui funziona ancora l’automatico, con quella perdita di tempo e di pazienza che tutti sanno. La società telefonica si è dichiarata disposta a impiantare un centralino automatico (capacità cento numeri, costo quindici milioni) purché si raccolga l’adesione preventiva di almeno 25 utenti i quali dovrebbero sborsare per l’allacciamento una sessantina di biglietti da mille. Sennonché solo quattordici nominativi sono stati raccolti e tra i rinunciatari c’è qualcuno che a suo tempo scrisse lettere ai giornali chiedendo che venisse risolto l’urgente problema!”.

CORRIERE DEL MATTINO – 09.01.1953 (estratto):
Il servizio telefonico di Montorio dispone di sette linee soltanto
Pubblicità Telve L’interessamento del rappresentante del sindaco Bongiovanni non è riuscito ad ottenere l’adesione di certi “protestanti” – La Telve ha un progetto per 100 linee ma la posa costa 15 milioni
In questi ultimi mesi nella nostra frazione si è fatto un gran parlare dei telefoni pubblici. Non sono mancate proteste inviate ai giornali o addirittura alla Telve. Indubbiamente il servizio non si svolge bene; soprattutto bisogna attendere a lungo le comunicazioni con lo stesso centro urbano […]. Attualmente ci sono a Montorio 28 abbonati che usufruiscono di quattro linee telefoniche. Una quinta è riservata al posto pubblico. E’ ancora in funzione un piccolo centralino semiautomatico ed ogni utente è costretto a dipendere per qualunque chiamata dalla centrale telefonica di Verona. A tutti capita spesso di perdere parecchio tempo per la più semplice chiamata. Non sono mancate proteste specialmente dalle ditte più grosse della nostra frazione che hanno spesso bisogno di chiamate interurbane e qualche volta con l’estero. Ci sono inoltre parecchi montoriesi che attendono da circa un anno di divenire utenti, ma la loro richiesta è vana perché non è possibile sovraccaricare ancora le linee già insufficienti allo stato attuale […]. Ponte Florio è ora completamente sprovvista di telefono pubblico e dista quasi due chilometri da Montorio […]. Montorio non può rimanere, anche in vista del suo futuro sviluppo, in quello stato di inferiorità nel quale oggi si trova per questa deficienza. E tanto per rettificare quanto è stato scritto tempo addietro dal quotidiano liberale, la nostra frazione è in continuo aumento dal lato demografico. Cifre alla mano infatti, dal 1936 al 1951 la nostra popolazione è aumentata del 20 per cento”.

Il problema viene temporaneamente risolto nel periodo 1953/54 con l’installazione di una centrale in un locale della Scuola “Betteloni”. Questa aveva carattere di provvisorietà, ma durò ben vent’anni fino a quando un incendio non la distrusse completamente.
Ma cosa succedeva ad Olivé?

Pubblicità Gruppo Stet CORRIERE DEL MATTINO – 15.06.1958 (estratto)
Perché gli abitanti di Olivé non possono avere il telefono?
Alcuni privati desidererebbero installare questo mezzo di comunicazione, ma la società concessionaria non acconsente
Nessuno può mettere in dubbio che oggi il telefono sia una delle cose più necessarie […], eppure a Montorio per gli abitanti del grosso rione di Olivé è così. Coloro che abitano oltre la strada del Cimitero non possono avere il telefono perché il telefono si ferma all’altezza di Via Bandello [attuale Via dei Cipressi n.d.r.]; sembrerebbe un controsenso ma è così anche se a Olivé almeno una decina di persone ha chiesto di poter installare un apparecchio telefonico. Ci permettiamo segnalare questo grave inconveniente nella speranza che la Società concessionaria vorrà riesaminare la possibilità di prolungare il cavo. Non ci rendiamo conto come i tecnici abbiano potuto, all’atto della posa in opera del cavo, pensare di escludere una zona così vasta e popolata della frazione specialmente quando hanno visto la possibilità di raddoppiare la capacità del centralino telefonico che in un primo tempo era previsto per soli cinquanta numeri mentre al termine dei lavori si è stati costretti a portarlo a cento numeri. Gli abitanti della zona, ed in modo particolare coloro che da tempo hanno presentato alla Società regolare domanda per ottenere l’allacciamento al telefono, si augurano che il problema venga riesaminato e risolto quanto prima.

…il servizio arriverà solo un anno e mezzo dopo.
Ma neanche una decina d’anni dopo l’installazione della centrale nella scuola il problema si ripresenta…

Cabina telefonica un tempo posizionata in Piazza Buccari e Piazza Penne Nere CORRIERE DEL MATTINO – 18.08.1963 (estratto)
Non è possibile istituire nuovi numeri telefonici
Il centralino installato in piazza Buccari non lo consente – E’ necessario risolvere con urgenza il problema
Ai numerosi cittadini di Montorio che in questi ultimi mesi hanno presentato domanda alla TELVE per avere il telefono è stato risposto che per il momento non è possibile in quanto il centralino installato in un locale delle scuole elementari non sopporta altre utenze. La cosa ha creato un certo malumore nella nostra frazione perché oggi il telefono è diventato un normale mezzo di comunicazione quasi indispensabile. Il problema si era presentato negli stessi termini anche alcuni anni or sono, e allora era stato temporaneamente risolto con il potenziamento del centralino la cui capacità era stata portata a 150 numeri. Ora si ripresenta nuovamente il problema e non sappiamo come la direzione della TELVE intenda risolverlo: certo sarebbe auspicabile che non ci si limitasse ad aumentare la capacità di cinquanta o cento numeri, ma a risolvere definitivamente il problema anche in vista dello sviluppo che la frazione è destinata ad avere con l’impianto della nuova zona industriale e del nuovo quartiere residenziale che sorgerà in piazza Buccari.

…e la gente non ne può più…

L’AVVENIRE D’ITALIA – 05.01.1964 (estratto)
Inevase le numerose domande per l’installazione del telefono
Da oltre un anno gli abitanti della frazione non riescono ad ottenere dalla TELVE un apparecchio
Notevole malcontento regna tra gli abitanti della nostra frazione per il mancato accoglimento da parte della TELVE delle numerose domande presentate per l’installazione di nuovi apparecchi telefonici. Da oltre un anno infatti le domande presentate vengono accantonate e a tutti viene risposto che per il momento non è possibile evaderle. Lo sviluppo della frazione e il diffondersi di questo mezzo di comunicazione, diventato ormai quasi un servizio indispensabile per molte famiglie, hanno acuito la serietà del problema. Due anni fa la TELVE, ampliando il centralino esistente nel locale delle scuole elementari, aveva previsto uno sviluppo portando la capienza a 300 numeri, ma a questo non ha fatto seguito l’installazione di un nuovo cavo con la città per cui il problema è rimasto insoluto […].

…intanto la costruenda zona artigianale è “fuori rete”!!! 

L’AVVENIRE D’ITALIA – 09.11.1967 (estratto)

A Montorio
La zona artigianale non può avere il telefono
Grave disagio per gli imprenditori che intendono costruire nella località i loro impianti
La zona artigianale di Montorio sta avviandosi abbastanza bene. In questi giorni altri opifici dovrebbero aprire i battenti […]. Mentre per l’illuminazione è stato assicurato che quanto prima l’azienda provvederà, per il telefono le difficoltà appaiono maggiori. Agli interessati è stato risposto che dovranno attendere fino all’anno prossimo e anche allora potranno chiamarsi fortunati se potranno avere il “numero”. E’ questa una cosa assai grave e al tempo stesso incomprensibile perché l’impianto del telefono viene regolarmente pagato dagli interessati e quindi non dovrebbero esserci difficoltà di ordine economico. E’ facilmente immaginabile il disagio degli artigiani che venendo a stabilirsi in questa zona nuova non hanno la possibilità di comunicare con la città; se hanno necessità di telefonare devono portarsi al posto pubblico percorrendo oltre un chilometro. Eppure i dirigenti della SIP sapevano già da tempo che a Montorio doveva sorgere una zona artigianale.

…e “grazie” ad un incendio doloso viene sostituito il centralino…

L’ARENA – 10.12.1974 (estratto)
Il Comune e la SIP sono al lavoro per riparare i danni a tempo di primato
Si ricercano a Montorio gli incendiari della scuola e della centrale telefonica
I danni complessivi, provocati dal teppismo degli ignobili piromani, ammontano a 300 milioni – L’incendio è stato appiccato in due punti diversi – Gli alunni delle “Betteloni” costretti ai doppi turni – Ristabilito un servizio telefonico di emergenza per i 500 utenti con gli apparecchi bloccati
Scuola elementare Cesare Betteloni Mentre la Squadra Mobile e i carabinieri della stazione di Montorio proseguono le indagini per identificarne gli autori, gli specialisti della SIP e i tecnici del municipio, fatto un primo bilancio dei danni che si aggirerebbero attorno ai 300 milioni, sono al lavoro per rimettere in funzione la rete telefonica e restaurare l’interno del fabbricato della scuola “Betteloni”, gravemente danneggiati dal fuoco appiccato da ignoti teppisti nella notte tra sabato e domenica. L’atto di gratuito e criminale teppismo (che come diremo ha dei precedenti) è stato compiuto dagli ignoti delinquenti approfittando del fatto che l’edificio che ospita le scuole elementari “Cesare Betteloni” e il XVI circolo scolastico, in piazza Buccari a Montorio, durante la notte è incustodito […].

L’ARENA – 13.12.1974 (estratto)
Dopo l’incendio della centrale a opera di teppisti
I 500 telefoni di Montorio hanno ripreso a funzionare
La situazione del servizio telefonico di Montorio, che un atto teppistico compiuto nella notte tra sabato e domenica aveva messo completamente fuori d’uso, è ritornata – si può dire – normale, grazie alla lodevole tempestività con la quale ha operato l’agenzia di Verona della II zona della Sip. Come abbiamo ampiamente riferito, il centralino di smistamento per la zona di Montorio (Trezzolano, Moruri, Pigozzo, Cancello e Mizzole), che si trovava ubicato all’interno dello stabile della scuola elementare “Betteloni” in piazza Buccari a Montorio, incendiato da ignoti ladri-piromani, aveva cessato di funzionare a causa delle fiamme e del crollo di una parte del soffitto. Gli abbonati rimasti isolati erano stati circa 500 […].

…e finalmente viene costruita una centrale telefonica! 

 

L’ARENA – 16.04.1975 (estratto)
Dopo la teppistica distruzione
Telefoni: a Montorio una nuova “centrale”
Centrale Telecom in via dei Carpini
Dopo l’episodio di teppismo accaduto alle scuole elementari di Montorio […] la SIP ha provveduto a far entrare in funzione una nuova centrale
da tempo in programma per far fronte a tutte le richieste della zona che comprende anche Borgo Venezia. Con la nuova costruzione la
centrale (denominata in linguaggio tecnico ARF 102) sarà in grado di “servire” 700 utenti, contro i 500 di quella andata distrutta, con un cambiamento però di numerazione. Mentre infatti prima dell’incendio della scuola i numeri partivano dal 72.000 e raggiungevano il 72.499, adesso partono dal 557.000 e vanno sino al 557.699. Per quello che riguarda gli

abbonati, l’elenco aggiuntivo con le modifiche di numerazione sarà inoltrato quanto prima a tutti gli interessati.

 
Trent’anni dopo siamo di nuovo alle solite… questa volta con l’ADSL…

L’ARENA – 12.11.2005 (estratto)
Petizione dei residenti nei confronti della Telecom. Chiesta anche una centrale più moderna
Montorio chiede a gran voce l’Adsl
Quando arriva l’Adsl a Montorio ed in Valsquaranto, facilitando finalmente i collegamenti rapidi in Internet? È la domanda che da quasi due anni si pongono aziende e studenti della frazione e della vallata, che in 330 hanno sottoscritto una petizione «elettronica» lanciata dal giornale telematico www.montorioveronese.it, invitando Telecom Italia a dare una risposta concreta alla richiesta degli abitanti della zona.
A portare avanti la «battaglia» per ottenere l’«Asymmetric Digital Subscriber Line» (Linea asimmetrica digitale d’abbonato), la tecnologia che permette di trasferire i dati attraverso le linee telefoniche ad una velocità molto elevata, è il consigliere comunale Marco Burato, che proprio in questi giorni ha inviato alla direzione romana della società una lettera ufficiale nella quale si chiede un intervento urgente per sistemare il problema. […]
«Sebbene a Montorio e nella Valsquaranto risieda una popolazione di circa settemila persone», sottolinea Burato, «la centrale Telecom del paese non è ad oggi equipaggiata con apparati che possano permettere il collegamento veloce a internet: questo ha portato, ormai da tempo, ad una situazione critica, cui ha fatto seguito anche una raccolta di firme». […]
E aggiunge: «Spero di trovare un valido aiuto per poter risolvere questo grave problema che peraltro non pochi danni sta causando all’immagine dell’impresa che lei rappresenta». L’obiettivo, conclude lo stesso Burato, è di arrivare a «un urgente intervento da parte di Telecom Italia, in modo tale da garantire a breve il servizio Adsl sia a Montorio che in Valsquaranto».

Non vorrei sembrare noioso, ma… quando ci porteranno l’ADSL?

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